Giambo in Terra Australis
Giambo in Terra Australis
Resoconto di due mesi alla deriva nella terra dei canguri

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Zurigo
Partenza da casa alle 19:30, grazie a Fabri che mi da un passaggio fino all'aeroporto. Una coppia di giapponesi smarriti mi obbliga a un'attesa di quasi 45 minuti a check-in. Finalmente alle 21:20 ci si imbarca ! Primo pasto a base di pollo alla salsa si soia e riso, buono ! Tiro fino a mezzanotte con la visione di Clorefield, un bel film, non c'è che dire.
Non ce la faccio a prendere sonno, troppo scomodo ! Proviamo con la visione di Definitely, Maybe: Magari è un polpettone che fa venire sonno ! Niente da fare, sono tutto incriccato, dormo per pochi minuti e poi mi sveglio. Siamo sull'India, se ci fosse il sole probabilmente si vedrebbe l'Himalaya. Altro film: Jumper (O qualcosa del genere). Ultimo film prima di atterrare: Non mi ricordo il titolo ma era un po stupido ... Una specie di Indiana Jones interpretato da Nicolas Cage alla ricerca della città d'oro ... Mistery Book 2 o qualcosa de genere.
Ci servono la colazione: Omelette squisita, caffè imbevibile.
Singapore
Atterrato a Singapore. Ciondolo dal sonno e l'umidità mi fa appannare gli occhiali. Salgo in albergo (Dopo aver pagato il Taxi in euro con un cambio al limite della truffa) ma la tessera magnetica non sembra funzionare ! Me la cambiano, salgo in stanza e mi addormento come un sasso.
L'economia di Singapore si basa sull'aria condizionata. Alle 23:00 di sera camminando per Orchard Road mi devo fermare ogni 15 minuti in un Shopping Center climatizzato per smettere di sudare. Non oso pensare durante il giorno ! Cenato in un sito strano: Un solo bancone lungo decine di metri e suddiviso in piccole "bancarelle", ognuna delle quali offre una specialità. Mi faccio tentare dalla zuppa di organi di maiale, ma poi opto per una semplice anatra con riso e una minestra piccante. Costo totale 3$. Con questi prezzi rischio di tornare a casa con qualche chilo in più !
Orchard Road è incredibile. Credo di averla percorsa quasi tutta, è un susseguirsi di piccoli ristorantini e mega Shopping Center. Un viavai di gente, tra la quale stranamente spunto per essere over-30 e over-weight Ma qui non esistono ciccioni ? Neppure gente con una leggera pancetta ! Verso mezzanotte la stanchezza accumulata si fa sentire: Torno in albergo, benedico la stanza a poco più di zero gradi centigradi e mi rimetto a dormire.
Jet-Lag significa svegliarsi alle 3 di notte riposati, riaddormentarsi e risvegliarsi alle 11 di mattina stanchissimi.
Decido di visitare la zona centrale della città, mi preparo e parto. La temperatura non sembra peggio di ieri sera, ma dopo 10 minuti sento le prime gocce di sudore formarsi. Inoltre ho dimenticato la macchina fotografica in albergo. Quando sulla maglietta cominciano a comparire le prime chiazze di sudore, mi infilo nel primo mega-shopping center per fare colazione. Trovo una "food-court", come quella di ieri sera, ma questa è ancora più grande e varia. Mi decido per costolette d'agnello con riso, ma qualcosa va storto con la comanda e mi ritrovo una fetta di carne di vitello durissima. Pure il prezzo è leggermente maggiore rispetto a ieri. Mah, forse questo è un posto più elegante, o forse è come prendere un caffè in Bahnhofstrasse.
Procedo verso il centro, passo da un quartiere cinese (Chinatown ?) dove a temperatura sfiora i mille gradi centigradi a causa di grandi fornelli a gas posti su ogni tavolo e dove viene cucinato il pasto. Sudo, la testa comincia a farmi male, ho pascolato per quasi due ore, mi rifugio in uno Starbuck. Dopo aver bevuto un espresso e fatto asciugare la maglietta dal sudore, il mal di testa persiste. Decido di tornare in albergo, in taxi. Dopo qualche incomprensione, il tassista-matusalemme parte, gira a sinistra, percorre 500 metri, gira a sinistra, arrivato. Dannazione, ho pascolato per due ore in cerchio, a quanto pare. Mi butto sul letto e mi addormento istantaneamente.
Mi sveglio che fuori è quasi sera. Rinuncio a prendere la macchina fotografica e cerco un posto dove cenare. Rifacendo a ritroso il percorso del tassista, giungo dove precedentemente avevo interrotto la passeggiata. Da qui, pascolando, giungo fino a Boat Quai, dove mi fermo per rinfrescarmi. Assisto al macello di Federer da parte di Nadal (Con relativo giubilo di un tizio seduto alla mia destra e possibilmente ancora più sudato di me) e seguo la prime fasi di Austra-Croazia. Quando il gruppo di croati che ha preso possesso di quasi metà bar si fa troppo chiassoso, decido di tornare in albergo. Pago la cocacola come quasi due pasti completi e mi incammino.
Mi oriento grazie all'obelisco dei caduti, e rapidamente ritrovo la via per l'albergo. Vengo abbordato da una prostituta che mi assicura che per 100$ sarei stato benissimo ... cielo, è bellissima ! Poi una voce ben conosciuta si fa strada nella mia mente urlando pokko ! . Riesco a liberarmene e, non senza qualche pensiero peccaminoso, torno in albergo.
Sveglia verso le 11:00, mi preparo e consegno la stanza. L'aereo parte alle 20:35, cosa faccio in tutto questo tempo ? Di girare la città con il sacco sulle spalle e il caldo soffocante non se ne parla nemmeno. Mi rifugio in uno Starbuck, faccio colazione e approfitto di una connessione wireless aperta per navigare un po
Dopo una robusta colazione-pranzo, cambio preventivamente 30Euro (Provenienti dalla vincita alla roulette di settimana scorsa ) e prendo un taxi per l'aeroporto. Al momento del check-in scopro con orrore che dovevo far richiesta di un visto d'entrata per l'Australia ! Un dipendente della Singapore Airlines si attiva e dietro pagamento di una "mazzetta" di 50$ (Quanto speso in due giorni a Singapore ...) mi procuro il visto. Bene mi posso imbarcare !
Sidney
Ovviamente sull'aereo non riesco a chiudere occhio. Complice anche un bambinetto che urla e strilla per ore e ore e ore. Avvicinandoci a Sidney c'è turbolenza, l'aereo compie un grosso giro e comincia a scendere. Tempo stimato per l'arrivo 12 minuti, finalmente ! Ma, che succede ? L'aereo prende quota ! Il capitano comunica che non possiamo atterrare a Sidney (Avranno scoperto la mia bomba ?) e proseguiamo per Melbourne. Dopo 9 ore di volo non è una bella cosa ... Atterriamo dopo un'ora a Melbourne, restiamo fermi in aereo ancora un'ora, poi ripartiamo per Sidney. Metto piede sul suolo australiano 12 ore dopo la partenza da Singapore .
Stravolto per la mancanza di sonno prendo il primo hotel che mi capita sotto gli occhi (Carino ! Ma anche caruccio ...), mi butto sul letto e sprofondo nel sonno.
Mi sveglio alle 23:00. Bell'orario, e ora ? Fuori piove, è già scuro da un pezzo, che fare ? Tiro fuori la guida Lonely Planet e mi studio il programma per i prossimi giorni. Non ho nessuna idea di dove andare dopo Sidney, la prossima città interessante dista mille chilometri !
Sveglia verso le 7:30, colazione e via a visitare Sidney ! Da quel che raccontava Zigu, mi aspettavo di incontrare orsi polari in una tempesta di neve, e invece la temperatura è perfetta nonostante sia pieno inverno.
Arrivo a piedi al teatro dell'opera, scatto qualche fotografia e mi dirigo verso i giardini botanici. In giro non c'è nessuno, sembra quasi una città fantasma. Tornando verso l'opera vedo uno stormo di turisti che si affolla ai suoi piedi. Ad averlo saputo scattavo le fotografie prima .
Mentre visito i Rocks, un gruppo di turisti americani mi chiedono se sono australiano. Cavolo, il cappello ornato di denti di coccodrillo e lo zaino a forma di koala mi donano !
Prendo un sandwich contenente mezzo pollo e cerco una panchina dove mangiare. Mi imbatto in una dozzina di giovani fanciulle in costume da bagno che si prestano per girare un documentario. Mi siedo su una panchina per godermi lo spettacolo Il cameraman si avvicina e mi riprende: Probabilmente gli piace il contrasto tra le bellezze femminili e la mia maglietta con la scritta "Hacker." con tanto di salsa del panino che mi cola sul mento .
Tornando verso l'albergo mi fermo alla Sidney Tower e decido di sfidare le mie vertigini salendoci. Il panorama è mozzafiato. Quando un bambinetto di una scolaresca fa notare che la torre oscilla, decido che il panorama non è poi questa gran cosa, e che è giunta l'ora di scendere.
Comincia a cadere qualche goccia di pioggia, mi dirigo verso l'albergo dove schiaccio un pisolino.
La sera decido di visitare Chinatown. Mi fermo a prendere un kebab contenente una mezza dozzina di agnelli e mezza piantagione di cipolle, poi mi getto nel caos del quartiere. La visita dura poco: Ricomincia a piovere, e poco prima delle 23:00 sono di nuovo in albergo ad ammazzare il tempo guardando una partita di rugby tra due squadre locali.
Dormito male (Maledetto kebab !), mi sveglio troppo tardi per poter usufruire della colazione, ritorno quindi a Chinatown e mi piazzo in uno Starbuck. Passo dalla YHA Travel dove compero un biglietto per il bus che vale su tutta la tratta Sidney-Cairns (La compagnia si chiama Greyhound, non mi ricordo se il Füma me l'aveva consigliato o sconsigliato ) e già che ci sono prenoto anche un bushtour "hard" alle Blue Mountains. Partenza domani mattina alle 08:00, sarà dura svegliarsi .
La guida Lonely Planet mi consiglia di fare la strada lungo la costa, scendendo da Bondi Beach. Per raggiungere quest'ultima secondo i miei calcoli ci vuole poco più di un'ora a piedi. Compero uno zaino più piccolo, mi preparo e verso le 11:00 parto. I miei calcoli si rivelano tragicamente errati: Dopo più di un'ora passata sotto un sole insidioso (Credo di essermi preso una bruciatura), mi ritrovo a metà strada.
Mi fermo a Bondi Junction a pranzare (Un Mars e una bottiglietta di Ice Tea), valuto la situazione e ritorno sui miei passi. Prendo un'altra strada che passa da un fresco parco, ma improvvisamente mi trovo catapultato in uno strano quartiere popolato da bei maschietti che passeggiano tenendosi per mano e ornato da bandiere con i colori dell'arcobaleno ... Sguardo basso, passi lunghi e ben distesi fino a quando raggiungo un punto di riferimento noto. Da qui raggiungere l'albergo è una questione di minuti, e verso le 15:00 ritrovo la frescura della mia camera.
Dopo una dormita rigenerante, mi organizzo per i prossimi giorni. Visto che fare una tappa unica per Byron Bay o Brisbane significa viaggiare 14 rispettivamente 16 ore, Lonely Planet mi consiglia di fermarmi a Newcastle. Detto fatto, riservo il biglietto e mi informo sulla disponibilita' di alloggio presso l'ostello della YHA.
Preparo il piccolo sacco per l'escursione di domani e vado a dormire appena cala il sole.
I miei vicini di stanza hanno deciso che ridere e scherzare alle 03:00 di mattina è una bella cosa. Maledetti loro !
Faccio colazione con uova e delle orrende saliscciette che trasudano grasso da tutti i pori, poi mi sposto al luogo prefissato per il pick-up. Gran viavai di gente, noto altre persone con lo sguardo smarrito come il mio . Vengo avvicinato da un hippy-over-50, che si rivela essere l'organizzatore del tour, salgo su un furgoncino mezzo sgangherato assieme a una ventina di persone e si parte. Prima tappa un parco nazionale nel quale viene servito the e biscotti. Incontro per la prima volta i canguri grigi allo stato brado, dagli urletti e gridolini delle giapponesi capisco che non è la prima volta solo per me ... Mi accorgo di aver dimenticato la macchina fotografica in albergo .
Saliamo per osservare le Three Sisters e la Jamison Valley. Panorama mozzafiato, guastato da un vento freddissimo.
Il gruppo si divide: Chi ha deciso per la passeggiata di 3 ore nel Gran Canyon viene affidato a un'altra guida. Giambo previdente si è preparato: Scarponi da ghiacciaio con ramponi, set di piccozze moschettoni e corde, razzi segnaletici, tenda modello "Everest" garantita fino a 40 gradi sotto zero e vento a 100 nodi. Lo sguardo mi cade sull'argentina-dal-sorriso-smagliante: Infradito, pulloverino da città, mano sinistra bottiglietta d'acqua, mano destra telefonino Sony-Ericson. Pure l'inglese-scheletrico non scherza: Mocassini, pantaloni di velluto neri (!), tracolla molto trendy e molto gay, camicia a maniche corte (Subito coperta da quella buon'anima di guida che aveva una giacca in più nel suo zaino).
La passeggiata nel Gran Canyon vale veramente la pena. Sembra di passeggiare in una foresta pluviale: Palme giganti, cascatelle che si gettano da altissime scogliere, fiumiciattoli serpeggiati ... Tre ore passano in fretta (Alla fine chi più ha dato problemi era un'anziana signora), risalendo dal Canyon rivediamo la vallata al tramonto del sole. Uno spettacolo maestoso.
Ci riuniamo con il resto del gruppo, facciamo ancora una sosta a Katoomba e ritorniamo a Sideny per le 19:00.
Affamato come un lupo prendo un pezzo di pizza sulla strada per l'albergo, e appena giunto in stanza mi preparo per la trasferta di domani.
Sveglia tardi, impossibile fare colazione . Mi avvio verso la stazione per prendere il bus che mi porterà a Newcastle. Mentre faccio colazione seduto su una panchina del parco, vengo braccato da un Gideone, il quale comincia a parlarmi di religione. Cerco di scrollarmelo dicendo di essere ateo, ma questo pare rafforzare il suo fervore. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi peli del naso: Sono fittissimi e spuntano come liane ! Alla fine, dopo quasi 45 minuti, mi lascia consegnandomi una bibbia in formato tascabile (Qualcuno è interessato ?).
Mi avvio verso la stazione e mentre aspetto che il conducente ci faccia salire, vengo avvicinato dall'ennesimo ubriacone in cerca di monetine. Senza dire niente sollevo il pollice della mano destra chiusa in un pungo, la strofino due volte sul palmo della mano sinistra e emetto un suono dalla gola. Il tale è sveglio: "Ah, sei sordo allora ?" mi chiede. Annuisco vigorosamente, felice della mia trovata, e mi rendo immediatamente conto dell'errore . Il tipo non è sveglio, scusandosi si allontana .
Newcastle
Salgo sul bus e sotto la pioggia viaggio per due ore e mezza, fino a giungere alla piovosa Newcastle. Prendo possesso della stanza presso l'ostello della YHA (Siamo in 4 in totale), e mi metto a fare bucato.
Mentre aspetto che la biancheria si asciughi, decido di fare un giretto nei dintorni e di mettere qualcosa nel pancino. Oramai sono le 17:00 e l'unica cosa che ho mangiato oggi è una ciambellina allo Starbuck prima di partire. Fuori è buio e continua a cadere una fastidiosa pioggerella. Mi infilo in un fastfood e ceno con un triplo-qualcosa e patatine salatissime. Torno all'ostello, metto via la biancheria asciutta e guardo One milion dollar baby nella sala comune, seguito dalla partita di Rugby Australia-Irlanda .
Ieri avevo preventivamente avvisato uomo-con-l'anca-sbilenca che durante la notte avrei potuto russare. Mi ha battuto sul tempo, tenendo svegli noi 3 rimanenti occupanti per una buona fetta della notte . Faccio colazione in centro (Toasts con una strana marmellata rossa filamentosa con il sapore della Red Bull), poi una noiosa pioggerela intermittente mi costringe a ritornare nell'ostello. Pianifico la prossima tappa, sperando che al nord il tempo sia migliore.
Dopo aver passato qualche ora a leggere e guardare Billy Heliot nella sala comune, decido di uscire per il pranzo/cena.
Ha smesso di piovere, mi infilo nel primo fast-food che trovo e mi nutro di un panino formato per il 90% da verdure, 9% pane e qualche traccia di pollo. Mi dirigo verso la spiaggia, e con l'ultima luce rimasta, mi godo lo spettacolo delle onde. Impressionante, mai visto nulla del genere.
Mi avvio verso l'ostello, ma qualcosa si inceppa nel mio senso dell'orientamento e mi ritrovo a pascolare nella periferia di Newcastle. Neppure lo spettacolo della città di notte vista da un promontorio riesce a togliermi il fastidio della pioggia che ha ricominciato a cadere. Finalmente avvisto la stazione principale, e in quel momento si scatena il diluvio. Quando giungo in ostello sono fradicio, mi piazzo davanti a un caminetto e mi crogiolo . Qualcuno mette su il DVD di Life Of Brian (Ciao Zigu !), terminata la visione vado a dormire.
Sveglia prestissimo, il nuovo compagno di stanza (Tetesko ti Cermania) ancora dorme quando dopo una rapida doccia esco per andare a prendere il bus che mi porterà a Port Macquarie. Prima mi fermo a fare colazione, comando toast con uova sbattute e bacon. Mi viene presentato un piatto contenente due toast della grandezza di un laptop sui quali troneggiano almeno 12 uova sbattute e circondati da tanto bacon quanti erano i I Tre Piccoli Porcellini. Non riesco a terminare la colazione (Il mio colesterolo sentitamente ringrazia), pago e salgo sul bus. Dopo 5 minuti già dormo, vengo svegliato dopo un paio di ore per una pausa. La stazione di servizio è modellata come l'Ayes Rock, l'effetto con la pioggia battente è tristissimo.
Port Macquarie
Giungo a destinazione, e subito vengo accalappiato da un intraprendente gestore di un ostello. Il nome mi è familiare, secondo la guida Lonely Planet è un buon posto, quindi accetto e mi faccio trasportare in loco. Durante il viaggio il tipo mi racconta di aver vissuto a Langenthal per qualche tempo, ma non mi ricordo più perchè . Si rivela essere una persona molto amichevole e disponibile, mi consegna una cartina con marcati i posti da visitare e cerca di intrattenere una conversazione con tutti gli ospiti dell'ostello.
Pomeriggio dedicato alla visita della città, ovviamente la macchina fotografica è di nuovo rimasta in camera . Prima le paludi con le mangrovie (Dove dovrò tornare domani a fare qualche foto), poi il lungomare che a quanto pare pullula di delfini. Mi siedo su una panchina e mi metto in osservazione. Niente. Quando mi alzo per andarmene, sento due ragazze francesi strillare e indicare il mare. Ecco, sono riuscito a vedere pure la schiena di un delfino . Il sole è calato, torno all'ostello e penso a cosa mangiare per pranzo/cena.
Dopo essermi consultato con Israeliano-Canterino, opto per una pizza presso Pizza Hut. So di fare un errore, e infatti dopo metà pizza le mie papille gustative si ribellano. Cerco di rifilare il resto agli ospiti presenti nella sala comune, senza successo ... La metto in frigo, magari domani sarò talmente disperato da mangiarmela per colazione.
Noto in questo ostello la presenza di Ragazza-Con-Maglione-Rosa-Accecante. Era seduta dietro di me nel viaggio da Sydeny a Newcastle e alloggiavamo assieme nel precedente ostello. Sono perseguitato dal cattivo gusto in fatto di abbigliamento !
Nonostante il cielo nuvoloso e un po di vento, pure la sera la temperatura è accettabile. Mi piazzo sulla veranda e pianifico la prossima tappa. Attacco bottone con Israeliano-Canterino, e nonostante tutti i miei tentativi di evitarlo, alla fine la discussione va a finire sulla politica. Mi racconta di aver prestato servizio nella striscia di Gaza e di come si vive la situazione attuale nel suo paese. Nonostante sia considerato da amici e parenti un "moderato", mi lascia perplesso quando dichiara che non vede una soluzione pacifica al conflitto: Oramai è troppo radicato in entrambe le parti. Mi racconta pure che conosce bene il "tale di Facebook" (Ora mega-milionario), e che avrebbe voluto anche lui studiare informatica ma che per tradizione familiare deve seguire le orme di suo padre, sua madre e le sue sorelle. Phew, che fortuna che ho avuto io, che mi impressiono alla vista del sangue !
Finisco di sorseggiare il the, mi intrattengo un po con gli ospiti e quando la temperatura esterna si fa insopportabile, mi infilo sotto le coperte.
Sveglia verso le 10:00, una tazza di the e poi mi dirigo verso il parco nazionale (Kooloonbung) di ieri, questa volta con la macchina fotografica . Faccio il giro lungo, e scatto un mucchio di fotografie con il preciso intento di annoiarvi a morte al mio ritorno . Ad un certo punto, incuriosito dagli strani versi, alzo gli occhi verso le cime degli alberi. Shock ! I rami sono stracarichi di pipistrelli giganti rossi, ce ne sono a miGlioni, anzi miGliardi !! Un po intimorito scatto qualche foto, poi esco dal parco e mi dirigo verso il centro per riempire il pancino.
Consumo metà porzione di fried rice sotto stretta osservazione da parte di strani gabbiani che emettono una specie di miagolio, poi mi incammino sul lungomare. Qui i grossi massi posti come frangiflutti sono stati colorati e riempiti di scritte. Si va dagli epitaffi alle dichiarazioni d'amore ai semplici messaggi lasciati da turisti di passaggio. Giunto alla spiaggia mi levo le scarpe e cammino sulla sabbia. È talmente fine che dove è stata bagnata dalla marea risulta durissima, mentre dove è asciutta tende a cedere quando appoggio il peso sul tallone. In entrambi i casi camminare non è piacevole, mi rimetto le scarpe e procecedo lungo la costa.
Il sole si fa più insistente, mi dirigo verso l'ospedale dei Koala. Giunto a metà strada, mi ritornano in mente le parole di ieri del gestore dell'ostello: "I Koala sono gli animali più brutti, stupidi e noiosi del mondo !". Con questa scusa in mente faccio dietrofront, ovviamente pascolo per i sobborghi della città fino a trovare un punto di riferimento conosciuto e quando giungo con i piedi doloranti all'ostello il sole è già basso sull'orizzonte.
Ieri notte c'è stato un po di trambusto all'ostello. Il gestore mi spiega che verso le due di notte sono rientrati due irlandesi ubriachi fradici e che hanno cominciato a fare casino. Gli ha chiesto di calmarsi, ma quando ha visto che non la smettevano li ha cacciati. Mi fa che capita spesso con gli irlandesi: Viaggiano tutto il giorno, arrivano in una città e bevono fino a notte fonda per poi ripartire il giorno dopo. Non gli sono molto simpatici gli irlandesi, credo che abbia battuto il record australiano di "fucked" in una sola frase .
Riservo il bus per la prossima tappa, Coffs Harbour, prendo ancora una pizza presso Pizza Hut (C'è lo sconto per i clienti dell'ostello !) e vado a nanna.
Sveglia presto, devo consegnare la stanza entro le 09:30, anche se poi le strutture dell'ostello restano disponibili fino alle 13:00. Vado a far colazione nel bar di fronte, dove per la prima volta mi viene servito un capuccino decente. Incredibilmente vendono anche il Chinotto della Sanpellegrino, ma mi accorgo troppo tardi che il sapore è decisamente diverso (Grifa, Joey: Sapete cosa fare al mio ritorno !).
Cerco di fare ancora una visita alla città, ma la solita pioggerellina mi fa ritornare sui miei passi. Sfoglio qualche libro di fotografie, faccio passare il tempo seduto sulla veranda, mi addormento. Mi sveglia il gestore, è ora di partire ! Ci porta alla fermata del bus, saluti, si parte per Coffs Harbour.
Coffs Harbour
Viaggio in bus di 3 ore, sonnecchiato, guardato il panorama dal finestrino, ci siamo fermati a una stazione di servizio per una pausa e ne approfitto per fare il pranzo/merenda/cena (Una fetta di pane con prosciutto e formaggio).
Giungiamo a Coffs Harbour che il sole è già tramontato, e mentre scendo dal bus incrocio di nuovo Ragazza-Con-Maglione-Rosa-Accecante che sale. Così non si può più andare avanti !
La città non offre praticamente nulla: C'è un parco posto nel suo "centro" e una gigantesca banana di cemento armato alla periferia. Vabbeh, è una tappa di trasferimento prima di Brisbane.
Prenoto per una sola notte presso un ostello distante mille miglia dalla stazione e mi ritiro in stanza per pianificare la tappa e la permanenza a Brisbane. La sera piove, ma un vera pioggia, non quella fine-fine degli altri giorni.
Tre scozzesi (Ragazzo-Occhialuto, Ragazza-Gigantesca, Ragazza-Microscopica) mi chiedono se mi unisco a loro nella visione di un film. Mi convincono offrendomi pizza e biscotti . Ragazzo-Occhialuto sfoggia un DVD di un film impegnato, I was not there o qualcosa del genere, ispirato alla vita di Bob Dylan. Dopo 10 minuti già non ci capisco nulla. Le due ragazze se la squagliano dopo neppure un'ora, ora è diventata una faccenda tra uomini ! Parto in svantaggio per via della lingua, ma Scozzese-Occhialuto sbadiglia vistosamente. A mezzanotte il film termina improvvisamente, credo che sia durato un paio di ore, massimo tre, ma è come se fossero il quadruplo . Fuggo in stanza, mi addormento all'istante.
Sveglia presto, consegno la chiave e mi dirigo a piedi verso il centro. Purtroppo non mi ricordo la strada fatta all'andata, ma sopratutto non so se devo andare verso il centro informazioni o verso la stazione dei treni. Sono circa 5km a piedi, se sbagliassi strada sarebbero altri 5 da aggiungere.
Scelgo una strada a caso, ma dopo 15 minuti i dubbi mi assalgono. Mi volto, percorro 100 metri. No, forse è giusto, proseguo. No forse ... Un vecchietto seduto alla fermata del bus mi rivolge la parola: "Hei mate, are you lost ?" (Traduzione: "Baldo e splendente giovine, può in qualche modo questo indegno uomo avviato vero il tramonto della sua vita renderti servigio ?"). Prontamente rispondo "Yes, I'm lost, can you help me ?" (Traduzione: "Orsù, canuta cretura, esulta ! Oggi per te è giorno di grazia, avrai l'onore di indicarmi la più breve via per la Greyhound Coach Station !"). L'inglese è una lingua tremendamente espressiva !
Giungo al punto di raccolta con quasi 6 ore di anticipo. Devo trovare un modo per passare il tempo, ma di visitare i giardini botanici con il sacco completo sulle spalle non se ne parla. Prima di tutto una buona colazione (Omelette con formaggio svizzero e pomodorini secchi, accompaganta dall'immancabile mezzo litro di spremuta d'arancie con ghiaccio) così da poter fare il pranzo/merenda/cena alla prima pausa del viaggio verso Brisbane.
Passeggio per il "centro" e mi infilo in una libreria che vende libri usati. Una vecchina gentilissima mi spenna, però almeno ho qualcosa di nuovo da leggere. Colgo l'occasione per rispedirmi a Zurigo il libro che mi ero portato da casa. Mi siedo alla fermata del bus e aspetto che si facciano le 16:45.
Arriva il bus, quasi pieno ! Rivedo Israeliano-Canterino, giunti a Byron Bay improvvisamente si svuota e restiamo in 5 fino a Surfer's Paradise e in 3 fino a Brisbane.
Brisbane
Il piano originale prevedeva di prendere una stanza in un hotel, così da poter avere un po di privacy. Mi faccio portare da un taxi fino all'hotel scelto sulla guida ma risulta essere chiuso. Un cartello dice di telefonare ad un certo numero, ma il mio telefonino è pare abbia tirato le cuoia durante il viaggio . OK, piano B, una decina di minuti a piedi e arrivo al Palace Backpackers, un buon ostello secondo la guida. Come ostello è carino, pulito e decisamente particolare, ma proprio sotto ci sono un mucchio di locali notturni e anche se sono a quarto piano il tunz-tunz della musica si sente ... Vabbeh, è mezzanotte passata, sono stanco, prendo la stanza e mi getto sul letto.
Dormito male. La musica è andata avanti almeno fino alle 03:00, dopo di che viavai di gente nei corridoi ... L'isolamento acustico della stanza è pari a zero, inoltre proprio dove sono io si trova una "porta a molla" che da sulle scale, e ogni volta che si chiude sbattendo tremano le pareti.
Vengo svegliato da uno degli altoparlanti disseminati in tutto l'ostello che mi ricorda di lasciare la stanza entro le 10:00 ... Mi riaddormento.
Risvegliato verso le 11:30. Ne approfitto per fare bucato, poi scendo a mettere quacosa nel pancino. Scopro un sito che permette di fare panini, fajitas, pizze e quant'altro come si vuole: Semplicemente si prende la base, la si stracarica di ingredienti e poi si paga. Mi preparo una gigantesca fajitas (Con il ripieno che al primo morso sfugge dalll'altra estremità per finire al suolo), poi decido di fare un giro per la città.
Il centro di Brisbane è una gigantesca isola pedonale con un mucchio di negozi, un mucchio di gente, un mucchio di bar, ... Non interessante. Mi sposto ai giardini botanici, e lungo il fiume dove crescono le mangrovie mi siedo su una panchina per leggere il libro. Vengo circondato da strani insetti neri dalle striscie biache che sembrano zanzare. Sgrat-sgrat. Sono zanzare . Rinuncio alla lettura e mi aggiro per il parco. Quando il sole comincia a essere basso sull'orizzonte mi muovo verso l'ostello. Appena in tempo, perchè la solita pioggia serale non manca l'appuntamento.
Riservo il bus per la prossima tappa: Hervey Bay. Questo è il punto di partenza per la Fraser Island, ora comincia il bello ! Ne approfitto per schiacciare un pisolino e recuperare un po di sonno.
Vengo brutamente risvegliato dall'annunciatore che dall'altoparlante mi ricorda che è venerdì sera, grande festa con musica e disco e quant'altro fino alle 05:00 di mattina !! Che culo ! Leggo ancora un po di libro poi mi addormento presto.
Se possibile, dormito ancora peggio. Il tunz-tunz è cominciato poco dopo le 10:00, ma sono riuscito lo stesso a prendere sonno. Poco dopo le 02:00 il tizio della stanza accanto ha avuto la geniale idea di accendere lo stereo a volume alto e si è messo a cantare assieme a Liza Minelli ! Non è arrivato alla seconda strofa che una combattiva signora ha bussato alla sua porta, chiedendogli di smetterla. Il silenzio è durato forse mezz'ora, dopo di che il tipo ha di nuovo acceso lo stereo a volume basso mentre cantava sottovoce. Cito a memoria quel che la signora di prima ha detto: "Asshole, I told you to shut the music off, dirty bastard !". Questa volta sembra aver raggiunto lo scopo.
Verso le 04:30 il tunz-tunz ha smesso, e in quel momento mi accorgo che Liza Minelli continuava a cantare, a volume basso ma udibile. Anche il tizio deve essersi accorto, perchè a squarciagola attacca il ritornello. Scaglio uno scarpone contro la parete che ci divide e urlo "Shut up !". Silenzio.
Mi sveglio verso le 08:30 di malumore. Mi preparo per la trasferta di più di 5 ore verso Hervey Bay e mentre lascio la stanza mollo due potenti pedate contro la porta di Liza Minelli. Il mio umore è migliorato un pochino .
Faccio colazione allo Starbuck (Un croissant gigante presumibilmente composto interamente da burro) poi mi reco a piedi verso la stazione dei bus.
Niente di interessante durante il viaggio, una sosta a un autogrill dove ho consumato un quarto di pollo secchissimo, delle patatine che sapevano di pesce e un Mars che aveva uno strano retrogusto di acqua clorata.
Hervey Bay
Giungo verso le 17:00 e vengo accolto da un tramonto favoloso e da una fanfara di pappagalli. Prendo possesso della stanza (Un piccolo bungalow con 4 letti e bagno privato) e vengo raggiunto da un inglese che si è fatto il viaggio da Sydney per visitare la Fraser Island nel finesettimana !
Alla reception mi faccio consegnare dalla simpaticissimaa vecchina tutti i prospetti possibili sulle escurioni alla Fraser Island. Dopo lunghe pensate, opto per un "Eco Tour" che non prevede la visita al lago McKenzie (So che me ne pentirò) ma in compenso fa più escursioni nella foresta e in posti che altri tours non toccano. Inoltre è a conduzione familiare, il massimo numero di partecipanti è 21 (Contro i 40 degli altri tours) e non prevede "serate al discobar" come Cool Dingo (Che, ora mi ricordo, il Füma mi ha detto di evitare come la peste). L'intraprendente vecchina organizza tutto, telefonata, pagato, fatto ! Lunedì si parte .
Già che ci sono osservo i prospetti per le escursioni in barca a vela alle Whitsundays, e l'occhio mi casca sulla barca Waltzing Matilda. Come la voce di Obi-Wan-Kenobi parlava a Luke Skywalker, ora di nuovo il Füa si rivolge a me (A voce alta, per sovrastare le altre voci che solitamente sento nella mia testa): "Il giro su Waltzing Matilda è stato il momento più bello di tutta la mia vacanza ...". Acchiappo il prospetto e torno in stanza per studiarmelo, dopo di che scivolo nell'abbraccio di Morfeo.
Sveglia tardi, dormito come un sasso. Mi preparo e esco per fare un giro.
Il bungalow è posizionato in mezzo alla natura: Palme, eucalipti, piccoli stagni e cespugli. Silenzio, solo il richiamo degli uccelli. Il paragone con Brisbane è stridente. Non c'è una nuvola in cielo, e una leggera brezza rinfresca la giornata. Sto bene .
Non esiste un vero e proprio centro cittadino, dopo una breve passeggiata arrivo alla spiaggia. Commino lungo il mare, annuso il suo odore e mi riempo gli occhi del panorama. Mr.Appetito mi ricorda che non mangio da ieri pomeriggio, cerco un posto dove fare colazione.
Mentre mi aggiro per il porto incontro uno zurighese solitario. Mi racconta le sue disavventure: È venuto per imparare l'inglese ma ha sbagliato a iscriversi e ora ha un mese "a vuoto", non conosce nessuno e non sa esprimersi bene nella lingua natia. Mi si appiccica addoso e non la smette di parlare. Facciamo colazione assieme, poi torniamo verso l'ostello dove gli mostro come riservare via Internet la prossima tappa del suo viaggio, Brisbane. Gli sconsiglio Palace Backpackers come ostello ).
Passo il pomeriggio seduto sulla veranda, baciato dal sole, a leggere un libro e osservare gli uccelli che si ricorrono. Quando le zanzare cominciano a farsi troppo insistenti, rientro. Preparo il sacco piccolo per l'escursione di domani e mi consulto con il nuovo inqulino (Inglese tanto per cambiare) che proviene dal nord su cosa c'è di bello da fare. Credo che andrò a Rockhampton (Altra tappa lunga) e da lì visiterò la Great Keppel Island. Deciderò dopo l'escursione di domani e dopodomani.
Sveglia presto, doccia, metto il sacco grande al sicuro nel'apposito locale, colazione e alle 08:00 puntualissimo compare il furistrada sul piazzale dell'ostello. In totale siamo in dieci, scopro subito un coppia di italiani mentre il rimanente sono irlandesi. Ci rechiamo al porto, ci imbarchiamo e a passo di lumaca ci dirigiamo verso Fraser Island. Appena usciti dal porto il traghetto gira su se stesso e rientra: Il fuoristrada con le provviste è rimasto sulla terraferma. Cominciamo bene !
Fraser Island
L'isola in questione è formata interamente da sabbia. Ci sono 3 piccoli spuntoni di roccia vulcanica, ma per il resto sono 124km di lunghezza e tra i 5 e i 27 di larghezza di sola sabbia finissima. La spiaggia principale corre praticamente su tutto un lato dell'isola e viene usata come "autotrada" e come pista d'atterragio. Ci sono anche montagne di sabbia (Alte qualche centinaio di metri), una fitta vegetazione, una cinquantina li laghetti e diversi ruscelli.
Sbarchiamo sulla spiaggia, e subito ci dirigiamo verso l'interno su una pista (Ovviamente) di sabbia. Velocità massima 20km/h, e subito la prima sorpresa: Un dingo ! Spunta dalla foresta e corre davati al fuoristrada. Wow, ho visto il bucodelculo di un dingo !
Saliamo su una montagna e la guida ci fa notare la vegetazione quasi desertica (È bruciata dal fuoco che è necessario per la riproduzione di certe piante). Scendiamo un pochino e la vegetazione sembra quella dei boschi di casa nostra. Scendiamo ancora un pochino e ci ritroviamo in piena foresta pluviale. La cosa incredibile è che tutto cresce sulla sabbia finissima, sotto un sottile strato di foglie o aghi di pino c'è sabbia. Pausa pranzo, buffet freddo.
Ci dirigiamo verso il lago Wabby: Per arrivarci bisogna attraversare della foresta e un tratto di sola sabbia, sembra di essere nel deserto e camminare è decisamente faticoso. Proprio nel mezzo di questa gigantesca duna di sabbia la guida ci mostra le varie colorazioni della sabbia: Nel raggio di 20 metri si va dal quasi rosso al giallo al grigio cenere al bianco. Inoltre a volte si trovano piccole scaglie di pietra: Sono i resti della lavorazione di strumenti o armi da parte degli aborigeni. La guida ci racconta che un'archeologo si è messo a settacciare una grande area, poi ha unito le scaglie per ricavare il "calco" di quello che doveva esere lo strumento oginale: Bel passatempo !
Ritornamo alla spiaggia e con l'ultima luce del giorno ci fermiamo davanti al relitto della nave SS Mahene, incagliatasi qui nel 1935 e ora quasi completamente sprofondata nella sabbia o corrosa. Giungiamo a dove dormiremo: Sono delle tende "fisse" con tanto di pavimento di legno, veri letti e corrente elettrica. Ci sono pure le doccie con acqua calda a gratis ! La guida prepara la cena, poi mentre sono fuori a chiacchierare con lui e con Irlandese-Orgliosa, sotto il naso ci passa un dingo . Piaaaaano, piaaaaano la guida sottovoce avvisa gli altri. Trambusto. Al posto del dingo ora c'è una nuvoletta di polvere .
Scendo alla spiaggia per osservare le stelle (Spettacolo !), poi verso le 23:00, stanco di discorsi di politica, saluto e vado a nanna.
Dormito malissimo, quasi nulla. Vicino a noi un altro tour operator (Di sicuro quegli eretici di Cool Dingo !) ha delle baracche per ospitare i suoi clienti.
[inizio sfogo]
Ma cacchio, ti ritrovi sull'isola di sabbia più grande del mondo e patrimonio dell'umanità, dormi in mezzo alla foresta e senti solo il richiamo degi uccelli notturni e gli opussum litigare, come sottofondo hai il rumore dell'oceano. E cosa fai ? Musica fino alle 03:00, fiumi di alcool e strilla a squarciagola ... Ma vaccagare, và !!
[fine sfogo]
Dopo colzione saliamo su Indian Head, la piccola parte rocciosa dell'isola. Da qui si gode una vista mozzafiato, e in lontananza si vedono gli sbuffi delle balene. Siamo fortunati: Una si è avvicinata a riva e vediamo la sua maestosa pinna caudale inabissarsi !
Prossima tappa è una specie di canyon (Purtroppo chiuso) dove si notano bene le varie colorazioni della sabbia causate dall'acqua piovana che lava via certe sostanze che le danno il colore. Piccola pausa al relitto (Ora che c'è più luce), poi ci dirigiamo verso le Champagne Pools.
Dato che le acque attorno all'isola sono infestate da squali, nuotare è sconsigliato. Nel corso dei millenni però l'azione delle maree ha formato delle "pozze" (Pools) nella roccia vulcanica dell'isola. Queste sono inacessibili agli squali, e ci si può concedere un bagnetto. Mi piazzo sull'orlo estremo della pozza e osservo le onde che si infrangono. Questa è grande ! Questa di più ! Questa è giganteSLAWASH!sca ... Sono bagnato dalla testa ai piedi, fortuna che avevo portato un ricambio in più .
Pausa pranzo a base di fajitas, poi ci fermiamo per una nuotatina nel più grande torrente dell'isola. Ultima tappa è un "lago sospeso", formatosi dall'acqua piovana che non sfugge attraverso la sabbia grazie a uno strato di vegetazione sul fondo. Il lago è popolato da simpatiche tartarughine che vengono a mendicare cibo (Vietatissimo !) e che si sono adattate all'acqua più acida del normale.
Riattraversiamo l'isola tra grandi scossoni e giungiamo alla spiaggia dove siamo sbarcati il primo giorno. Ultime fotografie, è ora di tornare a casa ...
Sul traghetto l'ultimo spettacolo è un tramonto sul mare, e con divertimento noto l'italiano lottare con la batteria scarica della sua macchina fotografica. Ma pure la mia mi riserva una sorpresa: La memoria è piena ! Cancello qualche fotografia di troppo, faccio gli ultimi scatti (Rivelatisi sfocati) poi mi addormento per tutto il viaggio di ritorno.
Hervey Bay
Giungo all'ostello, saluto tutti, faccio i miei auguri alla coppia di italiani che fra poche ore partiranno per una trasferta di 17 ore in bus verso nord, poi prendo possesso della stanza.
Durante questi due giorni il sacco piccolo che avevo comperato a prezzo super-ribassato a Syndney mi riserva le seguenti sorprese: Inceppamento della cerniera della tasca media, seguito dalla rottura della linguetta del carrellino della cerniera stessa, rottura di uno dei lacci laterali, rottura di una delle fibie di plastica per la regolazione delle bretelle, totale rottura della cerniera della tasca grande (Ho dovuto chiudere il sacco con lo spago). Domani vado a fare spesa .
Dormito fin verso le 09:00, nonostante l'aggirarsi per la stanza di Giapponese-Svampito che non la smette di canticchiare e parlare con se stesso. Il suo inglese è orribile e capisce la metà di quello che gli si dice (Solo per fargli dire che viene da Tokyo e non da Sydney ci ho messo qualche minuto ). Però sorride sempre e annuisce vigorosamente .
Faccio bucato poi mi dirigo verso il centro commerciale più vicino per comperare un nuovo sacco piccolo, ma senza successo. Rimedio però la solita colazione/pranzo: Toast, pancetta e uova, accompagnati da un capuccino.
Studio la prossima tappa: Se pensavo di fare tutta a costa est entro fine del mese devo rivedere i miei programmi. Sono circa a metà, e alla fine del mese manca una settimana. Accarezzo l'idea di fare una tappona di 14 ore per giungere fino a Airlie Beach, ma poi decido per una tappa intermedia di una sola notte a Rockhampton, senza visita alla Great Keppel Island. Non ho un programma fisso, posso anche permettermi di prenderla con calma, no ? Al limite comunico al Coca-Capo con un SMS che mi licenzio e resto qui ancora un po ...
Passo il pomeriggio nella sala comune a leggere il libro in compagnia delle sfrontatissime papere, mi addormento sulla poltrona gigante e quando il sole comincia a calare mi sposto sulla veranda della camera, dove pago il mio tributo di sangue alle simpatiche zanzarine nere e bianche.
Ceno nella sala comune, dove la piccola cucina dell'ostello offre a prezzi ragionevoli gigantesche porzioni. Mi accoccolo sulla "mia" poltrona posizionata vicino alla stufa a legna e leggo il libro fino a quando le palpebre si abbassano. Torno in staza e la trovo occupata da 3 individui russanti. In silenzio mi infilo sotto le coperte e mi addormento.
Sveglia presto, fatto colazione, fatto bello e poi consegnato la stanza. Mi piazzo nella sala comune dove baratto uno dei due libri comperati qualche giorno fa con Giorni di odio, notti d'amore, di Jacquelline Briskin. Probabilmente è un libro per femminuccie, ma almeno è in italiano .
Prima di partire c'è tempo per fare shoppig: Compero un nuovo sacco piccolo, anche lui in saldo, ma anche se pare meno capiente di quello andato distrutto, questo ha l'aria più solida .
Viaggio verso Rockhampton di circa 7 ore, niente di speciale. La vegetazioe è cambiata: Se prima c'erano foreste ora ci sono campi sterminati di canna da zucchero e allevamenti. Pure il colore della terra è diverso, dove è bagnata risulta essere rossa scura, quasi come sangue raggrumato.
Pausa presso una pompa di benzina gestita da un distinto signore con un occhio solo, pranzato con un panino striminzito e usufruito nel bagno più sporco e puzzolente di tutta l'Australia.
Rockhampton
Arriviamo con 10 minuti di anticipo, il pulmino dell'ostello ci carica e ci porta a destinazione. Mi ritrovo in una camerata con altri 4, dei quali 3 giapponesi e un signore sui 50 anni che veste in giacca e cravatta e porta le insegne da pilota . Per placare un po la fame scelgo al distributore automatico un pacchetto di patatine tra le decine di diversi tipi disponibili. Disgustose, ne mangio due e poi mi libero del pacchetto. Vado a nanna.
Sveglia prestissimo, dormito poco a causa del freddo: Tutti hanno una copertina tranne me ! Sospetto che uno dei giapponesi se ne sia prese due, vabbeh ...
Alle 06:30 il pulmino ci porta alla stazione dei bus, prima di partire faccio in tempo a prendere un cappuccino e un muffin alla banana. Il cappuccino mi scotta la lingua e il muffin mi sfugge di mano e rotola su tutto il pavimento del bus ancora prima che abbia potuto assaggiarlo .
Dormo per grande parte del viaggio, mi sveglio a una sosta e acquisto un gigantesco muffin alla cioccolata. Questa volta faccio moooooooolta attenzione .
Airlie Beach
Arrivato nel primo pomeriggio, prendo il penultimo posto disponibile per maschietti (Le due americanone-biondone che erano sedute dietro di me nel bus non hanno trovato sistemazione) e già che ci sono chiedo se c'è posto disponibile sulla Waltzing Matilda che parte domani. C'è ! Inoltre la tipa mi conferma che è una delle barche a vela più belle: 16.5 metri per un massimo di 14 passeggieri, niente itinerario fisso. Prenoto, pago, mi reco presso l'agenzia vera e propria dove mi spiegano come funziona il tutto (Mi danno pure una speciale borsa da portare a bordo, nella quale devo farci stare tutto ) e prima di tornare in stanza mi fermo a mangiare un panino.
Faccio conoscenza con due degli altri 5 ospiti della stanza. Sono tutti giovani abbronzati con fisico da surfisti . Mi sento fuori luogo con la mia panzetta da quasi quarantenne .
Studio le offerte per le prossime tappe (Magnetic Island, Cairns), e accarezzo l'idea di fare il brevetto per immersioni. Tanto poi finirà che non le farò mai più per tutto il resto della mia vita, a meno che Zigu non mi prenda per un orecchia e mi trascini a forza .
Scambio qualche parola con un inglese che è appena tornato da un giro sulla barca a vela che prenderò domani. Mi ha detto che è stato molto bello e che non è una barca per chi vuole fare festa e casino fino a tardi. Proprio quel che fa per me !
Preparo la borsa per domani e esco a caccia di cibo.
Passo la serata a chicchierare con l'inglese, si aggiunge un cinese molto brillante che ci delucida sulla situazione politica del suo paese. Ammette anche lui di essere di parte, ma è interessante sentire anche l'altra campana.
Preparo il sacco per la barca e verso mezzanotte vado a nanna.
Arrivo al pontile con un anticipo mostruoso, ne approfitto per fare colazione da un bar tenuto da un italiano che assomiglia terribilmente a quell'attore che ha fatto la serie televisiva Love Bugs 3 (Quello con il nasone).
Ci siamo tutti: 2 membri dell'equipaggio (Lo skipper e il suo aiutante che comincia ogni frase con "Yo-Bro"), una coppia con lui tatuato e lei che mi ricorda la moglie del Capo, una coppia giovane proveniente dalla Cechia ma da 4 anni a Sydney (Lui sembra il Gladiatore, lei ha un sorriso smagliante) un iglese timido che non parla e una tedescona brozza (Poi mi spiegherà che ha lavorato 6 settimane nei campi e che lo sporco non va via facilmente ).
Ci assegnano le cabine: Noi 3 "single" siamo in un'unica, alla ragazza cediamo il letto doppio e noi due ci infiliamo nelle micro-cucciette. Sono le 09:30, si parte !
Whitsundays Islands
Le Whitsundays Islands sono un gruppo di 74 isole posizionate nel cuore della grande barriera corallina. La meta prediletta per chi ama "veleggiare" e fare immersioni.
Uscendo dal porto vengono issate le vele, e subito due delfini schizzano velocissimamente perpendicolamente alla barca. Gridolini delle ragazze, io con un grugnito di disappunto appoggio l'arpione: Niente zuppa di delfino stasera ...
Giungiamo alla prima fermata, pranzo, poi ci assegnano le tute per nuotare. Queste sono necessarie per le meduse mortali che girano da queste parti, anche se non siamo in stagione.
Mentre ci fanno compilare un modulo nel quale dichiariamo di essere a concenza dei pericoli dello snorkeling, di non avere nessun strano difetto fisico e di non assumere medicinali, sento le prime avvisaglie del mal di mare. Il gommone ci porta verso la zona dello snorkeling, ci gettiamo in acqua. Spettacolo !! Coralli di tutte le forme e colori, un mucchio di pesci !
Mi accorgo di avere il respiro rapido, la maschera si appanna, la tuta mi stringe la gola ... Mi ritrovo a nuotare furiosamente verso la spiaggia, e mi capisco che sto cedendo al panico. Faccio cenno a Yo-Bro di venirmi a prendermi, mi issa sul gommone. Sto un pochino meglio, il respiro è regolare, ma restituisco al mare il pranzo e la colazione .
Tornati sulla barca mi accorgo che effettivamente soffro il mal di mare. Ci spostiamo in un porto sicuro dove gettare l'ancora, e faccio tutta l'attraversata raggomitolato in cima alla nave. Il Clone-Moglie-Del-Capo (Da qui in avanti "Mamma Orsa") mi avvolge in una coperta trovata chissà dove e mi chiede se voglio qualcosa da bere. Al solo pensiero mi viene ancora da vomitare. Sorriso-Smagliante mi offre una pillola tutta naturale contro il mal di mare, ma ho paura di vomitarla all'istante. Tedescona-brozza mi chiede che cosa può fare per farmi stare meglio (Niente battute maliziose, stavo veramente male !) e alla fine Yo-Bro quasi mi obbliga a trangugiare una sua pozione miracolosa (Per me era prezzemolo e miele in acqua calda). Vomito anche la pozione miracolosa, mentre gli altri cenano a base di gigantesche bistecche alla griglia.
Sono tutti preoccupati per me, lo skipper vede di organizzare un mio eventuale rientro per domani, Mamma-Orsa continua a riavvolgermi nella coperta e Yo-Bro insiste per farmi mangiare qualcosa. Oramai non ho più nulla da vomitare, mi limito a fare versacci in direzione del mare (Accenno a un "Prenditi questo, Poseidone !" per risollevare l'atmosfera mogia).
Non posso dormire fuori, con qualche difficoltà scendo, mi accoccolo vicino alla radio dove Yo-Bro mi ha organizzato un secchio per il vomito e su un mare calmissimo cerco di dormire.
Dormito quasi niente, la barca dondola impercettibilmente ma basta per farmi stare male.
Insistono per farmi bere un caffè, dopo aver notato che mezza tazza a difficoltà mi è rimasta nello stomaco, Sorriso-Smagliante mi caccia una delle sue pillole omeopatiche in mano. Beh, male non può fare, no ?
Ci spostiamo in un'altro posto adatto per lo snorkeling, le onde sono molto profonde e distanziate, la barca oscilla vistosamente, ma non vomito. Anzi, cedo al sonno e mi addormento di fuori.
Il pranzo è pronto, e dall'odore pare delizioso, ma appena mi alzo per scendere a pranzare, lo stomaco mi comunica che non è una buona idea. Inoltre ho preso una bella scottatura (Non ho pensato alla crema protettiva), così Mamma-Orsa mi riempe la faccia di crema dopo-sole.
C'è la possibilità di scendere sulla terra ferma per fare una passeggiata, e colgo l'occasione al balzo. Visitiamo una spiaggia gigantesca, formata dal 99.99% da silicio, finissima e bianchissima. Sto un pochino meglio, riesco perfino a fare qualche fotografia . Tornato sulla barca riesco a mangiare un po di patatine messicane per merenda.
Ci spostiamo in un porto dove gettare l'ancora per la sera e viene servita la cena. Viaggio decisamente movimentato, niente cena per me, bevo mezza bottiglietta di the freddo ma riesco a scendere e gettarmi nella cuccietta per dormire. Yo-Bro è preoccupato perchè non mangio e non bevo, ma solo l'idea di mettermi qualcosa in bocca mi fa venire il voltastomaco.
La barca ha oscillato molto durante tutta la notte. Me ne sono accorto vagamente, ero stanco morto sono riuscito a dormire. Non si può dire lo stesso di Sorriso-Smagliante e il Gladiatore e per Mamma-Orsa e Uomo-Tatuato: Avendo i letti doppi, hanno rotolato avanti e iindietro per tutta la notte .
Per colazione riesco a bere mezza tazza di caffè non rischio a mettere altro nello stomaco.
Ho la faccia e le braccia decisamente rosse, nonostante tutte le creme mi sa che fra quache giorno cambierò la pelle come i serpenti .
Ieri sera abbiamo gettato l'ancora vicino a una lunghissima spiaggia di sabbia finissima e bianchissima. Qualche coraggioso la raggiunge a nuoto, io mi faccio portare in gommone. Ah, la terra ferma ! Sto meglio, passeggio sulla spiaggia e mi intrattengo con i compagi di viaggio. Grandi sorrisi e pacche sulle spalle, neanche sia scampato a una morte certa !
Tornando sulla barca mi accorgo di aver fame: Sbrano senza ritegno il resto della frutta della colazione, poi finalmente posso intrattenere una convesazione con gli altri mentre facciamo vela in direzione casa.
Viene servito il pranzo, ora ho veramente fame e devo fare uno sforzo di volontà per non ingozzarmi. Mi godo le ultime ore di vela prima del termine, peccato che attorno a me dormino quasi tutti .
Giungiamo in porto, attracchiamo e lo skipper fa un piccolo discorsetto. Ringrazia tutti e in particolare ... me, per aver sopportato stoicamente e non essermi mai lamentato ! Applauso, sniff, sono commosso . Decidiamo di incontrarci per bere qualcosa assieme fra un paio di ore, prendo possesso della stanza nell'ostello e mi concedo una doccia inteminabile.
Arrivo al luogo dell'incontro con 15 minuti di ritardo, ma tedescona brozza arriva ancora dopo. Comando due pizze a fette, qualcuno comanda sangria, si discute di tutto, scopro che uomo tatuato se n'è fatto uno quando aveva 14 anni (Da solo !) e l'altro gliel'ha fatto sua sorella usando un ago e del mascara come inchiostro ! Il Gladiatore è un massaggiatore sportivo, e a quanto pare se la passa fin troppo bene, mentre Sorriso Smagliate sta ancora studiando (?). Uomo Tatuato e Mamma Orsa mi raccontano di quando lui faceva il minatore e ha preso parte al famoso sciopero in Inghilterra durato un'anno (E quando lo racconta continua a sollevare il pugno chiuso), la tedescona resterà qui ancora diversi mesi, dato che in Germania non ha trovato nulla (Ma i suoi genitori le hanno mandato il fratello alle calcagna per controllarla).
Verso le 20:00 Mamma Orsa si dichiara stanca morta, ma sospetto che sia perchè Uomo Tatuato sta scivolando nella ciocca-triste, oltre che a intaccare il loro misero budget a furia di mezzi litri di birra ghiacciata. Ultimi saluti, scambi di biglietti da visita, poi oguno per la sua strada (Credo di aver piantato in asso tedescona brozza che aveva la lingua particolarmente sciolta stasera). Arrivo all'ostello e già camerata dorme, mi preparo per la tappa di domani e mi infilo sotto le coperte.
Stamattina me la sono presa comoda. Il bus per Townsville parte alle 14:10, lascio la stanza verso le 09:45 e mi dirigo verso la spiaggia. Il tempo è stupendo, non c'è una nuvola e un venticello gentile contribuisce a mantenere la temperatura gradevole. Stamattina mi sono accorto che mi si sta spelando la fronte, mi siedo quindi all'ombra in uno degli innumerevoli tavolini disseminati lungo la spiaggia e mi immergo nel romanzo d'amore prelevato a Hervey Bay (Facendo attenzione a non mostrarne la copertina, è imbarazzante ).
La sensazione di essere in barca persiste. Sopratutto sotto la doccia mi sento ancora dondolare, e per questa ragione rinuncio alla classica colazione ipercalorica e mi accontento di un croissant e del succo di frutta.
Al mio stesso tavolo si siede una coppia anziana e cominciamo a chicchierare. Lui mi racconta di essere stato in Svizzera circa un milione di anni fa, e mi mostra ogoglioso un orologio (Bucherer) acquistato per soli 250$. Lo rassicuro dicendogli che ha fatto un buon investimento . Mentre rosicchiano Fish&Chips, il mio appetito ritorna, ma per paura di stare male in bus mi accontento di un gelato.
Arriva il bus, partiamo e dormo per gran parte del viaggio. Poco prima di arrivare a Townsville noto come il paesaggio si fa sempre più brullo: Grandi distese di erba bruciata dal sole, con qualche albero solitario. Sembre quasi la savana africana.
Townsville
Eccomi a Townsville. Il sole è già tramontato da un pezzo, mi metto il sacco in spalla e mi incammino. Mentre consulto la cartina, un passante mi da le indicazioni per un ostello. Ho però deciso di andare in un hotel, per poter avere un po di privacy e comfort. L'hotel da me scelto è pieno, mi dirigo quindi verso quello di fronte, uno di quelli a basso prezzo della catena Ibis. Non credo di aver capito bene il prezzo, spero di no perchè in questo caso spenderei in due giorni quanto in due settimane di ostelli . Sono sudato, stanco e sento ancora il dondolio della nave, anche se la stanza mi costasse un rene, accetto.
Ahhhhh, una stanza tutta per me ! Un bagno tutto per me, con doccia, un lettone gigantesco ! Scendo i città, attraverso il fiume e ceno con un delizioso kebab. La stanchezza mi fa ritornare in albergo, dove il lettone mi promette una notte tranquilla e riposante.
Oggi non ho fatto niente . Sono sceso a fare colazione (Non compresa nel prezzo), poi sono tornato in stanza a fare quello che nell'ostello non potevo: Girare in mutande, guardare la TV, mettermi le dita nel naso, inventare nuove strofe della canzone "siam tre piccoli porcellin", ...
Domani prendo il traghetto per Mangnetic Island, dove ho già scelto un bel percorso a piedi nel bush di una ventina di km. Sorriso-Smagliante mi aveva detto che per camminare era un bel posto, magari è la volta buona che spariscono anche gli ultimi rimasugli del dondolio della barca .
Ho controllato il prezzo di questa stanza e effettivamene mi costa come una settimana di ostelli. Non mi lamento del prezzo, però penso che non valga i soldi spesi: Non è accogliente come l'ostello di Newcastle, ospitale come quello di Port Macquarie o immerso nella natura come quello di Hervey Bay.
Salto il pranzo, e la sera mi reco in centro per cenare. Decido per un ristorante persiano, chiacchero un po con il gestore (Originario di Teheran, ha un fratello a Ginevra) e gli dico di prepararmi una cena come meglio crede, ma a base di agnello . Mangiato bene (Mi ha portato anche una montagna di pane indiano, diversi di voi sanno che effetto ha avuto su di me l'ultima volta ), e alla fine mi ha portato un gelato alla gusto di rosa, con pistacchio e qualcosa d'altro di "segreto".
Torno in albergo, dai bar escono un mucchio di urla, c'è un'importate partita di rugby in corso e le tifoserie fanno a gara a chi raggiunge la più alta intensità sonora.
Il cibo speziato mi ha fatto venire una terribile sete. Apro il frigobar e ... vuoto. Ci sono solo i cremini da mettere nel the. Mi preparo un the (Ogni stanza d'albergo ha un bollitore elettrico e un'ampia scorta di bustine !) e apro un cremino. Andato a male. Ne apro un'altro. Andato male. Tutti andati male .
Sveglia tardi, devo fare le cose di fretta . Mi reco all'imbarco, prendo il velocissimo Ferry al volo e metto piede su Magnetic Island.
Magnetic Island
L'isola ha una forma che ricorda vagamente la Sicilia, ma le dimensioni sono molto più ridotte (Una dozzina di km).
Prendo possesso del piccolo bungalow e mi preparo per l'escursione. La foresta all'inizio è rigogliosa, ma salendo si dirada, e il sole comincia a tormentarmi. Non ho fatto colazione, non ho bevuto nulla da ieri sera, sono sudato accaldato e assetato. Provo a scattare qualche fotografia, ma il panorama migliore ha sempre il sole in fronte.
Dall'altra parte della "montagna" la vegetazione è decisamente diversa: Arbusi, erba bruciata dal sole, terreno polveroso.
Sto quasi per giungere al termine della passeggiata che incrocio due ragazze (Prima avevo superato un tale dall'aria smarrita e un iPod a volume altissimo), una mi pare di riconoscerla ... D'oh, è Tedescona-brozza ! Weeee ma ciao ma anche te qui blah blah blah [Giambo sogna un bicchierone di the ghiacciato] blah blah blah [Una piscina, una piscina di chinotto ...] blah blah blah allora alle 19:00 per te va bene ? Eh ? Uh ? Mi sono distratto un attimo ... Si, OK, alle 19:00 davanti al supermarket, andiamo a bere qualcosa assieme ...
Cavolo, ora devo fare tutto di fretta: Giungo a destinazione, mi abbevero come un cammello, poi riparto in direzione dell'hotel. Compero lo shampoo che sta per finire (Ma qui la confezione più piccola che hanno è da mezzo litro ?!?), una crema solare e un doposole per un prezzo esorbitante, poi mi incammino verso il bungalow. Arrivo tutto sudato, faccio bucato (Una montagna di roba !), poi mentre aspetto che la macchina da lavare finisca mi appisolo.
Mi sveglio che sono già le 18:20, non c'è tempo per asciugare il bucato, lo stendo per tutta la stanza sperando che asciughi .
Mentre mi reco al supermarket, vengo distratto da uno strano rumore. Mi avvicino e ... Cos'è ? Un coniglio gigante ? Un canguro nano ? È un koala ! Ho visto il mio primo koala, e uno selvaggio per giunta ! Rapido l'animale sparisce nel buio, e io proseguo per la mia strada.
Arrivo al luogo dell'appuntamento con due minuti di ritardo, e Tedescona (Non più brozza) già mi aspetta. Mangiamo una pizza e discutiamo frivolmente del più e del meno. Scopro che è una fervente cattolica, e che a breve si recherà a prestare il suo aiuto per la visita del Papa a Sydney. Mi regala un paio di fotografie che ha fatto a bordo della nave. Mentre parliamo sfilano accanto a noi rappresentanti della fauna locale: Un paio di oppossum, dei curlew (Strani uccelli che ricordano degli struzzi in miniatura), i pipistrelli giganti già visti a Port Macquarie (Flying Foxes, mi pare si chiamino) e i rumorosissimi kookaburra.
Quando la pizzeria chiude ci congediamo, magari ci incontreremo di nuovo in qualche angolo di questo continente .
Stamattina i kookaburra erano particolarmente rumorosi. All'alba . Ne approfitto per rifare il sacco grande: Tolgo tutti i vestiti, li ripiego in maniera più intelligente e li rimetto dentro. Alla fine lo spazio occupato risulta essere aumentato .
Mi riaddormento e mi sveglio che l'orario per la colazione è già passato. Mi reco al porto e faccio conoscenza di un connazionale. È dello Zürich Oberland e si sposta con la famiglia a bordo di uno sgangherato furgoncino. Arriva il traghetto, interrompiamo la discussione con la promessa di riprenderla a bordo del traghetto. Purtroppo io navigo con un'altra compagnia, e dalla banchina del porto guardo allontanarsi l'unico contatto con la madre patria .
Il traghetto del ritorno è più vecchio di quello dell'andata, e puzza d'urina. Mi appisolo durante il viaggio e mi risveglio a Townsville, un'ora prima dell'arrivo del bus che mi porterà a Cairns.
Pranzo con un toast farcito di prociutto, formaggio e, visto il prezzo, presumibilmente una sottile lamina d'oro .Salgo sul bus, fra 6 ore e 5 minuti sarò a Cairns.
Cairns
Eccomi qui, l'ultima tappa della prima parte del mio viaggio. Più di 3000km e in totale quasi due giorni di bus. Phew !
Arrivo che è già scuro, ma la città pullula di vita notturna.
Per prima cosa mi reco all'ostello, ma scopro che è pieno. Provo il prossimo consigliato dalla guida, ma anche questo è pieno. Il tipo mi consegna una cartina della città con marcati tutti gli ostelli, e me ne indica un paio. Comincia la caccia. Gilligans: Pieno. Shenannigans: Proprio sopra un bar rumoroso, non ci provo neppure. Bohemia Central: Un secondo prima che possa chiedere se c'è posto, la tipa risponde al telefono, e da via l'ultimo letto libero . The Northern Greenhouse: Un cartello avvisa che sono pieni. Rossies Backpacker: Non c'è nessuno alla reception, un inglese mi dice che sta aspettando da 20 minuti ... Cairns Girls Hostel: Figuraccia, il nome doveva mettermi in guardia ! Alla fine, dopo più di un'ora con il sacco sulle spalle, fradicio di sudore e con i piedi doloranti, mi dicharo sconfitto e prendo una stanza nel primo hotel che trovo.
Bene, ora si tratta di cenare. Sono quasi le 22:00, e il mio stomaco fa i capricci. Disdegno i vari fast-food disseminati per la strada e mi infilo in un ristorante italiano, dove mi servono una porzione gigantesca di fettuccine paglia e fieno.
Pascolo per la città fino a quando trovo un punto di riferimento per tornare all'albergo. Per strada incrocio un paio di backpackers con l'aria smarrita e la mia stessa cartina tra le mani. Rivolgendo una silenziosa preghiera di ringraziamento alla mia Mastercard, salgo in stanza e mi getto sul letto.
Chi ha dormito in questa stanza prima di me ha lasciato la radiosveglia settata con l'allarme alle 05:45 .
Salto la colazione e mi dirigo a piedi verso i giardini botanici. Cammino sul lunghissimo lungomare sotto un sole impietoso, e dopo più di un'ora accolgo la frescura dei giardini con sollievo. Anche qui c'è una passerella di legno che attraversa una parte di foresta pluviale: Rigogliosa con palme gigantesche, liane, felci ... Peccato che la macchina fotografica sia rimasta in hotel .
Torno in hotel e pianifico la prossima tappa. Le alternative sono Cape Tribolation e il Jungle-Surfing (Sospesi a una ventina di metri dal suolo si attraversa la foresta pluviale), una puntata in barca alla Grande Barriera Corallina (Già vista, già sperimentato il mal di mare) oppure volare fino a Darwin e da lì partire per un paio di giorni in tenda al Kakadu National Park. Decido per il Kakadu, e acquisto online un biglietto aereo per domani sera. Per non ripetere l'esperienza di ieri, decido di prenotare pure un ostello. Come non detto, neanche una stanza libera in tutta Darwin ! Decido a malincuore per un hotel, ma la situazione non è rosea: Anche in questo caso trovare una stanza è impossibile. Purtroppo ho già il biglietto dell'aereo, quindi devo trovare un posto dove dormire ! Alla fine, dopo ore di assidue ricerche, riesco ad avere una "riservazione non confermata" da un hotel (?), domani proverò a telefonare per capire cosa significhi .
Mi incammino verso il centro per cenare, dato che in tutta la giornata non ho ingerito cibo solido. Scelgo un bel ristorantino e ordino come entrata spaghetti alla marinara, e come piatto principale una scelta di carne di canguro, emù e altro che non ricordo. I canguro è delizioso, quelle bestiaccie sono fatte apposta per essere mangiate !
Prima di andare a letto noto con orgoglio un'altra fiacca, e che le piante dei miei piedi si sono indurite parecchio. La panza, però, pare rimanere sovradimensionata ...
Colazione normale, visto che è compresa nel prezzo dell'albergo. Mentre sono in stanza, suona il telefono, mi avvisano seccati che il check-out è alle 10:00 e non alle 12:00 come pensavo.
Mi sposto sul lungomare e, all'ombra di una gigantesca mangrovia, faccio passare il tempo leggendo un libro e osservando accuratamente la variegata fauna locale .
Arrivo all'aeroporto, la solita trafila (Nel suo bagaglio a mano ci sono liquidi infiammabili, coltelli, armi di distruzione di massa ...?) poi parto destinazione Darwin.
Darwin
L'atterraggo brusco mi risvegia dopo un breve sonnellino indotto sopratutto dall'alito pestilenziale del tipo alla mia destra (Che però molto gentilmente mi offre il suo cioccolatino: Lindt !). Il capitano ci avvisa che il fuso orario è cambiato: Mez'ora indietro, calcolare che ora è in Europa diventa sempre più difficile !.
Se durante il tragitto da Sydney a Cairns ho avuto modo di adattarmi all'aumento di temperatura, l'arrivo a Darwin segna un notevole balzo in avanti. E pensare che qui è inverno !
Mi reco al mio albergo, ma qualcosa è andato storto con la riservazione e non ci sono stanze libere. Il tipo molto gentile mi avvisa che proprio in questi giorni c'è il gran premio di formula 1, e che trovare una stanza è praticamente impossibile.
Armato di buona volontà percorro le strade principali della città alla ricerca di un posto dove riposare le stanche membra. Impossibile, dopo più di un'ora e una decina di hotel, rassegnato mi accoccolo su una panchina del parco, deciso a trascorrere qui la prima notte. Scorgo in lontananza l'insegna del Novotel: Senza speranze, chiedo se hanno una stanza. Il tipo, con aria un po strafottente vedendomi sudato, stanco e con il sacco di traverso sulla spalla, mi dice che c'è ancora la Superior Queen Deluxe Plus per un cifrone enorme. Senza battere ciglio gli consegno la Mastercard e il passaporto .
La stanza è una normalissima stanza d'albergo, il nome altisonante mi sa che è usato solo per giustificare un prezzo maggiorato di 2 o 3 volte a causa dell'evento sportivo.
Riservo per la visita al Kakadu il 9 e vado a nanna che è già quasi "domani".
Eccomi qui, all'ombra degli eucalipti del parco del bicentenario che ieri, al colmo della disperazione, avevo eletto mia dimora per una notte .
Dormito come un sasso, fatto colazione all'hotel (Non compresa nel prezzo) e pagato in totale come quasi 20 giorni in un ostello. Devo assolutamente alzare il limite della carta di credito, di questo passo rischio di non potermi pagare il volo di ritorno. Oddio, non che sia una tragedia, ma non credo che il Coca-Capo la prenda molto bene .
Devo aspettare fino alle 14:00 per poter depositare il sacco grande nell'altro hotel che ieri ho riservato, ne approfitto per cercare una sistemazione al mio ritorno dai 3 giorni al Kakadu. Ovviamente l'ostello della catena YHA è pienissimo, non faccio lo schizzinoso e riservo in una camerata (Mista ?!?) nel primo che mi capita.
Sfoglio la guida Lonely Planet e decido che se l'escursione al Kakadu sarà di mio gradimento, la prossima tappa sarà Alice Spring dove lo stesso tour operator offre da 3 o 4 giorni nell'outback. L'esperienza degli ultimi giorni mi ha fatto capire che può essere problematico non pianificare e riservare in anticipo [Mentre scrivo queste righe, un uccellino molto insistente si posa sul laptop. Basta che non lo scambi per una toilette ...], credo che al più presto riserverò il volo, un posto dove dormire e il tour.
Faccio il check-in al Palms City Resort. Il posto è cavinissimo, un'amove ! Piccole casette nascoste tra le palme, il confronto con la sistemazione precedente è insostenibile .
Sotto un sole decisamente estivo, visito la città, l'osservatorio panoramico sulla scogliera, le gallerie per lo stoccaggio del petrolio risalenti alla secona guerra mondiale, i giardini botanici e per finire il centro città. Giro per vari negozi alla ricera di una giacca o di un pullover pesante, ma senza successo. L'unico inumento che si avvicini porta sul davanti un gigantesco canguro di brillantini: No, decisamente non fa per me .
Mi lascio quasi convincere a comperare un "coso" aborigeno originale dal prezzo esorbitante (E decisamente ingombrante), e comincio a pensare a quali "souvenir" portare indietro: Un didgeridoo originale (Scavato dalle termiti e non dall'uomo), una pelle di canguro, un cappello da cow-boy ornato da denti di coccodrillo, il classico cartello stradale che avvisa la presenza di canguri, uno zaino a forma di koala, una mini-tagliola per zanzare, ... Se nella lista c'è qualcosa che vi intressa, fatemelo sapere per email !
La sera mi aggiro per il centro della città in cerca di qualcosa di leggero da mettere nel pancino. Il mio occhio cade su un ristorante italiano che porta la scritta "Qui si parla italiano e si beve caffè italiano". Entro. In italiano chiedo alla tipa al bancone di prepararmi un espresso. Mi guarda con questa faccia --> . Interviene ragazza-con-i-codini e in un perfetto italiano mi serve. Scambiamo qualche parola, poi viene inghiottita dalla folla dei clienti.
Mi fermo a un Internet-Cafe per organizzare il volo per Alice Springs, l'ostello e il tour a Uluru (Ayers Rock). La fila di gente che aspetta per potersi sedere a un PC raggiunge la strada ! Con gsto teatrale sfilo dallo zaino il mio fido eeePC, mi siedo nel parchetto di fianco e via wireless organizzo tutto . Purtroppo il tour che volevo fare io non ha più posti disponibili, ripiego su una variante per vecchietti, con una notte in tenda e una in hotel. Accanto a me un aborigno chiede la carita battendo assieme due pezzi di legno e prodigandosi in un canto montissimo. Tritezza.
Dormito bene fino a quando nel cortile dietro i camion hanno cominciato a scaricare la mercanzia ...
Fatto colazione leggera all'hotel, guardandomi in giro ho l'impressione di essere l'unico ospite sotto i 70 anni.
Cambio di tenuta: Non più pantaloni lunghi e scarponi per camminare, ma pantaloncini fino al ginocchio e ziblette. Così metto in bella mostra i polpacci bianchicci .
Visito l'Acquascene, dove con l'alta marea un esercito di marmocchi ululanti getta interi vassoi di pane in pasto a triglie, pesci gatto, pesci pipistrello, ... Si possono accarezzare i pesci, e c'è sempre un bambino che cerca di afferrarne uno. È il turno di un bambino francese che si becca i rimproveri della "guardiana" prima e del padre dopo.
Faccio ancora un giro in città alla ricerca di un indumento caldo, ma senza sucesso: Con temperature invernali sopra il 30 gradi, non mi stupisce affatto !
Aspettando le 14:00 per il check-in, mangio un panino in centro, poi torno al giardino botanico dove consulto la guida Lonely Planet per vedere come spendere le ultime due settimane qui. Schiaccio un pisolino all'ombra delle palme.
Prendo possesso della stanza e controllo in internet che possiblità ci sono per le ultime due settimane del mese. Mi balza in mente una discussione avuta con un collega in banca, il quale si era innamorato di Bangkok. Potrei quasi quasi partire dall'Australia il 20 e passare una settimana in Tailandia ... Uhm, ci devo pensare su bene .
Faccio ancora un giro sul lungomare e per l'ora di cena decido di dare una possiblità al ristorante italiano di ieri. Scelgo fettuccine ai funghi porcini. Molto buone, devo ricordarmi di dire al Mapo che hanno il medesimo sapore dei famosissimi "Spaghetti Nicotera" !
Al tramonto i pappagallini fanno un baccano della miseria, ritorno all'hotel e preparo il sacco grande per i prossimi 3 giorni ai parchi nazionali di Litchfield e del Kakadu..
Kakadu, Litchfield
Sveglia prestissimo, alle 06:30 puntuale il 4WD mi preleva davanti all'hotel. Sorpresa, nel gruppo ci sono anche due svizzeri, di Basilea ! E lavorano pure loro all'UBS ! Di questo passo magari incontrerò pure qualche ticinese . Altri membri della comitiva: Un'insegnante australiana con un'amica che dipende totalmente da lei, un tale che lavora per la chiesa (?) e che assomiglia terribilmente a Orsetto accompagnato da un orientale che parla poco, una coppia finlandese con lei stupenda e lui quasi albino che non perde l'occasione per mostrare il fisico palestrato, due canadesi di cui una con gambe lunghissime e una quasi l'opposto di lei, un'altra tedescona e una coppia di danesi che sommati raggiungono forse i 50 chilogrammi di peso.
Prima tappa è un posto dove due cascate parallele creano un laghetto incastonato nella roccia. Molto bello, merita una foto, in fretta, prima che qualcuno la rovini mettendosi a nuotare. Salto su un sasso, sull'altro, sono a metà fiume, e ora ... SPLASH! ... Altra ferita, questa volta sull'avambraccio sinistro e sacco piccolo completamente bagnato .
Seconda tappa un altro fiume, che anche qui ha creato diverse pozze nelle quali si può nuotare. Questa volta faccio più attenzione e riesco a godermi una rinfrescante nuotata. Arrivano un mucchio di turisti, il posto comincia a diventare affollato, ci rimettiamo in marcia.
Durante una pausa per fare benzina presso un anonimo benzinaio sperduto nel nulla, seguo le indicazioni di un cartello che dice "coccodrillo". Il proprietario tiene un bestione di più di 4 metri in un recinto, quasi come "animale domestico" !
Su una strada di terra battuta solleviamo un gran polverone rosso per arrivare ad una spianata nella quale le termiti hanno costruito i loro termitai. Raggiungono altezze riguardevoli, quasi 3 metri, e impiegano decine di anni per essere costruite (1 metro ogni 20 anni circa). Sono molto resistenti, sembrano di pietra, e costruite con la "cacca" delle termiti . La loro forma, con delle lamelle laterali, permette inoltre di regolare la temperatura interna. Per tutto il resto del viaggio nel paesaggio infinito attraversato dalla pista noterò tantissimi di queste costruzioni, spuntoni di qualche decina di centimetri o grossi termitai di diversi metri d'altezza.
Ultima tappa è una gita sul Mary River, dove si possono osservare coccodrilli di acqua dolce e acqua salata, i wallabies (Canguri nani, circa un metro) e un mucchio di uccelli. Il fiume stesso è circondato da una natura lussureggiante, potrei fare tantissime foto se non avesi dimenticato la macchina sul fuoristrada .
Arriviamo all'accampamento che il sole è quasi tramontato, cena a base di canguro e a letto presto, che domani ci si sveglia alle 05:30 !
Sveglia alle 05:15, barcollo al buio fino alla doccia insospettito dai rumori che mi circondano. Dopo colazione, appena il sole illumina i dintorni, in vicinanza alle tende compare un wallaby e si ferma a osservarci. Dopo di lui un'altro. E poi un'altro e un'altro ancora. Tutti che ci osservano. È inquietante !
Lunga trasferta sulla pista peggiore del mondo, visitiamo un placido fiume, ampio e navigabile da piccole imbarcazioni. Purtroppo è pure infestato da coccodrilli, quindi fare un bagno è fuori questione.
Altra trasferta di mezz'ora per arrivare alle Jin Jin Falls, per poco non vomitavo tutto a furia di scossoni . Durante la camminata di circa 45 minuti, la guida ci mostra un ragnaccio shifoso che però non è mortale: Semplicemente vomito, diarrea, mal di testa ... Ci mostra pure le formiche con il culo verde che già mi avevano insidiato a Darwin e come leccarle e mangiarne la parte verde. Gli aborigeni lo fanno, molti del gruppo pure, io al momento non ho fame .
Dopo una faticosa ultima parte di cammino scavalcando giganteschi massi, giungiamo a destinazione. Il posto in questione è spettacolare: Un anfiteatro di diverse decine di metri d'altezza dal quale si getta una (Misera) cascatella che però ha creato due laghetti nei quali nuotare è un sollievo dalla calura. Provo a spostarmi dall'altra parte del lago per fare qualche foto, e i mezzo alle roccie vedo un giapponese super accessoriato che sta facendo una fotografia al ... niente ?!? Mi avvicino spinto dalla curiosità, ma lui mi intima di fermarmi. Tra due alberi una gorssa ragnatela sostiene u ragnaccio grande forse il doppio di quello mostrato prima dalla guida !
Restiamo tutto il pomeriggio, quando il sole accenna a voler tramontare ci spostiamo verso l'accampamento.
C'è penuria di tende, mi ritrovo a dividerla con Tedescona-Sportiva (In tutta la camminata non ha versato una goccia di sudore !) e prepariamo la cena, subito dopo la quale mi infilo nel sacco a pelo.
Sveglia un pochino più tardi di ieri (Mezz'ora ), doccia infinita e poi si parte per l'ultima giornata.
Il primo posto che visitiamo è Ubirr, un antico rifugio usato dagli aborigeni, dove si possono ammirare pitture rupestri: Canguri, uomini, quelli che loro ritengono essere i creatori, e qualcosa che assomiglia molto a un fucile .
La guida ci spiega il significato vero o presunto di ogni pittura, e in più aggiunge qualche aneddoto legato al rapporto tra loro e l'uomo bianco (Non senza una spece di senso di colpa che già ho colto in altre guide). In particolare la storia di un'aborigeno condannato a diversi anni di prigione per violenza sessuale. Dato che gli aborigeni non sopportano il carcere e si lasciano morire, è stato deciso di punirlo secodo la legge del suo popolo. È stato quindi riportato nella sua terra, dove 4 uomini armati di lunghi coltelli, uno per volta, gli hanno trafitto la coscia. Portato all'ospedale, medicato, è sopravvissuto, ma il suo zoppicare lo renderà per sempre riconoscibile tra la sua gente.
Ultima tappa del tour è ancora un posto dove si può nuotare. Ci spostiamo con il fuoristrada e ci incamminiamo. Dopo una bella scarpinata nella foresta, nella sabbia e tra i massi, affiancati da un inviante fiume punteggiato dagli immancabili coccodrilli, giungiamo ad una cascata che ha creato un laghetto dove i fastidiosi alligatori non possono arrivare. Una bella nuotata, mi abbrustolisco sulle roccie ed è ora di tornare al fuoristrada per pranzare.
Viaggio di più di 4 ore per tornare a Darwin: Prima due ore su una interminabile striscia rossa che taglia in due una brulla vegetazione punteggiata da migliaia di termitai, poi finalmente asfalto, e giungiamo a Darwin che il sole è già basso.
Darwin
Tedescona-Sportiva mi chiede se può "scroccare" la doccia nell'ostello nel quale ho prenotato (Ha l'aereo stanotte all'una) e dove ha lasciato il suo sacco grande. Faccio il check-in, ricevo la tessera magnetica per entrare e la vedo seduta nell'atrio in lacrime. Il suo sacco grande è sparito ! Quel che rimane della parte buona che c'è in me prende il sopravvento: La scuoto dallo stato di shock e la obbligo a fare il giro dei negozi per acquistare un minimo di vestiario per i prossimi giorni. Poi passiamo in polizia per fare la denuncia (Dove per caso incrociamo l'insegnante e la sua compagna che l'aiutano con i formulari), e alla fine ritorniamo all'ostello dove può finalmente fare l'agognata doccia.
Stasera ci sarebbe ancora un piccolo incontro con quelli del tour per bere qualcosa, ma il mal di testa è troppo forte. Dico a Tedescona-Sportiva (Che ha ricominciato a piangere a causa del diario di due mesi e mezzo che era nel sacco rubato) di portare i miei saluti a tutti e preparo il letto per la notte. Faccio conoscenza di 3 degli altri 5 occupanti della stanza: Due tedeschine maaaaaagre (Era ora !) delle quali una con un eeePC quasi come il mio e un tedescone immenso circondato da un'aura di puzza di piedi non indifferente .
Questo ostello pare frequentato da giovani "festaioli", speriamo riesca a dormire !
Nonostante l'impressione non positiva al 100%, ho dormito benissimo . Gli altri due occupanti della stanza sono arrivati quando ero fuori a cena, e subito si sono messi a dormire. Il Tedescone-Puzzone e le due Tedeschine-Magroline sono arrivati mentre dormivo e non mi sono accorto di nulla. Bravi, bravi ! O forse avevo semplicemente il sonno pesante: Per il corridoio principale vedo scarpe, sigarette, lattine ... E nel bagno comune qualcuno ha riempito un lavandino di vomito .
Esco per fare un giro (E acquistare un nuovo orologio, dato che non trovo più il mio) e in un bar vedo i due di Basilea del tour che mi fanno grossi cenni. Mi siedo al tavolino con loro e, sorseggiando un gigantesco succo d'arancia ghiacciato, mi raccontano che ieri sera Tedescona-Sportiva ha raccontato a tutti della sua disavventura e di quanto sono stato gentile e disponibile. Sono un eroe !
Sotto il solito sole implacabile, mi aggiro per il centro città, schivo un gruppo di giovani in cerca di proseliti (La visita del Papa si fa sentire), e mentre osservo le vetrine incrocio la coppia finlndese del tour. Non avevo notato che lei avesse due diamantini incastonati nei denti ! Ma quant'è bella ... Con un notevole sforzo di volontà mi concentro su semi-albino, chiacchieriamo un po e quando dico che andrò a visitare Uluru, mi consigliano di acquistare un cappellino di lana: Di notte la temperatura nel deserto può raggiungere i zero gradi. Proprio per questa ragione in una città posta tra Alice Springs e Adelaide i cittadini vivono sotto terra o in grotte !
Passo la parte più calda della giornata all'ostello, a oziare e leggere il libro vicino alle piscine (C'è pure una cascata che dal terzo piano si getta nella piscina al primo), poi quando il sole tramonta esco a caccia di cibo. Purtroppo il ristorante italiano dove ho mangiato le fettuccine è strapieno, ripiego quindi su un hamburger di pollo, poi un fastidioso mal di testa mi costringe a mettermi a letto presto.
Mentre medito se prendere una seconda pastigia contro il mal di testa, l'aria si fa improvvisamente pesante. Puzza di piedi. Dopo pochi secondi nella stanza fa la sua comparsa Tedescone-Puzzone. Chiacchieriamo e vengo a sapere che appena fatta la maturità è venuto qui in Australia per lavorare e viaggiare. Mi mostra orgoglioso le fotografie scattate dal ventiseiesimo piano del palazzo che stanno costruendo. La vista su Darwin è mozzafiato, credo che i 6 miliondi di dollari australiani chiesti per un appartamento all'ultimo piano siano giustificati .
Dormito come un sasso (Pure il mal di testa è sparito), nonostante nel cuore della notte sia arrivato un francese e si sia comportato come se nessun'altro stesse dormendo .
Mi alzo presto e vago per la città, vuota e ancora non rovente, in cerca di un posto dove fare colazione. Mi infilo in quello che pare essere l'unico bar già aperto e mi disseto con il classico mezzo litro di succo d'arancia appena spremuto e un cappuccino al limite della decenza.
Finalmente trovo un taxi e lo condivido un taxi verso l'aeroporto con un inglese che infila un "fuckin'" ogni 3 sillabe, e mi siedo a pianificare l'ultima settimana. Mi piacerebbe andare verso Broom e visitare il Kimberley, ma a quanto pare non c'è nessun volo diretto da Alice Springs. La variante sarebbe da Alice Springs a Perth, da Perth a Broome, poi dopo la visita ancora a Perth e da li torare in seno di Mamma Elvezia . Il pensiero di fare su e giù per il continente australiano non mi esalta, del resto il solo collegamento da Alice Springs a Broome è con la Greyhound, e questo significa decine di ore seduto in bus.
Passo un po di tempo all'aeroporto, sfruttando il collegamento wireless gratuito e informandomi su come il mondo incredibilmente è andato avanti anche senza di me, poi arriva il momento di imbarcarsi (E il gate -che novità- è stato cambiato all'ultimo minuto ).
Viaggio in aereo tranquillo, ho avuto il posto vicino al finestrino e, nonostante sia proprio sopra l'ala, ho potuto ammirare il paesaggio sottostante: Pezze di terra rossa e ocra, con una spruzzata di verde. Ogni tanto una pista drittissima si estende dai sue limiti dell'orizzonte. Molto suggestivo .
Alice Springs
In mezzo alla desolazione del deserto, Alice Springs. I campi da golf verdissimi spiccano in maniera innaturale. Ultimamente sono troppo poetico ? Rimedio subito aggiungendo che il panino servito sull'aereo ha generato in me una fastidiosa flautolenza .
Prendo possesso della stanza presso l'ostello, poi esco nel cortile e mi piazzo ad uno dei tavoli a leggere. La temperatura è perfetta, ma credo che di notte scenda bruscamente: A differenza dell'ostello di Darwin, questo alle finestre ha dei vetri e non una rete anti-insetti, e i letti hanno un piumino leggero al posto di un semplicissimo lenzuolo.
Quando la fame si fa sentire, esco e mi trovo direttamente nel centro città. Nonostante sia meno popolosa di Darwin, Alice Springs ha un centro più grande e offre molto di più. Ordino una pizza al canguro dalla persona più burbera e nella pizzeria più lenta del centro Australia, ma almeno è buona. Noto inoltre una presenza di aborigeni più marcata. Se a Sydney l'unico che avevo incontrato era un business-man che suonava il didgeridoo in centro e vedeva CD autoprodotti e se a Darwin erano quasi tutti anziani ai bordi dei parchi a chiedere l'elemosina, qui vedo anche teenagers che vestono e si atteggiano come i loro coetanei delle gang americane.
Addocchio un paio di negozi che vendono capi di abbigliamenti consoni alle temperature notturne e molte agenzie di viaggio dove domani proverò a farmi consigliare. Torno all'ostello, sprofondo in una poltrona nella sala comune a leggere, e quando rischio a slogatura della mandibola a furia di sbadigliare, vado a nanna.
Dormito bene, svegliato verso le 08:00 dal francese sopra di me che ha ricevuto una telefonata. Si è messo a chiacchierare amabilmente, come se fosse l'unico occupante della stanza .
Decisamente la temperatura di notte crolla: Sono uscito per fare la doccia con la stessa tenuta di Darwin (Pantaloncini, ziblette e maglietta), e sono mezzo congelato. Attorno a me vedo gente vestita come se dovesse scalare il K2 !
Decido di fare colazione solo con un succo d'arancio, ma visto che il gestore del bar è italiano, mi arrischio a prendere un cappuccino, magari questa volta potrò godermi una bevanda dal vago sapore di caffè. Non potrò mai saperlo: Il cappuccino mi brucia tutta la bocca, annullando di fatto il senso del gusto .
Faccio un giro per il centro, acquisto un cappellino di lana e una torcia elettrica da mettere sulla fronte (Nel tour precedente ne ho sentito la mancanza). Commessa-Spettinata mi fa il terzo grado, e quando le dico che non ho programmi dopo la visita a Uluru, mi consiglia di volare con una piccola compagnia a Melbourne, una città stupenda (Pure Israeliano-Canterino ne aveva decantato le lodi). Mi consiglia pure un pub e altri luoghi da visitare. Alla fine prende un pezzo di carta e scrive una piccola guida turistica .
Pranzo con un sandwich, e noto che nonostante sia pomeriggio la temperatura non è paragonabile a quella di Darwin, all'ombra una felpa sarebbe benvenuta. Riconfermo telefonicamente il tour per domani e torno all'ostello, dove mi piazzo come una lucertola al sole a leggere il libro.
Chiacchiero un po con Israeliana-Tappa, poi quando il sole cala e con lui la temperatura, entro nella sala comune e apro l'eeePC per organizare il dopo-tour. Purtroppo, come stamattina, la rete wireless pare avere dei problemi, devo quindi ripiegare su uno dei PC pubblici messi a disposizione dall'ostello.
Faccio conoscenza con i nuovi compagni di stanza, tutti di nazionalità mai incontrata (Strike !): Un portoghese che parla e gesticola come il Bila, un coreano che ovviamente parla un inglese terribile e la metà di quello che capisce la capisce sbagliata e per finire un'olandesina appena tornata da Uluru che mi svela che di notte la temperatura è scesa a due gradi sotto lo zero . Esco di corsa, entro nel primo negozio ancora aperto e compero un maglione pesante.
Finisco il libro e lo scambio con uno nuovo, poi passo la sera a chiacchierare e mangiare cioccolata con il portoghese. Visto che domani ci dobbiamo svegliare tutti presto, mi infilo sotto il piumino quando nella sala comune ancora c'è gente che cucina.
Il portoghese mi aveva promesso di svegliarmi stamatina, prima di uscire. Ovviamente non l'ha fatto .
Doccia semi-gelata alla velocità della luce, niente colazione e alle 06:05 precise sono fuori pronto per essere prelevato.
Formazione di questo tour, da destra verso sinistra: Una coppia (Forse, la differanza d'età è notevole) australiana che era all'ostello con me, coppia della Groelandia emigrata in Danimarca con due figlie dai capelli quasi bianchi che sembrano gli elfi del film Il Signore Degli Anelli, coppia germanica con figlia che ricorda l'attrice che fa Ermione nella serie Harry Potter. Più tardi si aggiugeranno due giapponesi giustamente mezze pazze, che passano il tempo a farsi fotografie con le dita a "V" e creare bellissimi origami.
Prima tappa è un allevamento di cammelli afgani. Fa freddissimo, e scendendo dal fuoristrada picchio una testata non indifferente. Ci sono anche un tristissimo dingo alla catena, un recinto con dei canguri rossi (Ecco, ora li ho visti tutti), e l'uccello più brutto del mondo, l'emu.
Ripartiamo e, dopo diverse ore di viaggio, un paio di pisolini e qualche pausa, finamente all'orizzonte lo scorgo. Uluru. Un tuffo al cuore, come quando ho scorto le piramidi o mi sono trovato sotto la Tour Eiffel. Impressionante. Di un rosso incredibile. Ora capisco perchè gli aborigeni lo considerano sacro. La voce della guida interrompre la mia estasi mistica: Quello che vedete alla vostra sinistra non è Uluru, bensì ....
Ci fermiamo a fare benzina, altra testata, e scorgo uno dei famosi Road Train, camion con 4 rimorchi, lungo forse una ventina di metri, ma non faccio in tempo a fare una fotografia. In compenso alle 10:00 la temperatura è già migliorata.
Siamo a un centinaio di chilometri da Uluru, quando la strada viene attraversata da un piccolo canguro, inseguito da un dingo affamato. Vai, piccolo, corri ! Dai che ce la puoi fare, la carne di canguro è deliziosa .
Uluru
Arriviamo all'accampamento per l'ora di pranzo, mi ingozzo di cosciette di pollo in agrodolce, poi ripartiamo.
Un emu ci attraversa la strada: Che strano uccellaccio .
Finalmente arriviamo a Uluru, ma lo visiteremo domani, oggi andiamo a visitare Kata Tjuta, una formazione rocciosa vicno a Uluru ma di origine e forma diversa. Scendo dal fuoristrada e rimedio l'ultima testata della giornata. Il sole ora scalda fin troppo, facendo la passeggiata bevo quasi un litro e mezzo di acqua in meno di due ore !
Ultima tappa è una piazzola distante qualche chilometro da Uluru. Da qui si può ammirare il gigantesco sasso illuminato dal sole che tramonta, sorseggiando champagne e mangiando tartine. Decisamente diverso dal tour al Kakadu, dove eravamo noi a cucinare e lavare i piatti .
Ritornimo al campeggio, cena a base di bisteccone e patate al forno. Vino rosso e dessert. Wow !
Passo il resto della serata chiacchierando con Danese-Chirurgo (Che acquista le viti per le ossa da una ditta di Davos) e con la Mamma-Tedesca che è insegnante e mi racconta esattamente le stesse cose che mi raccontano l'Ale oppure L.I. dei loro allievi e genitori.
Quando tutti se la svignano resto da solo con la ragazza che accompagna la guida, mentre l'aiuto a lavare i piatti scopro che ha solo 17 anni e che appena farà la patente chiederà un fuoristrada tutto suo per dedicarsi completamente a questo lavoro. Del resto è da quando ha 15 anni che fa da aiutante !
Entro nella tenda-lussuosa (Tutta per me !) che la temperatura è già crollata e sotto le coperte gelate (Niente sacco a pelo !) mi addormento.
Sveglia verso le 05:00, dopo una notte passata arrotolato nel piumone. Faceva un freddo cane, ma grazie alla berretta di lana che mi proteggeva la testa sono riuscito a dormire senza grossi problemi. Lo stesso non si può dire del resto del gruppo, a quanto pare sopratutto i danesi non hanno chiuso occhio. Svizzera 1, Danimarca 0 . Doccia a mille gradi, vista la temperatura esterna non è facile insaponarsi una parte del corpo mentre sull'altra l'acqua lentamente si trasforma in ghiaccio .
Colazione leggera, poi che è ancora buio ci dirigiamo verso Uluru. È l'alba, cominciamo a fare il giro del "sasso". Ogni 10 passi una fotografia, chi riesce a guardarle tutte senza addormentarsi vince una pietruzza rossa che ho trafugato .
Per strada incontro il Portoghese-Inaffidabile. Mi stordisce di chiacchiere, quando si accorge che il suo gruppo l'ha lasciato indietro, mi saluta e accelera il passo. Ah, pace, solo il rumore dei nostri passi .
Dopo due ore il sole oramai ha fatto capolino, la temperatura è accettabile e il giro è terminato. Invidio un pochino le persone che danno la scalata alla luogo sacro degli aborigeni, ma ho deciso di rispettare le loro superstizioni.
Attualmente questa terra appartiene agli aborigeni, ed è gestita assieme al governo australiano; vicino a Uluru sorge il centro culturale dove c'è la possibilità di imparare qualcosa sulla gente che abita questo deserto. Resto colpito dall'abbondanza di nutrimento disponibile: Da insetti che accumulano miele nel loro ventre e nascosti due metri sotto la sabbia a lucertole a fiori commestibili a gigantesche larve di falena ... Io vedo solo sabbia rossa, alberi ritorti e ciuffi d'erba .
Pranzo all'accampamento, poi ci mettiamo in marcia per la trasferta di più di 400km per King's Canyon. Il furgoncino è un forno, ci fermiamo a liberare la vescica e fare rifornimento d'acqua di fronte a un lago salato. Sonnecchio per i prossimi chilometri, quando in prossimità della meta un canguro-suicida in mezzo alla strada fa rallentare il fuoristrada. La bestia non sembra aver fretta di levarsi dalla carreggiata ...
Alla pompa di benzina acquisto una tavoletta di ciccolata, e c'è la possibilità di ammirare altri canguri rossi. Affscinante il modo che hanno di muoversi: Quando brucano o scavano per cercare cibo appoggiano il peso sulle zampette anteriori e l'immensa coda, poi spostano le possenti zampe posteriori in avanti. Quando devono compiere grandi distanze in fretta, saltano nel tipico modo. Il movimento è fluido sembra che non facciano nessuna fatica a spostarsi in questo modo.
King's Canyon
Arriviamo all'accampamento al tramonto, ancora la possibilià di scattare qualche foto al canyon, la luna è piena e i dingo ululano (A meno che la ragazza che accompagna la guida non ci abbia presi in giro e siano invece altri campeggiatori burloni ).
Viene servito lo champagne e la cena è pronta. Un mucchio di roba da mangiare, buonissimo ! Mi sa che quando tornerò indietro mi dovrò iscrivere a una palestra .
Viene acceso un fuoco, crepi l'avarizia tiro fuori la tavoletta di cioccolata e la faccio girare, presentandola come Swiss chocolate, made in Australia.
Mi metto a chiacchierare con Mamma-Ermione che, un po brilla, mi fa il terzo grado. Mi ritrovo a racontarle tutte le disavventure della mia vita, suscitando vivo interesse e incredulità: La storia del capo che mi obbliga a dare la cera alla sua auto a colpi di ciglia fa sempre il suo effetto . Ha detto che pregherà per me .
Verso le 22:00 le due creature elfiche decidono di dormire assieme alla mamma sotto le stelle, io codardamente rinuncio e opto per la comoda tenda.
Durante la notte un dingo si è messo a ululare vicinissimo al campo, svegliandomi di soprassalto. Mamma-Elfa mi racconterà che era rientrata poco prima a dormire in tenda e che si è precipitata fuori a controllare lo stato delle sue figlie.
Sveglia come il solito verso le 05:00, doccia appena in tempo prima dell'arrivo in massa dei membri dell'altro tour (Che ha perso un partecipante, che sia stato il dingo ?).
Solita colazione, poi saliamo sul fuoristrada per l'ultima tappa del tour, King's Canyon. Questo canyon non è stato formato dall'erosione dell'acqua, bensì da una spaccatura formatosi nel terreno, che milioni di anni fa era un mare (La roccia infatti è friabile, assomiglia alla sabbia di Fraser's Island). Il vento e la scarsa pioggia hanno poi modellato il terreno, che non ha nulla da invidiare ai luoghi dove in un famoso cartone animato un Coyote-Arawn precipita da immense altezze, seguito dall'immancabile incudine targata A.C.M.E .
La passeggiata dura diverse ore, è impegnativa ma ne vale la pena. Fatte tantissime fotogrfie, e sono quasi riuscito a bere un litro d'acqua all'ora come consigliato.
Terminata la passeggiata è ora di tornare a Alice Springs. In un fuoristrada convertito in fornace dal sole implacabile e sulla pista più onduata del mondo, la guida si ferma nel bel mezzo del deserto. Ci invita a scendere e sgranchirci le gambe dopo diverse ore di viaggio, e io mi impegno a scattare altre fotografie artistiche che di sicuro mi faranno guadagnare un posto come reporter per il National Geogrphics . Torno al fuoristrada e vedo la guida e Papà-Elfo che armeggiano vicino a una ruota. Abbiamo forato . Cambio di ruota e si riparte, mancano solo 260km per Alice Springs !
Alice Springs
Arrivo che il sole è quasi tramontato, prendo possesso della stanza e mi concedo una doccia per lavare via tutta la sabbia finissima del deserto.
Faccio conoscenza di uno dei compagni di stanza: Un tedesco (Eteppareva !) super-religioso (Eteppareva !) che mi da buoni consigli sulla prossima tappa del viaggio. Faccio come mi dice e prendo un biglietto aereo fino a Melbourne, e da li farò il tour lungo la costa, fino a Adelaide (O in alternativa noleggio un'auto).
Per cena decido di andare nella pizzeria dove ho preso la pizza al canguro. La gerente stà redarguendo un impiegato davanti a tutti . Decido per un kebab, lo mangio tornando verso l'ostello (Facendone cadere gran parte per terra) e con l'ultimo boccone ancora in bocca, vado a nanna.
Svegliato tardi, tutti gli altri occupanti della stanza erano spariti silenziosi nel corso della mattinata ...
Mi reco in centro per fare colazione, ma il kebeb di ieri ancora pesa sullo stomaco, quindi mi accontento di un succo d'arancia. Torno all'ostello e mi piazzo ai bordi della piscina, godendomi il sole del nord (A Melbourne ci sono 14 gradi, qui più del doppio !).
Visto che all'ostello Internet ancora fa le bizze, cerco un Internet Point in città. Prima però bisogna mettere qualcosa nel pancino: In una caffetteria seminascosta mangio una deliziosa focaccia con pollo e erbe del luogo (?), ordino un caffè. La cameriera evidentemente non capisce il mio accento di Oxford, perchè al posto dell'espresso mi viene consegnato un minestrone . Chiarito l'equivoco ci facciamo una bella risata, e molto gentilmente mi offre un espresso .
Trovo un Internet Point gestito da un anziano signore tatuato che potrebbe benissimo essere un camionista. Attacco il mio eeePC ma non riesco a collegarmi. Riprovo. Niente. Sbuffo. Il gestore mi si avvicina e mi spiega che secondo i logs del server DHCP, pare che il mio PC non mandi un ACK all'offerta dell'indirizzo IP ... Mai giudicare dall'apparenza !! Risolto l'inghippo riservo un tour di 3 giorni da Melbourne a Adelaide, lungo la Great Ocean Road.
Torno in ostello e faccio bucato, poi passo il resto del pomeriggio a inseguire i raggi del sole che inesorabilmente si sposta verso l'orizzonte. Quando cala la notte e la temperatura scende, mi sposto in sala comune a guardare un film e legge il libro.
Tornato in stanza faccio conscenza con il nuovo inquilino, un australiano di Melbourne, che ovviamente decanta le qualità della sua città se comparata a Sydney. Poi anche lui deve arrendersi al sonno, spegnamo le luci e dopo pochi minuti lo sento russare sonoramente.
Ultima giornata a Alice Springs ... Mi mancherà questa piccola città, il suo clima e la parlata cantelinante dei suoi abitanti.
Visto che ieri sono andato a letto senza cena, opto per una colazione "tutto quel che puoi mangiare": Provo a ingozzarmi di toast con uova e pancetta, ma con mia sopresa mi ritrovo sazio dopo una sola portata .
Aspetto che si facciano le 10:00 godendomi il sole, poi il furgoncino per l'aeroporto organizzato ieri dall'ostello è pronto per prelevarci. Appena arrivato, la prima sorpresa: Il volo è in ritardo. Inoltre la fila per il check-in si estende fin quasi fuori dall'edificio. Mi metto a leggere il libro aspettando che diminuisca, ma dopo mezz'ora noto che al contrario si è allungata ! Pazientemente mi metto in fila pure io, e dopo circa 15 minuti ci viene data la priorità e andiamo direttamente al check-in .
Il volo viene ritardato di nuovo, e decido di mangiare qualcosa. Scarto degli hamburger altissimi e grondanti di grasso, e per quasi lo stesso prezzo compero una mela. Esco sul balcone e scopro la ragione del ritardo: Una tempesta di sabbia ! La sabbia rossa sollevata dal vento crea uno strano effetto, tra cielo e terra l'orizzonte sfuma dal rosso all'arancione, come fosse un tramonto. Finalmente ci imbarchiamo, e durante il viaggio osservo il panorama sottostante cambiare dal rosso del deserto al bianco delle nuvole che coprono il nord dell'Australia .
Melbourne
Esco dall'aeroporto e quasi congelo: Nuvole e a tratti una leggiera pioggerella. Ridatemi il mio deserto !
Compero un biglietto dell'autobus fino alla stazione centrale, poi prendo un taxi fino all'ostello. Tanto per cambiare, l'autista indiano dal nome impronunciabile mi decanta la bellezza di Melbourne. Speriamo, per ora lo shock termico mi ha abbattuto il morale .
Prendo possesso della stanza presso l'ostello e scendo nella sala comune a cenare (Red Thai Beef, molto buono !). Passo un po di tempo a leggere sprofondato nel divano, poi vado a nanna.
Dormito fin verso le 09:00, il compagno di stanza è arrivato che dormivo ed è partito che ancora dormivo. Forse è timidissimo .
Esco per visitare la città, e noto che il tempo è peggiorato: Di notte ha piovuto ! Deciso a non farmi rovinare la giornata dalla meteo avversa, mi incammino verso quello che reputo essere il centro cittadino.
Mi imbatto nel Queen Victoria Market: Un mercato coperto gigantesco, dove si può trovare di tutto, dal finto Rolex alla tavoletta di cioccolata Lindt con 80% di cacao (La mia colazione ), al cappello in pelle i canguro alla mozzarella di bufala ... Credo che tornerò domani per comperare qualcosa da cucinarmi nella cucina dell'ostello .
Procedo verso il centro, e visito la Federation Square. Qui degli artisti hanno "requisito" parte di un posteggio coperto e hanno montato delle bancarelle dove vendono magliette con disegni fatti a mano, cestini di plastica intagliati, collane con pietre New Age, ... Un gran viavai di gente, esco e visito una mostra di posters (Interessante, ma non mi ricordo il nome !), sulla piazza stessa delle grandi "bolle" di plastica contengono invenzioni provenienti da tutto il mondo e con lo scopo di migliorare il mondo: Rifugi temporanei di cartone reciclato ripiegabili come origami, tappi di plastica da mettere sulle lattine in modo da poterle usare dai drogati come posto dove gettare gli aghi, un sistema per disinfettare l'acqua usando solo l'energia solare, ... Come mi fa notare un tipo dai tratti indiani, gli errori di ortografia non mancano .
Passeggio per le viuzze dietro la stazione e mi ritrovo in un vicolo che mi ricorda terribilmente quelli di Genova ... Niente focaccia qui però, solo un mucchio di bar-caffè e turisti.
Procedo verso Chinatown, schivando con agile mossa gli adepti di Scientology, e mi fermo in un ristorantino dove per quasi lo stesso prezzo pagato qualche ora prima per una bottiglietta di succo di mele mi posso concedere un pranzo. Procedendo per questo quartiere mi imbatto in un negozio grande poco più del suo occupante, e qui consegno il mio telefonino per far pulire dalla polvere il display. Mentre aspetto che il lavoro venga compiuto, ne approfitto per farmi tatuare su tutta a lunghezza del braccio sinitro un dragone, un koala e due teschi. No, scherzo, mamma, non fare quella faccia ! Giro per un centro commerciale gigantesco, ritiro il telefonino e visito una mostra alla libreria che tratta il ruolo dello sport nella guerra.
Qualche goccia di pioggia comincia a cadere, fra poco comincierà a fare buio, è ora di tornare all'ostello !
Riservo il prossimo ostello a Adelaide e già che ci sono pure un tour di due giorno all'isola dei pinguini (Rex, crepa d'invidia !). Cerco un volo verso una città del nord (Sole, caldo !) dalla quale poter far ritorno poi a casina, ma senza successo. Credo proprio che da Adelaide volerò a Sydney e da qui dirò addio all'Australia ...
Mentre ceno nella sala comune con una porzione gigantesca di "linguini bolognaise", la luce va via. Vedo alla finestra un giapponse che fa grossi gesti: È uscito per fumare una sigaretta e ora senza corrente le porte automatiche non lo fanno entrare. Vicino alla porta c'è un gigantesco pulsante rosso, per l'apertura della pora in caso di emergenza: Ho sempre sognato di poterne pigiare uno simile . Chiacchieriamo un po e scopro che è anche lui un programmatore, in un grosso ospedae di Tokyo. Si è licenziato e gira Australia Fiji e Nuova Zeanda per un anno. Che buona idea, ne discuerò con il Coca-Capo .
Salgo in stanza e faccio conoscenza dei due nuovi coinquilini: Uno spagnolo con a tipica faccia da spagnolo-che-balla-il-flamenco e un tipo pelato che passa il tempo a scrivere SMS. Spengo la luce, è ora di dormire !
Dopo quasi due mesi, ancora non sono abituato a gurdare a destra prima di attraversare la strada. Probabilmente il conducente del furgoncino sarà abituato a frenare di colpo, perchè il suo viso non tradiva nessuna emozione. Io, quasi, me la facevo sotto .
Stamattina ho confermato il tour fino a Adelaide per domani, ma ho notato che il secondo tour non è all'isola dei pinguini, bensì all'isola dei canguri . Credo che lo cancellerò (Rex, ora puoi smetterla di piantare aghi nella bambolina voodoo).
Faccio colazione con la solita bottiglietta di succo di mela (Ne bevo a litri, il prezzo per la medesima confezione oscilla da un minimo di 1.5 ad un massimo di 4 dollari australiani), poi parto in direzione del quartiere italiano. Visto che il Queen Victoria Market è chiuso, la mia intenzione è di comperare qui gli ingredienti per prepararmi una cenetta con i fiocchi. Il quartiere italiano non esiste più, ora è il quartiere cinese / coreano / giapponese / vietnamita / ... Riesco a comperare del gorgonzola e della pasta Dececco, ma lo zafferano pare impossibile da trovare. Chiedo a un pizzaiolo italiano, e mi confessa che lui conosce solo un posto che lo vende, e solo ai ritoranti. Rinuncio allo zafferano, mangierò pasta al gorgonzola e basta .
Attraverso la città e mi reco dall'altra parte del fiume, dove si trova il centro culturale di Melbourne. Mi infilo nell'unica mostra non a pagamento, e ne esco pentito: Litografie tratte dall'esperienza di un tedesco al fronte durante la prima guerra mondiale. Allegria !
Il tempo intanto è cambiato di nuovo: Se stamattina era nuvoloso con qualche sprazzo di sole, mentre ero alla ricecerca di ingredienti ha piovuto. Uscito dalla mostra il sole splendeva, e mentre mi ridirigo verso l'ostello un fastidioso vento a raffiche fa sparire il sole dietro alle nuvole.
Mi rifugio al calduccio della sala comune (Dove trovo un telefonino abbandonato) e leggo il libro. Prenoto un volo da Adelaide a Darwin, e due notti nell'ostello (L'ultimo spazio disponibile, sembrerebbe). Voglio un po di sole ! Da Darwin ci sarebbe poi un volo di una compagnia minore verso Singapore, ma spero di trovare una sistemazione e poter rimanere ancora qualche giorno a Darwin.
Poco prima che decida di prepararmi la cena, nella sala comune entra un gruppo di giovani spagnoli che prende possesso della cucina e di metà dei tavoli. Sono esuli da Sydney, dalla visita del Papa con annesse "giornate della gioventù". Dopo mangiato una parte del gruppo comincia a cantare ... Questo è troppo, infatti il prete che li accompagna li zittisce in nome del rispetto degli altri ospiti. Bravo pretino .
In qualche modo riesco a prepararmi le mie orecchiette al gorgonzola (Niente mascarpone, niente zafferano ), poi passo il resto della serata in compagnia del libro, sprofondato nel divano e a stretto contatto con il calorifero .
Per paura di non svegliarmi in tempo per il tour, ho passato quasi la notte insonne .
Doccia, colazione con caffè annacquato della macchinetta, consegno la stanza e sono pronto ! Il piccolo bus ci preleva, noto che anche spagnolo-che-balla-il-flamenco fa parte del gruppo.
Dopo aver prelevato altre due persone, viaggiamo per circa un'ora prima di arrivare a un piccolo paesino dove facciamo colazione. Qui attacco bottone con spagnolo-che-balla-il-flamenco e scopro che è un professore brasiliano in giro per conferenze. Informatico . Parla un inglese perfetto, oltre che portoghese, inoltre parla tedesco e riesce a esprimersi in italiano e spagnolo. Paura ! Grazie a lui si forma un bel gruppo, si parla si discute e si ride spesso.
Great Ocean Road
La strada in questione costeggia tutta la costa, ed è stata costruita poco dopo la prima guerra mondiale da volontari.
La prossima tappa è un posto dove si possono osservare i koala. Ce ne sono un mucchio, appollaiati a dormire sui rami. Solo uno si muove, e neanche tanto ... Più interessanti sono i pappagallini colorati che, come i piccioni alle nostre latitudini, assaltano i turisti che offrono sementi.
Pranzo veloce nella famosissima Apollo Bay, poi giungiamo al sito predisposto per la prima passeggiata: Una foresta pluviale. Qui hanno creato delle passarelle sospese a diverse decine di metri dal terreno, dalle quali si può osservare la foresta dall'alto. Molto suggestivo, se non che Professore-Brasiliano abbia scoperto che la struttura oscilla se ci si mette a saltare . Nascosti tra le felci giganti, inoltre, sono stati posizionati modelli in plastica di diversi dinosauri che popolavano questo posto.
Manca poco più di un'ora al tramonto, ci spostiamo verso i 12 Apostoli per poter scattare qualche fotografia suggestiva. I 12 Apostoli sono delle strutture in pietra che si erigono dalla scogliera a picco dal mare. Purtroppo le nuvole ci vietano delle foto da cartolina, ma nel vento freddo riesco lo stesso a fare qualche fotografia interessante.
A poca distanza un paesino composto da un ostello, una cabina del telefono e un bar prendiamo possesso delle stanze. Mi ritrovo con Professore Brasiliano, un francese che parla pure tedesco e una ragazza stramba che avevo notato la mattina stessa.
Dopo cena sprofondo in una poltrona in compagnia di Vallesana-Stramba, e scopro che proviene dal Vallese. Mi confessa che quando ha visto fuori dall'ostello in attesa del bus, ha pensato "Ma chi è quel #@! che gira con l'autocollante con la croce Svizzera sul sacco ?". Io le confesso che quando l'ho vista gesticolare al telefonino e con quei capelli gialli/rossi/aranconi, ho pensato "Ma chi è quella #@! che la mattina presto spara a raffica nel telefonino ?". Dopo queste presentazioni la discussione va via liscia per tutta la sera, parliamo di tutto, in inglese perchè il mio francese è penoso e il suo tedesco stentato. Scopro che insegna alle scuole elementari (Con quei capelli ? Con quei piercings ?) e che il giorno prima le avevano rubato il telefonino . Ci scambiamo battute sempre più feroci fino alle ore piccole, quando decidiamo che forse è megio andare a dormire.
Dormito quasi niente per colpa della cena. Ma cosa c'era dentro quele polpette ?
Sveglia alle 05:30, doccia sotto un filo d'acqua bollente (Fuori la temperatura è vicina allo zero), e faccio la mia entrata teatrale per la colazione.
Ritorniamo in zona 12 Apostoli dove chi vuole pagando può fare un giro in elicottero di qualche minuto per visitarli dall'alto. Con una penosa scusa declino .
Ci spostiamo lungo la costa per osservare i rimanenti apostoli (Non sono tutti e 12 "concentrati" in un'unico posto), visitiamo la spiaggia dei surfisti resa famosa dal film Point Break, un'altra spiaggia dove i pinguini vanno a dormire (Infatti si vedono solo le loro impronte sulla sabbia) e una teatro di un famoso naufragio nel secolo scorso (Solo due superstiti).
Pezzo forte è il London Bridge, una struttura imponente a due archi creata dall'erosione del mare. Purtroppo la stessa erosione che l'ha creata, qualche anno fa ne ha fatto crollare un pezzo .
Altre spiaggie, stupide foto fatte all'insaputa uno dell'altro, altre strutture create dall'erosione, un tratto di mare dove una balena allatta il suo cucciolo e la Great Ocean Road termina.
Grampians National Park
Grande parco popolato da wallabies (Che poi sarebbero canguri sotto una certa dimensione) e echidna. Purtroppo questi strani mammiferi che depositano le uova e allattano producendo un latte rosa dalla pelle del petto in questo periodo dell'anno non si vedono.
Una bella scalata fino in cima, da dove si gode una stupenda vista sul parco nazionale. Professore-Brasiliano si diverte a mettere a dura prova le mie vertigini facendosi fotografare seduto sul bordo del dirupo . Foto di gruppo, complimenti a tutti per la salita impegnativa, poi ci dirigiamo verso il pulmino. Durante la discesa chiacchiero con una germanica che assomiglia terribilmente a Alanis Morisette. Dopo le solite domande di rito, parliamo un po di noi, e candidamente mi confessa che appena riceverà il diploma in economia, andrà a lavorare 60 o 70 ore alla settimana per fare un mucchio di soldi. Non è intressata a famiglia o bambini, solo fare soldi . È pure vegetariana, che ci sia una correlazione ?
Nel parco si trova un micro-paese dove ci fermeremo per la sera. Delle carinissime casettine di legno con cucina e pure una vasca da bagno ! Siamo ancora noi 4 in una piccola stanzettina, purtroppo la stufa sembra non volesi accendere .
Mentre la guida prepara la cena una parte del gruppo decide di andare a caccia di fotografie di canguri prima del tramonto. Facciamo 10 metri e ne vediamo uno ! Poi più in la un'altro ! E un'altro ! E un'altro un'altro un'altro un'altro un'altro un'altro ... È pieno di canguri qui ! Uno di questi ha pure un piccolo nel marsupio, si vede la testa che spunta . Il maschio capo-harem è un bestione impressinante, almeno 100kg di peso. È buio, ritorniamo indietro per cenare (Non dopo che Profesore-Brasliano si sia messo a correre in mezzo alla mandria di canguri).
Per cena spaghetti stracotti con salsa piccantissima. Dopo aver lavato i piatti discutiamo di un po di tutto fino a quando uno a uno ci arrendiamo al sonno e ci dirigiamo verso i rispettivi giacigli.
Sveglia alla solita ora, doccia colazione in fretta e partiamo per una visita alla cascata McKenzie. Il posto è carino, ma la temperatura è talmente bassa che in certi posti si è formato un leggero strato di ghiaccio. Foto di gruppo, poi usciamo dalla gelida vallata per un posto che promette una vista mozzafiato. Camminiamo per mezz'oretta in un bosco popolato da wallabies insonnoliti, arrivati alla meta la brutta sorpresa: Nebbia. Non si vede nulla . Il sole alle nostre spalle crea sulla nebbia uno strano arcobaleno, nel mezzo del quale si stagliano le nostre ombre, poiettate sulla nebbia stessa. L'effetto è quasi mistico, peccato non si riesca a immortalare in una fotografia ...
Ultima, impegnativa passeggiata: La strada comincia a salire dolcemente, tra la natura e la sabbia. Poi ad un certo punto, la roccia. Bisogna scalarla, letteralmente usando entrambre le mani. In certi punti i passaggi sono stretti e un grosso dirupo non promette nulla di buono. Alle nostre latitudini ci sarebbero scalini intagliati nella pietra, reti di protezione, corrimani, ... Qui semplicemente ogni tanto delle frecce dipinte sulla roccia per dare un'idea approssimativa della direzione da prendere .
Dopo un paio di ore giungiamo in cima, ne valeva la pena ! La vista è stupenda, nella roccia la pioggia ha scavato delle pozze nelle quali l'acqua si è depositata. Foto di gruppo, poi comincia la discesa. Sono morbosamente interessato agli strani processi mentali di Alanis Morisette (Pure la sera prima l'avevo pressata a causa del suo vegetarianismo ...vegetarianesimo ... vegetismo ... ecco, quello li ), quindi durante la salita discutiamo, e pure durante la discesa. Rimaniamo indietro. Ci perdiamo . Ad un certo punto scorgo Vallesana-Stramba qualche decina di metri più in basso, fischio e a gesti le chiedo se la direzione è quella giusta. Cenno di no, assolutamente, il sentiero è a sinistra. Ritrovo il sentiero, raggiungiamo Vallesana-Stramba che mi mostra dove ci stavamo dirigendo. Un bel salto, almeno 50 metri !
Pausa pranzo in una piccola cittadina, dove Vallesana-Stramba riesce a farsi stampare le foto di gruppo. Compero un pennarello indelebile e andiamo a caccia degli altri membri del gruppo, Lo scopo è quello di far firmare a tutti una foto da consegnare alla guida, una ragazza giovane e talmente entusiasta del suo lavoro che pure la descrizione di un sasso ci avrebbe strappato degli Ooooohhh di stupore .
Siamo agli sgoccioli, prima dell'ultima lunga tappa per Adelaide ci fermiamo a far rifornimento in una stazione di servizio dove solitamente si fermano i Road Train. Infatti incontriamo un autista, che orgogioso ci mostra la sua motrice e ci spiega che ogni vota fa 2000 dollari di pieno. L'ultima settimana 6000 dollari solo di benzina !
Consegnamo la fotografia firmata alla guida, commozione .
Ultima chicca del viaggio è un posto dove allevano wallabies bianchi. Non albini, ma con il mantello bianco. Riesco pure a fare la foto a un wallaby con un piccolo che spunta dal marsupio .
Adelaide
Giungiamo che è già sera, saluti, baci e abbracci e scambio di Email per poter spedire ognuno le fotografie che ha fatto all'altro.
Mi dirigo verso l'ostello, tallonato da Vallesana-Stramba che pure dormirà qui. Ci scambiamo il numero di cellulare, magari domani se siamo entrambi veramente annoiati passeremo un po di tempo insieme .
Mi arrampico nel mio letto a castello e piombo nel sonno.
Mattinata dedicata al bucato . Purtroppo qualcuno ha deciso di occupare tutte le asciugatrici, così mi ritrovo con la biancheria bagnata. Provo a passare ogni 15 minuti a controllare se le asciugatrici sono state svuotate, e dopo quasi due ore trovo una signora immensa che, mormorando oscenità sottovoce, svuota le asciugatrici e deposita il contenuto in un catino.
Faccio colazione/pranzo in un bar dove incontro una coppia del tour. Scopro che provengono dalla Nuova Caledonia e non dalla Francia, che sono in luna di miele (Hanno passato entrambi i 40) e che hanno mollato tutto per immigrare in Australia.
Scambio di SMS con Vallesana-Stramba, decidiamo di passare il pomeriggio visitando la città assieme al francese che era in stanza con noi. Impossibile trovare Professore-Brasiliano. Ci deve essere stata una qualche interferenza al telefono, perchè mi ritrovo ad aspettare i due praticamente dall'altra parte della città . Mentre mi reco al luogo dell'appuntamento, inontro Alanis Morisette. Le chiedo se si vuole unire al gruppo, ma declina. Le dico che probabilmente ci troveremo a cenare assieme e se vuole ... declina. Strana razza i vegetariani !
Visitiamo i giardini botanici con l'immensa serra, in un bar incontriamo la coppia della Nuova Caledonia, passeggiamo per la città fino al tramonto. Decidiamo di trovarci per cena, per un'ultima volta prima che ognuno prenda la sua strada.
Appuntamento alle 19:30, tutti puntuali, partiamo alla ricerca di un posto dove cenare. Per strada incontriamo Professore-Brasiliano e in suo onore decidiamo di mangiare in un ristorante brasiliano . Purtroppo verso le 21:30 ci lascia, si deve mettere in contatto via skype con i suoi studenti per preparare la conferenza.
Visto che domani è il compleanno di Vallesana-Stramba decidiamo di festeggiare allo scoccare della mezzanotte. Brindisi a base di Cahipirinha, che va ad aggiungersi al Cabernet Savignon bevuto per cena. Verso l'una di notte, decisamente brilli, ci incamminiamo verso l'ostello. Ultimi saluti, baci e abbracci, poi a nanna !
Dormito malissimo, quasi nulla. Due occupanti della stanza hanno deciso di fare la gara a chi russa più forte. Non so chi abbia vinto, di sicuro ho perso io .
Verso le 06:00 mi preparo, doccia e colazione, consegno la stanza e mi metto ad aspettare il bus per l'aeroporto. Fortuntamente ha smesso di piovere poco prima.
All'aeroporto vengo selezionato a caso per un controllo approfondito . Che sia per via della mia maglietta con la scritta in arabo ? Mi passano uno straccietto su diverse parti del corpo e dello zaino, poi lo infilano in un apparecchio che dovrebbe rivelare traccie di esplosivo. Ho passato l'esame, posso imbarcarmi !
Darwin
Rieccomi a Darwin, per le battute finali di questo viaggio. Durante il volo ho dormito come un sasso, così che giunto a Darwin ancora insonnolito mi sono ritrovato con addosso il maglione pesante che avevo a Adelaide, e una ventina di gradi di differenza .
All'ostello reincontro Tedescone-Puzzone, purtroppo il suo lavoro è finito, e non sa bene cosa fare.
Prendo possesso della stanza, prento il volo per Singapore e mi piazzo al bordo della piscina a leggere il libro, lo finisco e lo scambio con un'altro che particamente mi si disfa i mano.
Mi imbatto nella strana coppia australiana con la quale ho fatto il tour a Uluru, chiacchieriamo un po, poi scopro che non riesco a tenere gi occhi aperti. Mi scuso, mi congedo e salgo in stanza, dove mi infilo sotto le coperte e mi addormento.
Verso le 20:00 sento bussare la porta. Forse è l'inglesa che dorme nell'altro letto a castello che ha dimenticato le chiavi. Vado ad aprire la porta e mi trovo davanti una taiwanese stracarica di valige. Fa un gridolino e si volta dall'altra parte, chiudendosi la porta alle spalle. Forse le mutande che indosso sono troppo strette . Mi infilo un paio di pantaloni e, scusandomi, apro la porta e le dico che può accomodarsi. Più tardi si riprenderà la rivincita facendo piombare dal suo letto (Piazzato sopra il mio) una tazza di plastica sulla mia testa .
Dormo come un sasso fino circa alle 03:00 di notte, quando l'inglesa ritorna in stanza accompagnata da un ragazzo moooolto insistente. Riesce liberarsene, mi riaddormento senza problemi.
Dormito quasi 12 ore, mi sento ricaricato ! Visto che ieri l'unico cibo solido ingerito sono stati dei cereali e una mela durante il volo, mi concendo la tipica colazione australiana: Toasts grandi come un fazzoletto di carta e alti due centimetri, sommersi da uova e accompagnati da mezzo maialino sotto forma di bacon; bicchierone di succo d'arancia ghiacciato e un caffè macchiato particolarmente buono.
Mi dirigo verso il mio posto preferito nel parco lungo il mare, dove passo qualche ora all'ombra degli eucalipti a leggere il libro.
Un salto in città per riservare il volo da Singapore a Zurigo e l'hotel per una notte, poi torno all'ostello e mi piazzo al bordo della piscina a leggere. Quando la temperatura si fa troppo alta, mi rifugio in stanza, dove al fresco del ventilatore schiaccio un pisolino.
Il sole è calato, esco a caccia di qualcosa da bere, mi sento disidratato. Torno in stanza, leggo e mi addormento di nuovo . Mi sveglio e accanto al letto trovo la taiwanese che mi osserva. Dal suo pessimo inglese capisco che non osava svegliarmi per chiedermi se poteva spegnere il ventilatore. Ma faccio così paura in mutande ? Chiacchieriamo un po (È bassissima !) e quando mi vede pigiare i tasti del mio eeePC tutta orgogliosa mi fa notare che ASUS è una marca taiwanese.
L'inglesa e il suo tipo insistente mi chiedono se non mi da fastidio se stasera guardano un film (Questa stanza ha un televisore ), per corrompermi mi offrono pure qualcosa che ha la consistenza e il sapore vagamente simile agli orsettini Haribo. Ovviamente dico che è OK, scoprirò più tardi che si trattava di un deprimente film di guerra e che cominciava ben dopo la mezzanotte .
Potrei lasciare questo giorno vuoto, non ho fatto niente .
La Micro-Taiwanese si è svegliata presto e ha consegnato la stanza. Credo sia la persona più maldestra del mondo, fa ogni movimento lentamente e silenziosamente, ma fa cadere in terra qualsiasi oggetto abbia in mano. Esce dalla stanza e dopo 5 minuti rientra tutta trafelata per recuperare una valigia dimenticata .
Mi sveglio verso le 10:00, vado al grande magazzino per fare un po di spesa: Succo d'arancia per colazione e per pranzo/cena della pasta con pomodorini e vera mozzarella italiana.
Passo il pomeriggio al bordo della piscina leggendo il libro che lentamente e inesorabilmente mi si disfa tra le mani. Verso sera chiacchiero con Tedesco-Puzzone, che mi racconta le sue disavventure da quando è arrivato: I soldi stanno per finire, non ha un posto dove stare e forse riesce ad avere un lavoro come barista un paio di giorni ma deve comperarsi una camicia e dei pantaloni neri. Mi faccio impietosire e, con suo stupore, gli sgancio qualche soldino ... Probabilmente a quest'ora saranno già stati tramutati in litri e litri di birra .
Organizzo lo shuttle-bus verso l'aeroporto, ceno con il resto dei pomodorini, poi seguo in televisione uno dei tanti Reality Show australiani. Quando l'inglesa ritorna prende possesso del telecomando e, a volume altissimo, segue con il fiato sospeso CSI: Ad un certo punto del telefilm, per la sorpresa, balza sul letto e lancia pure un gridolino !
Arriva il rimpiazzo di Micro-Taiwanese, un tedesco silenzioso alto quasi sette metri.
Ci siamo, ultimissimo-ma-veramente giorno in Australia.
Doccia, colazione con una tazza di the, poi consegno la stanza. Sono le 10:00, il bus per l'aeroporto arriva alle 15:20, ho 5 ore da passare. Di passeggiare per la città con più di 30 gradi e il sacco sulle spalle non se ne parla. Opto per il parco (Oramai è come una seconda casa), mi piazzo all'ombra di un eucalipto dove leggo il libro, sgranocchio un po di ciccolata e guardo le navi passare.
Al momento di salire sul bus, incontro il tedescone silenzioso. Chiacchieriamo un po e scopro che dopo aver fatto un semestre di studio di architettura a Newcastle, ora si ferma a Singapore a lavorare. Ora che lo guardo meglio, il viso mi ricorda AleSam (Complimenti, neo-padre !) ma con la crapa pelata.
Al momento di fare il check-in, per qualche strana ragione devo pagare 20 dollari e come se non bastasse vengo di nuovo selezionato per un test su residui di esplosivi. Anche questa volta passo il test (Ho studiato tutta la notte !) e posso piazzarmi in sala d'attesa dove assieme al tedescone sfrutto a fondo il limitato accesso a internet gratuito.
L'aereo della Jetstar riserva delle sorprese: I sedili sono ampi e c'è molto spazio per le gambe, ma dall'altra parte il cibo è da pagare. Fortuntmente mi sono premunito di un Mars, con il quale calmo i morsi della fame in attesa di poter cenare in una Food Court a Singapore.
Poco prima di atterrare l'indiano seduto vicino a me decide di spegnere l'iPod che ha ascoltato a tutto volume e di attaccare bottone. Non la smette di parlare, che gli è preso ? Scappo, recupero il bagaglio e prendo un taxi fino all'hotel.
Singapore
L'umidità opprimente di Singapore mi avvolge, in pochi minuti sono fradicio. Cena con anatra e riso al "solito posto" , poi a nanna che sono stanco morto !
Sveglia tardi, faccio colazione con quel poco che offre l'hotel (Toast, uova), poi è già ora di prendere l'aereo. Salgo su un taxi nel quale sul cruscotto fa bella mostra di se uno di quei deodoranti che solitamente si usano nei bagni. Capisco subito perchè: Il tassista puzza !
Aspettando di potermi imbarcare spendo gli ultimi dollari di Singapore comperando una custodia per l'iPod e smangiucchiando specialità filippine e vietnamite.
Durante il volo viene servito un pranzo buonissimo e faccio passare il tempo guardando un film dietro all'altro: Iron Man, Notte brava a Las Vegas, Narnia: Principe Caspian e Son of Rambow. Fortunatamente i due posti vicino a me sono vuoti, così posso aprofittarne per sdraiarmi e sonnecchiare un paio di ore.
Zurigo
Il mio orologio interno mi dice che è notte inoltrata, secondo l'ora locale sono le 20:30, e in ogni caso è strano che sia ancora chiaro (Sono abituato al sole che tramonta tra le 17:00 e le 18:00).
Prendo un taxi fino a casa, il tassista parla italiano e ha viaggiato pure lui tantissimo. Capisce il mio stato d'animo attuale .
Salgo gli ultimi gradini, giro la chiave e apro la porta.

Casa.

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