Zurigo
Per paura di non prendere l'aereo, stamattina sveglia alle 05:00. Mezz'ora dopo eravamo alla fermata del bus, e per le 06:00 ci trovavamo pronti per essere imbarcati. Imbarco previsto per le 07:20 ...
Il volo fino a Madrid procede senza intoppi (Niente colazione offerta a bordo, a pagamento !), atterriamo in ritardo e quando finalmente ci troviamo in aeroporto, scopriamo che l'imbarco per il prossimo volo e' fra mezz'ora, ma da tutt'altra parte. A passo spedito e sicuri di noi ci rechiamo fino al gate U59, per scoprire che il tutto e' stato ulteriormente ritardato . Gironzoliamo, sfogliamo riviste e finalmente saliamo sull'aereo. Beh, dopo aver volato con Singapore Airlines, un paragone e' d'obbligo: Niente schermi privati per potersi guardare il proprio film o ascoltare musica, il pranzo viene servito dopo le 14:00 quando gia' pensavo di dover ricorrere al cannibalismo per sopravvivere alla traversata. Il film proiettato poteva essere visualizzato o su uno schermo antidiluviano piazzato 6 file piu' in avanti oppure su un televisore posto tutto alla nostra sinistra. Il torcicollo non valeva la pena seguire il film ...
Il volo procede senza intoppi, le Pilloline Magiche di Anna mi permettono di russare per qualche ora, e pure i suoi cuscini gonfiabili risultano essere di grande aiuto !
San Jose
Atterriamo a San Jose, coperto dalle nuvole e subito dopo un'acquazzone. Ma siamo ottimisti che la pioggia sia solo arrivata oggi per facilitarci l'ambientamento. Una fila interminabile per il controllo passaporti, e appena usciti dall'aeroporto Anna viene accalappiata dal locale intraprendente che cerca di rifilarci un hotel a sua scelta. Insistiamo per farci portare dove abbiamo la riservazione, un veloce controllo delle stanze e diamo il nostro OK. Finalmente, con il fuso orario sballato, possiamo riposarci.

Liebe alle,hier mein erster Bericht aus Costa Rica. Die lange Reise von der CH verlief hindernisfrei. Einfach zu früh früh früh aufgestanden (5.00) und zu lang lang lang gesessen. Schlaftablette sei dank, haben wir wenigsten 3-4 Std. schlafen können. Der erste Kontakt mit San josé ist die Luftfeuchtigkeit von ca 80 % und eine Temperatur von ca 21 Grad um 18 Uhr Ortzeit. Unsere "Winterkleider" kleben bereit am ganzen Körper! Es hat gerade tropisch geregnet, aber ich bin sicher, die Sonne wird bald wieder scheinen... es war damit nur für uns die Akklimatisation etwas vereinfacht. So so, nach einer schnelle einfache Dusche im B&B "Villa tropical" schnell ins Bett...es ist erst 20 Uhr...aber eigentlich 3 Uhr morgends für uns!!!! Que sueno!!
Hasta manana!
Alajuela
Durante la notte veniamo svegliati da 3 botti. "Qualcuno ha sparato" dice Anna, effettivamente sembravano proprio 3 colpi di pistola. Aspettiamo aspettiamo e aspettiamo e non succede nulla. Certo che un po' di fifa all'Annina e'venuta, per fortuna cera il mio ometto, che nascondeva bene il tremolio (Anna). Probabilmente era qualcuno che stava schiacciando le zanzare sul muro
Ci svegliamo prestissimo, ancora sincronizzato sul fuso orario svizzero e di primissima mattina (7.15!)scendiamo a fare colazione. Lasciamo le valigie all'ostello e facciamo un giro per la citta', alla ricerca dell'autonoleggio, senza successo. Un caffe' gelato per abbassare la temperatura corporea e torniamo all'ostello per consegnare la stanza. La padrona molto gentilmente ci organizza la trasferta fino all'autonoleggio, dove optiamo per un "Suzuki Jimmy", il 4x4 piu' piccolo ed economico che ci sia. Firmiamo le carte, optiamo per la copertura assicurativa piu' totale che ci sia e aspettiamo che ci consegnino l'auto "Fra circa un'ora". Ovviamente l'ora diventano 3, e nel frattempo visitiamo un hotel molto carino dove potremmo pernottare il giorno del ritorno, pranziamo con sushi,e quasi quasi ci sta pure un peluchero per Giambo. Finalmente ci consegnano Jimmy: Color cacca chiara metallizzata, pieno di graffi e con un paio di marce che grattano prima di entrare
Ci districhiamo dal traffico cittadino e imbocchiamo la strada verso il vulcano Arenal.L'auto ondeggia in maniera allarmante e il motore sembra asmatico, per il resto sembra andar meglio di molti altri mezzi di locomozione locali. Saliamo, scendiamo, saliamo, scendiamo e sbagliamo strada (mea culpa lo so,lo so, il copilota è l'Annina). Ci troviamo su una stradina secondaria che attraversa fattorie e foreste e ci rendiamo conto che non arriveremo al vulcano molto facilmente. Dei cartelli attraggono la nostra attenzione: "Lands of Love" o meglio "tierras enamoradas". Non possiamo non fermarci, giusto? Stanchi e sudati decidiamo di provare a vedere di cosa si tratta, a questo punto anche una stanza con un letto a forma di cuore ci va bene ! Il resort è curatisimo, cio' che attira la nostra attenzione. Ha il suo prezzo, ma il nostro budget è ancora pieno . Un tuffo rinfrescante nella piscina ci rigenera. Come tipico del centro america alle 18 è notte fonda e quindi ci godiamo un caffé fuori dalla nostra stanza. L'ambiente è incredibilmente affascinante, i rumori della natura si fanno sempre piu' vivi e forti, la vista sulla foresta e la valle sottostante invitano ad attivare ogni senso, al di fuori della vista.
Ceniamo presso il ristorante del resort (anche perche' difficilmente si trova qualcosa d'altro nel raggio di qualche decina di km), Giambo con una lasagna, Anna con un tipico piatto ebreo (non sono matta, la gestione è israeliana e il piatto è ottimo!), il tutto accompagnato da del vino cileno, evviva l'internazionalità! Buono, molto buono ! Alla fine Morfeo si fa insistente, e sbadigliando vistosamente ci infiliamo sotto le coperte.

Während der Nacht werden wir von "3 Schüsse" erschrocken geweckt, die genau wie Waffenschüsse klingen. Ich zittere vor Angst, wer wurde auf der Strasse erschossen? aber sofort ist wieder ruhig, wir schlafen zum Glück vor lauter Müdigkeit ziemlich bald wieder ein. Es bleibt uns aber ein Rätsel, was genau passiert ist. Vielleicht war nur ein Irre, der die Mosquitos töten wollte! Der erste Tag verbringen wir vor allem mit der Autovermietung beschäftigt. Die Zeit verläuft wie bekannt viel langsamer in Latinoamerica, anstatt 1 Stunden warten wir natürlich über 3 Stunden, aber schliesslich sind wir in den Ferien, oder? Unser kleines "Suzuki-Jimmi" ist das kleinste 4x4, die Farbe lässt etwas übrig (hell beige, Perlmut), sehr leicht, aber hoffentlich wird es unseres Abenteuer überleben!! Das Verkehr ausserhalb Alajuela testet unsere Nerven, aber bald sind wir in den hügeligen Gegend Richtung Volkan Areal, unseres heutige Ziel. Ziemlich schnell merken wir,dass wir bis vor dem Eindunkel die 90 Km nicht erreichen werden und suchen nach übernachtungsalternative. Das Resort "Land of love", oder "Tierras enamoradas", scheint genau für uns da zu sein. Der Preis übertrifft unseres gewöhntes Budget, aber wir entscheiden uns trotzdem dafür. Das Resort ist unglaubig ruhig, gepflegt und das Pool ist eine schöne überraschung, da wie trotz Klimaanlage im Auto geschwitzt haben. Die Temperatur ist deutlich angenehmer als in der Stadt, schätzungsweise 23 Grad, aber sehr feucht. Die Umgebung ist absolut traumhaft wild. Die Forest lässt unsere Phantasie laufen und die Geräusche der Natur werden in der Nacht sehr laut.

Tragitto
La mattina veniamo accolti da una bella nebbia che avvolge tutto il paesaggio, pensavamo di aver lasciato la nebbia zurighese e invece! Mentre facciamo colazione parte un temporale breve ma intenso e la pioggia ci accompagnera' per tutta la giornata.
Ci mettiamo in marcia in direzione Vulcano Arenal e verso le 13:00 approdiamo a La Fortuna.
La Fortuna
Piccola cittadina ai piedi del maestoso vulcano Arenal, composta principalmente da ristoranti e hotels. Tutto qui gira attorno al vulcano, se la natura non avesse donato questa meraviglia, qui giravano ancora con la clave (chi riconosce la battutta?), una vera Fortuna per gli abitanti Ticos, ma non molta Fortuna per noi, infatti il vulcano stesso e' ... e' ... invisibile, nascosto dalla nebbia .
Addocchiamo un ristorantino carino e decidiamo di mettere qualcosa nel pancino. Mi viene servito un pollo intero e per il resto della giornata mi sentiro' come se fossi al sesto mese
Dopo aver scartato un hotel carino ma caro, optiamo per delle piccole casupole poco fuori dal centro. Visto il tempo piovoso, dietro consiglio del padrone decidiamo di recarci ai famosi bagni termali e passare in relax il resto della giornata.
Dopo tutto, non c'è altro da fare qui, tutte le varie attività (cavallo, Canopy, rafting, sono all'aria aperta, cioè sotto la pioggia!). I bagni termali sono famosissimi, e a ragione: decine di vasche, dalle piu' grandi alle piu' piccole, con temperature dell'acqua varianti da "tiepida" (35C) a "potrei bollirci due uova"(64C!!) ! Sotto una fine pioggerellina passiamo da una all'altra, immersi in un'ambiente tanto affascinante quanto ahimé falso. Infatti un paio di vasche sono ancora in costruzione, e durante il tragitto ci si imbatte in operai con la cariola, gettate di cemento per creare false rocce e frese all'opera nell'intagliare le pietre . Giambo e Annina vogliono dimostrare a sé stessi di essere ancora giovani e decidono di buttarsi dai tobago. C'è ne uno con tante curve ma lentino, uno veloce ma dritto e il terzo velocissimo, dove si raggiungono i 45 km/h, in 4 secondi!Ma naturalmente noi siamo fighi, quindi si va con l'ultimo. Per Giambo dimostra di essere vero "Caballiero" scendendo per primo e sentendosi ganzo. L'Annina ha qualche dubbio e in effetti ne aveva ragione. Negli ultimi istanti della discesa viene gettata indietro e picchia una gran testata sullo scivolo, che le farä uscire un bel bernoccolino e sfiorare la comozione cerebrale... le cervicale doleranno per 3 giorni e le ricorderanno che non ha piu' 20 anni!! Dopo qualche ora ne abbiamo abbastanza e torniamo a casina, tutti cotti cotti. Il sonno ci colpisce vigliaccamente alle spalle e poco dopo il tramonto (ricordiamo che il sole qui cala alle 18!) ci addormentiamo come due sciücc

Tragitto
Sobald wir erwachen entdecken wir leider Nebel und Regen, wir fahren in Richtung Vulkan Areal ab. Wir bleiben optimistisch und hoffen, dass der Vulkan sich doch zeigen würde. Aber leider bleiben wir 2 Tage lang entäuscht. Der Nebel ist zu dicht und uns bleibt nicht anders übrig, als die offenen Termalbäder zu geniessen. Wenigstens diese sind wertvoll. Etwas kitshig in der Archiktektur, aber es lohnt sich in diesem kühlen Tag. Wir entscheiden uns auch, uns jung zu zeigen und rutschen wir ab einem sehr steilen Tobago. Anna reisst sich zusammen und rutscht auch runter, aber leider verliert das Gleichgewicht und stosst den Kopf an! Zum Glück nicht schlimmes, aber Kopfweh (Commotio?) und Nackensteifigkeit für 2 Tage sind die Folge der mutigen Tat!
Dopo quasi 12 ore di sonno, interrotte solo da scrosci d'acqua, piuttosto affamati ci rechiamo a fare una delle colazioni abbondanti descritte dal gerente del posto. Beh, devo dire che mi aspettavo di piu' . Gettiamo un'ultima occhiata alla nebbia che copre il vulcano Arenal, ahimé proprio non vuol farsi vedere da noi. Ci mettiamo allora in moto.
Con i tergicristalli che vanno, costeggiamo il lago Arenal diretti verso Monteverde. Attraversiamo una lussureggiante giungla pluviale, dove uno strano animale (Fradicio) al bordo della strada attira la nostra attenzione. Non pare affatto impaurito, anzi, si avvicina con fare curioso all'auto e ergendosi sulle zampe posteriori ci fissa e ci annusa. Secondo la guida si tratta di un Coati dal naso bianco.
Piano pianino le nubi si diradano e qualche raggio di sole fa capolino. A Nuevo Arenal una panetteria germanica attrae la nostra attenzione: Gipfel, Brätzel e un buon espresso. Ci rimettiamo in marcia, e a Tilaran comincia la strada sterrata. Sulla cartina sono un paio di centimetri, ma con punte massime di 30km/h e a volte velocita' a passo d'uomo, arriviamo stanchi e indolenziti da 5 ore di viaggio a Monteverde.
Monteverde
Ci accoglie un'imponente arcobaleno, formato dalla nebbia perenne che avvolge la punta delle montagne. Il gerente ci spiega che qui ci si trova proprio al confine tra il pacifico e l'atlantico: Pochi chilometri verso est e ci si trova fradici nella foresta nebulare, scendendo verso ovest il clima e' decisamente piu' secco.
Prendiamo possesso della stanza presso il Rustic Lodge, un posto veramente carino, e aspettando l'ora di cena tento inutilmente di fotografare i colibri' che sfrecciano tutt'intorno, senza successo putroppo
Dietro consiglio del gestore del Rustic Lodge, ci rechiamo verso il centro di Monteverde per cenare presso un ristorante specializzato in carne. Quando vedo una strada asfaltata che attraversa il paese, mi sento defraudato . Prima di mangiare passiamo in agenzia e riserviamo per domani un canopy-tour: cavi d'acciaio sospesi sopra la foresta, agganciati ad essi ci si sposta per centinaia di metri e a decine di metri sopra il suolo.
La cena si rivela essere all'altezza delle aspettative, e il prezzo non tra i piu' modesti pagati fino ad ora, ma ne valeva la pena. Accompagnati dall'onnipresente vento e pioggerellina finissima trasportata dalla foresta nebulare, torniamo verso "casina".

Nach fast 12 Schlafstunden geniessen wir das Frühstück mit Eier, Toast und Früchte. Der Vulkan will sich tatsächlich nicht zeigen, und wir fahren deswegen ab. Unser Ziel ist die Reserva Monteverde, auf der anderen Seite des Sees, aber ohne Verbindnung dazwischen. Die fahrt zeigt sich fabelhaft. Der dichte Regenwald deckt die kurvige Strasse ab, wie wir durch Tunnel fahren würden. Kleine gepflegte Unterkünfte und Villas sind Ausdrück von Wohlstand dieser Gegend. Nach ein Paar Fahrstunde die Landschaft ähnelt ein wenig unsere schweizerisches Bergseen Panorama. Wir treffen sogar ein Swiss-Hotel in Chalet Styl. Sehr touristisch aber sicher original.
Das Wetter bessert schnell, sobald wir die Bergen verlassen, aber es wird sehr windig.Die Strasseverhältnisse verschlechtern sich von Kilometer zu Kilometer, aus einer asphaltierten Strasse wird eine sehr schwer fahrbare Stein- und Löchervolle Strasse. Gabriele versucht mehrmals im dritten Gang umzuschalten, aber meistens fahren wir max 20 Km/h! Die Landschaft ist sehr hügelig, extrem grün und ein leichtes Nebel deckt die Hügelspitzen, was sehr ungewöhnt scheint. Wir halten nicht zum Zmittag, da wir optimistisch sind, dass wir bald am Ziel sein werden. Aber die kurven enden nie nie nie... Wir stoppen kurz in einer Farm, die Rohrzuckersirup erstellt. Der Bauer "Barnabè" ist sehr gesprächig und zeigt uns vor, wie man das feine Sirup gewinnt. Er gibt uns auch ein Tipp für die Übernachtung in Monteverde, die sehr wertvoll sein wird.
Nach guten 5 Stunden erreichen wir endlich Monteverde, ein kleines Dorf, wo alles um Tourismus sich dreht, aber ein gewisses Charme behalten hat. Ein wunderschöner Regenbogen begrüsst uns beim Eintreten des Dorfes. Im Nachhinein erfahren wir, dass der Regenbogen immer erscheint, da an der Grenzen zum nassen Regenwald steht. Das "Rustic Lodge" scheint unseren Geschmack sofort zu treffen. Es ist sehr gepflegt, ruhig und der junge Chef José ist sehr nett und hilfbereit. Seltsam ist der ständige, feine, leichte Regen, der vom Regenwald gewindet wird. In kürzere Zeit wird man feucht.
Wir geniessen ein super feines Abendessen mit Grillfleisch im Dorf. Die Reise hat uns Energie gekostet und das Bett ist sehr anlockern...



Tragitto
Dopo una notte a sognare il canopy, o meglio cio' che potrebbe succedere se il cavo non fa il suo dovere (Anna), ci ristora una bella colazione a base di frutta tropicale, uova e toast. La partenza per il canopy dista poco dal nostro lodge. In un battibaleno ci troviamo in un paesaggio fiabesco, o meglio, nella giungla piu' profonda. L'imbragatura viene montata in modo professionale, anche se un certo odoraccio fa intendere che rimane sempre umida. Mi sa che questa giungla il sole non lo vede mai . Si respira una certa tensione tra la ventina di partecipanti all'avventura. Dopo le brevi istruzioni della guida principale via all'adrenalina. I due sottoscritti si ritrovano per caso i primi a scendere e nonostante il tremolio alle gambe e la tachicardia, l'Annina fa la coraggiosa e scende per prima. In sè non si deve far altro che "sedersi" nell'imbragatura, frenare un po' con la mano superiore (cio' che risulta piu' difficile del previsto) e godersi la discesa. Se non fosse che ci troviamo a decine e decine di metri sopra la giungla piu' folta (a tratti veniamo bagnati pure dalle foglie). Ma la cosa piu' impressionante è quando alla terza discesa (su 13) il cavo scompare nella nebbia! Aiutoooooo!!!! una discesa con gli sci su un pendio in piena nebbia non è niente al confronto. La nebbia ci avvolge,l'unica cosa che si vede è il punto d'entrata del cavo per parecchi secondi che durano un'eternità, per infine poi scomparire, poco prima della piattaforma, dove si tenta di frenare o lasciarsi frenare dalla guida pronta per questo. Nonostante la pluriennale esperienza nella nebbia di Zurigo, l'adrenalina è alle stelle! Troppo forte! Ma nello stesso tempo le gambe tremano sempre ancora. Dopo circa la quinta discesa, incominciamo a rilassarci e a goderci il panorama stratosferico della giungla pluviale. L'ultima discesa è lunga ca 500m, completamente nella nebbia, la ciliegina sulla torta. Data l'esposizione ai forti venti, è obbligo scendere in due, e per fortuna!! Si sfreccia velocissimi e siamo sospesi sopra il nulla, aspettando che la nebbia si diradi per avvistare la piattaforma, che figata!!! E per non bastare, l'ultima chicca ce la offrono con un salto alla Tarzan da una piattaforma alta circa 8 metri, buttandosi nel vuoto. Giambo prende la scusa che mi vuole filmare e lascia alla sua donna il passo. Il video confermerà con quale destreggia ed eleganza mi son buttata urlando
Dopo tanta adrenalina delle ultime 2 ore, lo stomaco si fa sentire. Da bravi Svizzeri ci siamo portati banane e M&Ms, giusto per riprendere gli zuccheri. La seconda parte della spedizione ci ha offerto una passeggiata nella giungla e l'attraversata di 8 ponti sospesi. Una tranquilla avventura tra alberi giganteschi avvolti di muschio, con foglie enormi e Iguane (ecco la prima gaffe di Anna, che intendeva Liane ) penzolanti. Molto ristoratrice questa passeggiata bagnata.
Torniamo all'hotel verso le 15, stravolti! Anna si era riservata un massaggino, che la fa rinascere. I due eroi si ritrovano ad aver fame già alle 17, e per non far figure ad arrivare al ristorante come le galline, occupano il tempo con un veloce giro in town e bevendo un buon caffé (il primo!). Giambo ha nostalgia della cucina italiana, quindi si cena alla pizzeria da Johnni. La pasta è discreta, la pizza lascia un po' a desiderare. Alle 20 siamo già sotto le coperte, fuori soffia un ventaccio da far invidia ai "tri bofitt" di Bellinzona, la temperatura è freddina pure col pullover. Che bello, domani andiamo al mare

Das Frühstück gibt uns die nötige Kraft für den mutigen Tag; Canopy ist angesagt! Wenn jmd wie ich keine Ahnung drüber hat: es handelt sich um die Abfahrt an langen Kabel in die Leere... ich habe zugesagt, aber überzeugt bin ich absolut nicht! Help! Was die Liebe machen kann, oder? . Wir fahren kurz mit einem Bus in den Regenwald. Innerhalb 5 Minuten sind wir durch den leichten Regen bereit nass. Die Regen-Windjacke ist goldwert (Danke Tiz!!). Die Gruppe von ca 20 Personen ist gemischt. Für mich beruhigend, wenn die "älteren" Damen über 50 Jahren es schaffen werden, dann schaffe ich es auch Nach einer kurzen Einführung geht es los
Zufälligerweise Gabriele und ich stehen als Ersten an und... ich fahre zuerst! Einfach verrückt, aber dann ist wenigstens vorbei
Die Beine zittern, ich lache nervös und versuche zu witzeln... aber plötzlich hänge ich bereit mit Geschwindigkeit an einem Kabel über den Regenwald Hilfe Und bremsen ist das Andere!! Zum Glück an den Plattformen warten immer Guides, die für uns bremsen können, da es so einfach wie in der Einführung ist nämlich nicht . Der Erste von 13 Kabel ist vorbei und langsam können wir auch geniessen. Das Eindrücklistens sind die 2 längsten Kabel (bis 500 Meter lang!!) die in den Nebel verschwinden . Zum Glück habe wir nach 15 Jahren Zürich und guten Skikenntissen etwas Erfahrung mit dem Nebel, aber WOW, das ist Adrenalina pur!!! . Als letzter Kabel fahren wir zu zweit, da der Wind zu stark bläst. Wir lachen anstatt zu weinen vor Angst, aber sooooo cooooool .
Nach über 2 Stunden Adrenalinausschüttung kriegen wir Hunger. Als typische Schweizer haben wir natürlich Banane und Schoggi dabei, zum Glück! Unser Abenteuer im Regenwald endet mit einem stündigen Walk im Wald und über 8 hängenden Brücken. Wenn wir das Canopy nicht gemacht hätten, wäre bereit beängstigend, aber jetzt scheint uns ein gemütlicher Spaziergang. Der Regenwald zeigt sich von seiner besten Seite, ideal für die Fotos. Um ca 15 Uhr sind wir im Hotel zurück, fix und fertig. Anna hatte eine Massage gebucht, die jetzt genau richtig fällt. Ich bin danach wie neu geboren .
Wir haben sehr bald Hunger und entscheiden uns doch für die italienische Küche , die eigentlich gar nicht so schlecht ist (wir sind nach vielen Jahren ZH nicht mehr so anspruchsvoll!).
Die Nacht beginnt wie immer um 18 Uhr und automatisch wird man müde. Die zwei Helden haben einen erholsamen Schlaf verdient .
Giambo da ieri si ritrova con una dolorosa infiammazione all'orecchio destro, che conosce già, ma gli dà davvero fastidio. Le gocce antidolorifiche della farmacia (qui ad ogni angolo si trovano farmacie che ti vendono di tutto pur senza ricetta) portano leggero sollievo, ma la notte è disturbata e solo una Voltaren gli dà un po' di conforto. Neanche la sua infermierina privata puo' fare molto...
Un pochino ci dispiace lasciare la particolarissima zona di Monteverde, un posto cosi' fuori dal comune non si incontra cosi'spesso. Ma il Costa Rica ha cosi' tanto da offrire che l'idea ci eccita e ci rimettiamo in viaggio sulla impegnativa strada sterrata e piena di buche. Giambo e Jimmy sono ormai una coppia affiatata e le buche vengono evitate con gran destrezza . Dato che l'hotel al mare a Sàmara (consigliatoci da José) ha posto solo da domenica sera (il week end è affollato di Ticos) la nostra intenzione è di fermarci strada facendo per una notte. Dopo ca. 2 ore di viaggio improvvisamente ci sembra di volare... l'asfalto! . In 2 ore di tragitto passiamo dalla montagna con la sua vegetazione fitta, verde scura e rigogliosa a pianure secchissime e aride. Incredibile una tale diversità in poco tempo. Anche la temperatura naturalmente segue il paesaggio. Appena scendiamo la prima volta per sgranchirci le gambe ci ritroviamo a respirare come appena aperto un forno. In sé il calore ci fa piacere, ma tutto di colpo non é evidente .
Strada facendo ci rendiamo conto che l'idea primaria di fermaci a visitare delle grotte vicino a Nicoya non è realizzabile oggi, perchè l'ultima visita guidata inizia alle 13 e è già troppo tardi Optiamo per arrivare a Nicoya e fermarci li' la notte. Se non che la cittadina di Nicoya non ha proprio niente da offrire, tranne che una piazzetta, una chiesetta, tanti negozietti senza importanza e abbastanza caos. Il contrasto con Monteverde è un po' troppo forte. Dato che il pomeriggio è appena iniziato, decidiamo di proseguire il viaggio verso il mare, optando per una zona vicina a Sàmara, sperando di trovare da dormire. Ci rifocilliamo in uno dei numerosi ristorantini sulla strada, che ci offre un ottimo "Ceviche" (pesce in salsa di limone, cipolle e verdurine, molto rinfrescante) e a Giambo riso con crevette e calamares. Non male per il posto e il prezzo modesto.
Saliamo e scendiamo collinette con boschi aridi dalla stagione secca, scommettendo che alla curva seguente avremmo avvistato l'oceano. Ma queste collinette sembrano mai finire . Giambo incomincia a risentire dolore all'orecchio e la stanchezza si fa sentire. Anna si mette quindi per la prima volta al volante di Jimmy. La sintonia non è la stessa che con il suo padrone, ma me la cavicchio.
Sàmara
Finalmente entriamo in Sàmara e di colpo mi rendo conto di non aver memorizzato l'hotel riservato . Era Miramar? Beh, non ce ne saranno 50, giusto? . Una breve occhiata alla lista hotel del centro d'informazione mi convince che il nome era "Casa del Mar" e mi dà ragione (http://www.casadelmarsamara.net/) Scendo per chiedere se davvero c'è una mia riservazione per la domenica, che mi viene confermata. Casualmente si è liberata una camera da oggi e visto che la nostra ipotetica meta dista ancora un'ora e mezza da qui, accettiamo volentieri. Giambo è proprio un po' cotto, una manna dal cielo per lui. L'hotelino quasi in riva al mare è semplice, carino e accogliente. Il tempo di togliere i pantaloni lunghi e le scarpe chiuse e ci ritroviamo già nelle acque rinfrescanti ma piacevolissime dell'oceano Atlantico . Le onde sono alte circa un metro e sono simpatiche da affrontare. La corrente pero' si sente e quindi non ci allontaniamo troppo dalla spiaggia. La Spiaggia è lunghissima, stimiamo un chilometro circa. A nostra sorpresa quasi vuota, dove sono tutti i" Ticos del fin de semana?". Probabilmente stanno affollando le spiagge piu' gettonate del nord della penisola, per noi una piacevolissima sorpresa questa! . La sabbia è grigia, ma soffice, le palme nascondono i piccoli hotels e ristoranti del paesino. Le attività qui si riducono al dolce far niente della spiaggia, un po' di surf, cayak, pesca di altura (che non è la pesca nei laghi di montagna!) e una cerveza ai baretti in riva al mare. Muy bien, lo que estabamos buscandos .
Dopo il bagno Giambo rientra in camera, mentre Anna si riposa un pochino sulla sdraio e si gode il sole non piu' caldo delle 16. Incredibile come sono corti i giorni qui . Giambo nel frattempo è davvero ko poverino. Una pastiglia Postan e le gocce antibiotiche (rigorosamente comprate senza ricetta ) lo stendono e crolla poi in un sonno profondo già alle 18 . Anna passa la serata sull'amaca di fronte alla camera a scrivere per voi e a leggere un po'. A domani!!!

Ziel "Peninsula de Nicoya": Es tut uns etwas leid, die Atmosphäre von Monteverde zu verlassen, aber Costa Rica hat noch so viel anzubieten! Wir fahre wieder mit dem Jimmy los und heute scheinen uns die vielen Steine und Löcher auf der Strasse etwas weniger anstrengend. Als wir in Juanas endlich Teerstrasse erreichen, scheint uns zu fliegen .
Gabriele hat seit gestern eine mühsame Ohrentzündung die trotzt Voltaren und abschwellenden Ohrentropfen immer noch schmwerzt. Nach ca. 2 Stunden Fahrt realisieren wir, dass unsere Idee, schöne Höhlen zu besichtigen nicht machbar ist, da die letzte geführte Besichtigung um 13 Uhr beginnt. Wir bleiben flexibel und fahren weiter. Wir haben nach Rat von josè ein Zimmer in Sämara reserviert, das aber nur ab Sonntag frei ist. Am WE sind die Strände von Costa Rica auch von Ticos beliebt Wir wollten zuerst in Nicoya übernachten, aber die kleine Stadt bietet wirklich nix an. Wir fahren deswegen direkt ans Meer, in der Hoffnung irgendwo ein Zimmer zu kriegen Die hügelige Landschaft ist unterdessen extrem trocken geworden und dei Temperatur viel wärmer, über 25 Grad. Unglaubig der Unterschied innerhalb 2 Fahrstunden! wir verpflegen uns ganz einfach aber fein an einem Strassenrestaurant. Gegen 16 Uhr kommen wir in Samara an. Die kleine Meerstadt ist lebendig, farbig, charmant und nicht überfüllt. Sie gefällt uns sofort.Der Zufall wollte, dass das "Hotel Casa del Mar" (www.casadelmar.samara.net) bereit ein zimmer frei hat. Das ist super und vor allem Gebriele kann sich bald ausruhen. Die Schmerzen haben wieder begonnen. Nicht einmal seine private Krankenschwester kann ausser Voltaren und Ohrentropfen viel helfen . Aber vor dem Rest erwartet uns das Meer!!! . Der Strand ist Kilometer lang und überraschend fast leer! Wo bleiben alle Ticos? Wir geniessen unseres erstes Bad im angenehmen Ozean und vergnügen uns mit den Wellen. Wir spüren aber ziemlich Strömungen, die uns vor weitem Schwimmen hemmen. Anna bleibt noch ein bisschen am Strand, jetzt ist die Sonne nicht mehr warm. Gabriele zieht sich ins Zimmer zurück, isst fix und fertig und schläft bald ein . Anna geht etwas spazieren, kauft etwas Kleines an einem Stand (erstes Souvenir) und verbringt den Abend am schreiben für euch und gemütlich lesen. Vacationes!!!! .
Tragitto
Oggi giornata dedicata al "far niente" . Sveglia presto, colazione poco dopo le 07:00 (Ma non siamo gli unici !), poi i 20 metri che ci dividono dalla spiaggia. Abbondiamo di crema solare protezione 30 (Di piu' potente c'e' solo la famosa crema sbiancate, usata da Michael Jackson), ma Giambo riesce lo stesso a dimenticare qualche centimetro quadrato sulla spalla, che la sera sara' di un bel rosso pomodoro
Passiamo la giornata sulle sdraio, chi coraggiosamente ad assorbire il massimo dei raggi UV, chi codardamente all'ombra di una palma. Un paio di tuffi nell'acqua calda dell'oceano, una passeggiata lungo la spiaggia infinita e un panino a mezzogiorno sono le uniche attivita' faticose di questo 7 Marzo .
Per la cena consultiamo la guida che ci consiglia un posticino dove servono un'ottimo pesce: Beh, per poco piu' di 20.- in due ci gustiamo una cena veramente sopraffina !
Probabilmente la giornata di domani sara' molto simile a quella appena descritta, quindi per tutti quelli che ci seguono assiduamente, consiglio di passare di qui dopodomani !

Heute war der erste Tag zum faulenzen... einfach Playa. Wir sind bereit um 7 Uhr am frühstücken (unglaubig aber wir sind nicht die Ersten!) und der Strand 20 meter entfernt ist und bleibt unser Ziel. Die Hotelgäste sind ca 20 Leute, sehr ruhig, alle sind hier zum sich erholen. Genau das Richtige für uns! . Bereit um 9 Uhr brennt die Sonne wie bei uns um 12 . Wir schmieren uns mit Sonnenschutz 30 und Gabriele schafft, trotzt allem, sich 10 cm zu verbrennen, da er diese Partie dummerweise vergessen hat . Unglaubig stark diese Sonne! Was einen Sonnenbrand noch mehr gefährdert ist der angenehme Wind, der eben die Hitze nicht so spüren lässt. Aber ausser die 10 cm von Gabriele "überleben" wir der erste Tag an der Sonne ohne Sonnenbrand. Ein kleiner Spaziergang am Strand, etwas Schwimmen, die kurze Zmittagpause mit Sandwiches und ein feines Znacht mit Fisch (20 Franken zu zweit!) sind die einzigen heutigen Aktivitäten. Morgen wird es ähnllich sein...also, wir sehen uns übermorgen, oder? ciao ciao.
Come gia' anticipato ieri, oggi giornata "vuota"
Colazione presto, spiaggia, bagno, pranzo con tanta frutta e poi ancora spiaggia fino al tramonto, dove Giambo si e' prodigato a scattare foto piu' o meno artistiche.
Unica variazione, una capatina alla farmacia dove abbiamo fatto scorta di Voltaren 50 e 75 (Qui vendono le pillole singolarmente !), e la cena in un ristorantino sul mare. Anna si e' pappata 2 (Due) aragoste alla piastra, mentre Giambo si e' accontentato di una piccola piramide di gamberoni, polipetti vari e un mattone di pesce, sempre cotti alla piastra.
Con lo stomaco soddisfatto, percorriamo i pochi passi che ci dividono dall'hotel, con gia' la mente rivolta alla prossima meta !
Tragitto hotel-spiaggia
Stamattina lasciamo Sàmara, destinazione "boh forse li vediamo magari se troviamo qualcosa prima del parco nazionale Manuel Antonio"
Pascoliamo su e giu' per la penisola, sbagliamo strada piu' di un paio di volte (Anna come copilota, ahimè! E' che se ci fosse qualche indicazione in piu' ) e non troviamo nulla che ci ispiri nel mezzo. Poco fuori Nicoya pranziamo in un Burger King (precisiamo: Giambo ha insistito per una pausa pranzo alle 10.45, ma questo non lo diciamo alla mamma Corinna ) poi riprendiamo la strada diretti al parco nazionale. Dopo 6 ore di viaggio giungiamo stanchi alla meta, e l'afa umida all'esterno del guscio protettore del Jimmy ci colpisce in pieno .
Parco nazionale Manuel Antonio
Senza indugio alcuno, puntiamo all'hotel che abbiamo scelto. Il quale non ha stanze libere. Piano B ! Ma anche questo fallisce. E anche il piano di riserva. Alla fine troviamo una stanza all'Hotel Colina, e ci viene assegnata una stanza in cima appunto a una ripidissima collina. Le varie scale con i gradini troppo alti per le gambine di Annina ci fanno finalmente fare un po' di sport
La vista sul mare e' mozzafiato, il tramonto da cartolina, e pure il succo di ananas servito al bar-piscina da un cameriere musone e' all'altezza !
Riserviamo un tour per l'indomani mattina (Colazione alle 06:45 !) e ci buttiamo sul letto...

Wie angesagt habe ich die Beschreibung von gestern weggelassen, ich hätte euch nur deprimiert... Playa, playa, playa
Heute sind wir wieder mit dem Jimmy unterwegs. Die Halbinsel Nicoya hätte noch mehr Strände anzubieten, aber wir haben im Moment von Strand genug. Am Schwierigsten ist immer die Distanzen in Zeit abzuschätzen. Das Ziel wäre "Parque nacional Manuel Antonio", aber anscheinend sollten wir 5-6 Fahrstunden brauchen. Wir bleiben flexibel, vielleicht schaffen wir die Distanz oder wir übernachten spontan unterwegs. Die Strassen sind aber sehr gut, Highway mit mx 80 Km/h, mit einigen riesigen Lastwagen von USA, wie in einem Film Die Landschaft ändert oft. Von der trockenen Peninsula, bis zu den tropischen Wälden, Hügeln und Palmafelder. Wir fahren ein grosses Stück am Ocean (Pacific) entlang. Langen, leeren Stränden und Wellen zum surfen Gabriele mag weiterfahren und wir finden auf den ersten Blick nichts interessantes zum übernachten. Wir kommen nach 6 Fahrtstunden in Manuel Antonio an. Das Dorf ist recht turistisch, die Ozeanpromenade sehr voll. Wir erwarteten es eigentlich etwas ruhiger, da es sich um ein Nationalpark sich handeln. Es ist 16 Uhr, zum Glück noch hell. Das empfohlene Hotel ist full, das zweite auch, mit dem 3. haben wir mehr Glück: fantastischer Ozeanblick und sehr ruhig gelegen. Wir kommen rechtzeitig an, um die Kamera auszupacken und einen eindrücklichen Sonnenuntergang zu fotographieren. Auch das Pool hat Ozeanview, nur der Barman (europäisch!) könnte etwas freundlicher sein, schade!! Die Ruhe auf dem Balkon ist unglaubig, nur Naturgeräusche sind hörbar . Für morgen haben wir bereit einen Tour im Nationalpark gebucht... wir sind gespannt darauf!

Tragitto
Stamattina sveglia prestissimo, colazione prima delle 07:00 e si parte per la visita del parco Manuel Antonio. Carichiamo in ordine: Una germanica con bambino di 9 mesi sulle spalle, un tipo inglese sicuramente gay e due donnone inglesi.
La guida, Brian ("No no, Brian, non Bvian", citazione per far felice Zigu ), si mostra subito attivo e divertente. Armato di piccolo "telescopio" montato su treppiede ci mostra gli animali nascosti del parco: Un bradipo, un tucano, una scimmia cappuccina, un altro tucano (diverso dal primo ), altri uccelli strani, un ragnaccio veramente schifüs, pipistrelli, iguane, due piccoli serpenti, un'aquila reale un gatto un topo un elefante ... La cosa incredibile e' che, tranne che per le iguane, tutti questi animali sarebbero sfuggiti al nostro occhio !
Le spiagge del parco sono di una bellezza incantevole, la sabbia bianca e l'acqua calda ... Peccato che qualcuno abbia dimenticato il costume, quindi niente bagno ! Dopo una generosa porzione di frutta fresca Brian si congeda, e stanchi e sudati risaliamo in hotel.
Per pranzo ci rechiamo all'Avion, un ristorante posto in cima alla collina e composto da un C-123 catturato alla CIA da parte dei Sandinisti a meta' degli anni 80. Insalata con filetto di tonno e panino al tonno, deliziosi !
Scendiamo in paese per fare un po di compere e torniamo a casina. Qui ci dividiamo: Anna sguazza nella piscina, Giambo resta in camera a borbottare che non c'ha piu' 20 anni e che l'orecchio fa ancora male e che fa caldo e che risente ancora delle 6 oe di guida di ieri e ... E poi scende anche lui in piscina per sorseggiare una bibita poco prima del tramonto
La sera la passiamo sul letto di camera, facendo passare piu' di 300 fotografie e scegliendo le migliori da proporre al pubblico che ci segue da casa: dato che per`o il wireless sul piu' bello ci ha bidonato... le vedrete solo domani...Non cambiate canale !

Wir erwachen sehr früh (ehi, wir haben Ferien!), aber es lohnt sich! Bereit um 7 Uhr scheint die Sonne und ein heisser Tag erwaret uns. In kleiner Gruppe mit dem Localguide Brian laufen wir 2.5 Std. duch den Nationalpark Manuel Antonio. Der Park selber ist als Schweizer nicht speziell, aber die Tiere dafür!!!! Wir begegnen Affen, Tucanos, Iguanas, div. Vögel, Spinne,usw. Mann muss aber zugeben, dass wir kein Tier ohne Guide gesehen hätten, ausser die Iguanas, die unseren Weg überquerten . Er hatte unglaubig Augen, um den kleinsten Vogel zu entdecken und uns ihn durch den Fernstecher zu zeigen... Die 2 Strände sind fabelhaft, ruhig, heller Sand, leer...leider habe ich den Bikini vergessen. Aber ja nun, es wäre sowieso zu heiss gewesen und das Ozeanwasser komischerweise gab uns keine Erfriscchung. Am Schluss des Tours überraschte uns Brian mit süssen Früchten und Wasser Etwas müde aber sehr happy fahren wir ins Hotel zurück. Wir geniessen das Zmittag in einem Restaurant "El Avion" genannt, der Flugzeugt. Und genau darum, weil in der Mitte tatsächlich ein Flugzeug C123 steht. Sehr spezielles! Aber das Panorama über den Ozean und der Regenwald ist noch besser. Wir geniessen den Thunfisch-Salat und Thunfisch-Sandwich für insgesamt 20 Fr. mit Getränken.
Der Spätnachmittag verbringen wir am Pool und abends vor dem PC, da wir unseres Tagebuch mit Fotos bestücken möchten. Wir sortierten bereit 50 fotos aus 300 aus! Aber leider liesst uns der Wireless im Stich, so dass ihr für die Fotos noch etwa Geduld haben müsstet Ciao ciao!!
Stamattina abbandonando l'hotel incrociamo uno svizzero francese che e' qui un paio di giorni dopo aver tenuto una conferenza a San José. Ci consiglia una certa strada per vedere dei coccodrilli ma noi siamo diretti da tutt'altra parte.
Saltiamo in groppa al fedelissimo Jimmy e ci dirigiamo verso San Isidro, campo base per la salita al famoso Chirripo', una delle vette piu' alte del Costa Rica (3820 m.s.m.!!) ! Per maggiori informazioni, visita questo sito
Subito una gradita sorpresa: La strada che secondo la guida doveva essere malandata, e' stata sostituita da un bel nastro d'asfalto nuovo fiammante ! L'ebrezza dell'alta velocita' (Abbiamo toccato i 100km/h, con limite massimo acconsentito di 80km/h) ci fa sbagliare strada, ne approfittiamo per "puciare" i piedi nella spiaggetta vuotissima die Dominical e dopo poche ore giungiamo a San Isidro.
San Isidro
Questa citta' si rivela essere piu' interessante, grande e "viva" di tutte le altre visitate fino ad ora. Prendiamo alloggio presso un hotel molto carino e a buon prezzo, poi riusciamo ad estorcere ad una receptionist piuttosto addormentata le indicazioni stradali per l'agenzia viaggi presso la quale il giorno prima abbiamo fatto la riservazione per un trekking di due giorni.
Il ragazzo dell'agenzia risulta essere tanto piu' brutto quanto piu' addormentato rispetto alla receptionist . Per fortuna che da bravi svizzerotti intelligenti ci eravamo precedentemente informati sulla Lonely Planet, altrimenti eravamo praticamente a corto di informazioni. Seguendo le sue indicazioni saliamo una stradina di terra battuta per raggiungere l'ufficio della guardia del parco. Qui un tizio ci spiega come funziona la salita alla vetta, come riservare al rifugio posto a meta' strada e dove trovare i sacchi a pelo e le bombolette a gas per cucinare. Decidiamo all'istante di partire all'alba del giorno dopo, paghiamo circa 60$ per tutto e mentalmente mandiamo a quel paese l'agenzia che ci avrebbe fatto pagare 440$ (Cibo e "sherpa" inclusi, pero').
Scendiamo in citta', facciamo scorta di cibo nutriente ma leggero per i due giorni che ci spettano e prepariamo un sacco grande e uno piccolo da portarci in montagna. Cenetta leggera, sveglia puntata alle 04:00 e a nanna !

Jimmy ist heute unser treuer Begleiter...
Wir entschieden uns gestern um: anstatt zur Peninsula Osa, wo Jungle und Abenteur uns erwartet hätten (wärmst empfohlen von Janine und Philipp, sorry!) wählen wir die Alternative eines Trecking auf den höhen Berg von Costa Rica. Vor allem Gabriele braucht mehr Bewegung und Adrenalin. Die Vorbereitung ist nicht so einfach, obwohl die Lonely Planet eine grosse Hilfe ist. Wir fahren ca. 2 Stunden Richtung San Isidro, eine grosse, interessante Stadt (aber nicht zu besichtigen, wie immer). Unser Zeil ist der Cerro Chirripo' auf 3820 M.ü.M.
Dort versuchen wir Infos aus einem Trecking-Reisebüro zu kriegen. Obwohl das Büro sehr empfohlen ist, der Chico hinter dem Desk ist ziemlich unkompetent .
Wir fahren also den Berg hinauf und holen selber Infos beim Parkeingang. Der Senor hier ist definitiv kompetenter. Der Weg ist anscheinend sehr gut beschrieben und nachdem wir 3 jungen, unsportlichen Frauen sehen, die alleine laufen werden, entscheiden wir, ohne Guide und "Sherpa" zu wandern. Wir sind schliesslich Schweizer!!!!
Das Angebot des Reisebüros wäre 440$/ Person teuer (gut mit Übernachtung und essen). Mit 60$ sind wir bereit zu starten . Es fehlt uns nur das leichte, aber energiereiches Essen, das wir am Market kaufen. Anna packt noch die Ovo-Sport von der CH mitgenommen aus... hi hi!! . Wir leihen Schlafsack und Gasbrenner im Dorf aus und wir packen alles ein... wir sind bereit! Morgen geht der Wecker um 4 Uhr los, um 5 (beim Sonnenaufgang) möchten wir losgehen...
Sveglia alle 4 di mattina, colazione in camera con corn-flakes, carichiamo due sacchi saggiamente preparati la mattina prima in auto (Gli altri due li lasciamo all'hotel) e ci dirigiamo speranzosi verso il Chirripo'. Sbagliamo strada due volte, Giambo riesce a impantanare il Jimmy e a rimetterlo in carreggiata grazie all'aiuto di un francese mezzo-addormentato, poi finalmente troviamo l'inizio del sentiero, nel frattempo pero' abbiamo perso piu' di un'oretta sulla tabella di marcia, vabbeh! Partenza alle 6.20 da 1500 m.s.m.
Ci attende una scarpinata di 14 km con un dislivello di piu' di 2000 metri...ce la faranno i nostri eroi???
La strada pare da subito piuttosto ripida, ma chiacchierando non ci si accorge e relativamente con poco sforzo maciniamo i primi due chilometri. Il tempo e' bello, per fortuna pero' la temperatura è ancora piacevolmente fresca. Siamo avvolti dalla foresta e nonostante sudiamo copiosamente siamo fiduciosi .
Al quarto chilometro la salita si fa gia' piu' dolce, siamo gia' saliti di mille metri (quindi a quota 2500 m.s.m.) e il primo punto di riposo al chilometro 7.7 e' dietro l'angolo. Le gambe si sentono, siamo già abbastanza sudatini, ma ben motivati. Ci fermiamo un quarto d'oretta a mangiare e riempire le bottiglie d'acqua (In quasi 4 ore abbiamo bevuto parecchio), e ci rimettiamo in marcia. La salita ora si fa dura e brutta: si scivola sul terreno umido, gli indicatori dei chilometri paiono sempre piu' distanti e la fatica si sente.
Salita, salita, salita ...! Ogni salita leggermente meno ripida ci risolleva il morale e ci permette di riposare i muscoletti delle gambe e far scendere il battito, che sale oltre i 120/Min., cio' che dimostra la nostra forma fisica!
Superiamo il traguardo di 3000 metri d'altitudine (chilometro 10 su 14) siamo quasi a 3/4 della salita e anche se stanchini, ancora motivati. Ogni cartello del chilometraggio ci sembra sempre piu' lontano, la respirazione regolare ha preso dal un bel po' il posto alle chiacchere, altrimenti la fatica sarebbe ancora peggiore .
Improvvisamente usciamo dalla foresta, la vegetazione si fa piu' rada e sotto il sole la salita pare ancora piu' ripida.
Al chilometro 11 giungiamo in cima ad un piccolo colle, ci prendiamo una pausa e, sfiniti, ci motiviamo a vicenda dicendoci che manca poco al rifugio del chilometro 13. La strada scende un pezzettino, per poi bruscamente riprendere a salire. Un cartello ci avvisa che stiamo per entrare nella parte della salita chiamata "Cammino del penitente", ma secondo i nostri calcoli il rifugio dovrebbe essere a "Un tiro di schioppo". Niente di piu' sbagliato !
La salita e' sassosa e ripida, sotto il sole e sfiniti ci aspettiamo di vedere il rifugio dietro ad ogni curva. Saliamo, un passo alla volta e il fiato corto, ci fermiamo spesso a bere e a riposare, il chilometro 13 passa ma del rifugio nessun cenno.
Demoralizzati, stanchi e sentendoci presi per i fondelli, continuiamo ad arrampicarci sempre piu' lentamente e con pause sempre piu' frequenti Ogni curva è un'illusione e una disillusione continua Finalmente, dopo l'ennesima curva, si intravvede un tetto ! Che visione! Ora la salita si fa piu' dolce, e gli ultimi metri e' pure in leggera discesa ... Il rifugio ! Al chilometro 14.5, dopo piu' di 2000 metri di dislivello e 9 ore dopo essere partiti, posiamo i sacchi .
AHHHHHHHHH finalmente!!!!!
Sudati e stanchi ci azzardiamo a fare una "doccia": Da un buco nel muro un getto di acqua gelata ci lava via la fatica e lo sporco della salita, e mentre il sole cala accendiamo il fornellino a gas per prepararci della pasta in brodo.
Poco dopo il calar del sole, verso le 18:30, ci infiliamo nei sacchi a pelo, sfiniti e doloranti, ma decisamente orgogliosi dell'impresa . Ci prepariamo ad affrontare la gelida nottata ai piedi della vetta del Chirippo'
Buona notte!

Das Abenteuer beginnt mit eine kleine Verspätung, da wir mit dem Auto uns vor dem Parkeingang verfahren (die fehlende Berschriftung wie immer!) und eine kleine Panne mit Jimmy... aber ja nun, eine Stunde später laufen wir los. Grosses Ziel: Berghütte Chirripo' auf 3400 M.ü.M., mit einer Höhedifferenz von ca. 2000 Meter auf 14 Km. Schaffen es unsere zwei Helden??
Bereit die erste Strecke scheint uns sehr steil, aber wir "schwätzen", geniessen den Regenwald und die Energie reicht super. Unser erstes Ziel ist eine kleine Hütte für die Pause, Höhe 2500 M.ü.M. nach geschätzten 4 Stunden.
Wir betreten den Regenwald, d.h. wir geniessen die relative angehnemen Temperaturen, die den steilen Aufsteig etwas erleichtert. Aber es ist und bleibt extrem steil und steil und steil! Sobald wie einige Meter etwas flacher laufen, dann atmen unsere Beinmuskel aus und wir sind häppy... diese Momenten sind leider zu kurz . Wir bedauern, dass wir nicht mehr sportlich so fit sind, unsere Resistenz lässt etwas grüssen... und wir haben recht Mühe (v.a. Anna zuerst). Die kurze Zmittagpause gibt uns etwas Motivation und Kraft. Die Strecke nach der Hütte ist eine der strengste. Extrem steil und sehr rutschig auf den Steinen... wir hoffen, dass es etwas lockerer wird. Die Schritte werden kleiner, wir reden nur selten und die Kleine Atmungspausen immer öfters. Wir näher uns bald auf die 3000 M.ü.M., und das merken wir.
Wir geben uns gegenseitig Motivation, die beschriebene Kilometer scheinen aber immer länger... Plötzlich verschwindet der Regenwald und die Sonne scheint hoch. Die kilometer 10-11 sind etwas weniger steil und wir atmen. . Wir treffen auf der Strecke sogar 2 Bergrenner (Chapeau!) aber auch Leute, die kehren. Also, wir sind doch etwas stolz auf uns... aber welche Mühe . Endlich geht es etwas runter aber das hasse ich, wir müssen dann noch mehr hinauf, oder?). Am 13. Kilometer (also nur 1 Km vor dem Ziel!) steht eine Tafel, wo man von Motivation und Kraft spricht, und bald wissen warum. Die letzte Strecke ist einfach grausam! Nach fast 8 Stunden steil laufen erwartet uns die steilste Strecke, nach jeder Kurve erwarten wir die Hütte, aber nein, nochmals eine Kurve, und nochmals eine...unendlich! Anna könnte schreien oder weinen vor Erschöpfung, Gabriele ist ebenfalls erschöpft aber gibt ihr doch noch Motivation.
Und endlich endlich sieht Gabriele die Hütte! Juhuiiiiii!!!!! . Wir haben es geschafft! Nach insgesamt fast 9 stunden (NEUN!) nur steil hinauf...wir sind verrückt, oder???
Das eiskalte Wasser der Dusche tut extrem gut. Um 16.30 essen wir Znacht, die Erschöpfung lässt Platz an den Stolz und wir spüren die Müdigkeit nicht mehr so stark. Wir planen den Aufsteig bis zur Bergspitze auf 3820 M.ü.M. für den nächsten Tag, der sollte viel einfacher sein.
Um 18 Uhr ist stock dunkel und wir sind bereit im Bett. Wir sind noch nie in unserem Leben so früh ins Bett gegangen, aber die Müdigkeit ist zu gross.
La nottata non e' stata affatto gelida come tutti dicevano, la mattina appena dopo l'alba si puo' tranquillamente stare fuori con addosso una maglietta o al limite un giacchettino .
La notte e' passata relativamente bene: Anna con i tappi nelle orecchie per non sentire il francese che russava (n.d.r. oltre al francese anche il mio caro Giambino dava il meglio del suo concertino!!!) Giambo con un male ai muscoli del collo ...
Dietro consiglio degli altri ospiti del rifugio, decidiamo di lasciare un sacco e partire per la vetta del Chirippo', distante 2 ore e mezza e con l'ultimo pezzo da fare praticamente a quattro zampe aggrappati alle rocce !
Il sentiero e' dolce, pianeggiate o in leggera salita. Una vera passeggiata a confronto della salita di ieri. Dopo poco piu' di un'ora comincia a salire, e Giambo viene assalito da un forte mal di testa e da una stanchezza generale alle gambe. A quota 3600 m.s.m. decidiamo di abbandonare l'impresa: Preferiamo conservare le energie per il ritorno e non dover fare tutto in fretta prima del tramonto.
Torniamo al rifugio, ci carichiamo i sacchi e cominciamo la discesa. Subito la stanchezza del giorno prima si fa sentire, e la discesa si dimostra essere piu' lenta di quanto pronosticato. Le salite in forte pendenza del giorno prima ci fanno procedere lentamente e con cautela, e al chilometro 9 Anna comincia ad accusare dolori ai tendini del ginocchio sinistro e decide si prendere una Ponstan 550 mg immaginando che il dolore possa solo aumentare .
La discesa di Anna incomincia ad assomigliare piu' al passo laterale di un granchio, cosi' da sentire meno il tendine. Scendiamo sempre piu' lentamente e con le gambe sempre piu' fiacche e doloranti. Al contrario della salita almeno il fiato ci permette delle belle chiaccherate, che aiutano a distrarsi dalla fatica delle gambe.
Al punto di riposo del chilometro 7.7 mettiamo qualcosa nel pancino e un po spaventati per la discesa ripida che ci aspetta ci rimettiamo in marcia.
. Ogni tanto lo sguardo si rivolge alla salita che abbiamo affrontato il giorno prima, non ci sembra vero di essere saliti per 9 ore certe pendenze! Passiamo dalla fierezza al sentimento di incoscienza pura!
Il dolore e la stanchezza muscolare aumentano sempre di piu', e i cartelli indicatori dei vari chilometri paiono sempre piu' distanti . "Ancora 4 chilometri, dai che manca poco !" dice Giambo a una povera Annina alla quale ora fa male anche il ginocchio destro (Ahhhhia che dolor!!!). Anna si chiede come sarebbe andata senza Ponstan! .
L'ultimo chilometro lo compiamo camminando come due centenari, con piccoli passettini e di traverso per non sforzare dei muscoli che stanno per dare forfait. Finalmente lo vediamo: Il cartello che indica l'entrata, il chilometro zero
Un bacio e un'abbraccio sudati e sfiniti, poi gli ultimi 50 metri fino al Jimmy che ora ci pare come la Terra Promessa .
Il ritorno a San Isidro è veloce, la doccia calda e un riposino ci ristorano e sembriamo rinati. Solo il dolore muscolare ci ricorda la faticaccia. Un 1/2 polletto al vicino fastfood-ristorante è un toccasana, dopo due giorni di cibo al sacco. Siamo "stracotti" ma "stra-orgogliosi" di noi!!! Con questi sentimenti alle 21 ci auguriamo un riposo ristoratore! .

Dank Ohrenstöpseln schlafen wir so lala, aber immer hin erholen wir ein wenig Man könnte um 3 Uhr bereit loslaufen, um für den Sonnenaufgang auf der Spitze zu sein, aber so angefressen sind wir nicht. Wir laufen um 6.45 los. Die Strecke scheint uns ein Spaziergang zuerst. Nach 1.30 Stunden, und zwar auf Hähe 3600 M.ü.M. merkt aber Gabriele, dass sein Kopf schmerzt es immer stärker... nein, nein, die Höhe kann gefährlich sein, oder Kolleginnen Pflegefachfrauen?
Wir entscheiden also zu kehren und im Nachhinein, sind wir froh drum!
Also, heute laufen wir die über 2000 meter hinunter, und das wird auch anstrengend!
Wir laufen sehr häppy hinunter, und wir stauen immer wieder, wie steil es ist. Wir sind natürlich auch stolz drüber.
Leider nach ca. 5 Km beginnt für Anna ein Schmerz am li Knie (wahrscheinlich Sehnenentzündung). Dank einer Ponstan-Tbl. 500mg laufe ich weiter. Aber auch der Abstieg scheint viel strenger als erwartet. Die Beine zittern bald, den Schmerz am Knie nimmt leider zu und kommt auch am re Knie. Wir sind erschöpft und die Beine schmerzen richtig. Wir brauchen doch fast 5 Stunden bis wir endlich beim Jimmy sind! Oh Jimmy, schön dich wieder zu sehen!!! .
Abends im Bett denken wir an unser Abenteur zurück. Wir sind stolz, aber ehrlich gesagt, wir würden nie mehr die Strecke laufen! Aber jetzt haben wir etwas zu erzählen, wenn wir 80 jährig vor dem Feuer sitzen, oder??? .

Purtroppo il GPS-Tracker del Mapo ha fatto le bizze, e non abbiamo le "prove" della scarpinata ...
La sveglia naturale ci fa aprire gli occhi alle 6 del mattino. Le smorfie e i vari "ahia" sono sintomo di dolori muscolari dalla testa alle dita dei piedi. I primi passi fuori dal letto sono alquanto rigidi. Le ginocchia di Anna si sentono ancora, ma ad ogni passo il dolore diminuisce. Oggi è domenica, giorno di riposo per tutto il mondo, quindi ce la prendiamo con comodo, scriviamo il diario, scarichiamo le foto per voi e piano piano (i muscoli doloranti non ci permettono altro! ) ci rimettiamo in viaggio verso nord. Destinazione: "Valle di Oriosi", a circa 150 km da qui, vogliamo viaggiare poco oggi.
Appena fuori San Isidro ci aspetta la cordilliera, cioè le montagne che dividono la Costa Rica in due da sud a nord. Si sale e sale, il paesaggio è sempre piu' verde, con boschi di alberi altissimi, e tanta "neblina", cioè nebbia. Qui la zona è priva di paesini per chilometri e chilometri, e si capisce il perchè. Il sole mi sa che si vede ben poco da 'ste parti. Ci fermiamo in un ristorantino Tico lungo la strada a mangiare cibo Tico per la bellezza di 15 Fr. in due, bibite e dessert compresi naturalmente.
La strada è veloce, ma piena di curve, quindi i circa 150 km si coprono in 2 ore. Arriviamo alla periferia di Cartago, una città di 127'000 abitanti, bruttina... Passiamo oltre, ci fermiamo ad un supermarket rifornitissimo solo per cercare una lavanderia per i nostri panni da lavare... ma niente. Superiamo la cittadina di "Paraiso", che oltre al cimitero come benvenuto in città, non ha proprio niente di paradisiaco . Avvistiamo una lavanderia chiusa (è domenica!), almeno sappiamo dove venire domattina . Ci addentriamo verso la Valle di Oriosi, che è degna della sua fama. Rigogliosa di piantagioni di caffé, tranquilla, sembra una delle nostre belle valli di montagna. Il paesino di Oriosi dovrebbe offrirci alloggio modesto e tranquillo, secondo la Lonely Planet. Ma ciò che non avevamo previsto era la festa del paese! . Centinaia di persone in strada a bere e "ciciarar", la maggior parte con il baule ben rifornito come bar, che si presta pure a sedia. Ci becchiamo pure la parata di "cowboys" su cavalli... Bel ambiente, lo definirei "genuino". Purtroppo non troviamo alloggio. Nel frattempo sono passate le 16, siamo cotti e preferiremmo trovare un tetto sotto cui dormire. Un'insegna ci invita a uscire due chilometri dal paese, per un hotel-resort (Rio perlas), che è un'oasi di pace e ottimamente curato. Il budget supera un po' l'abitudine, ma ce lo permettiamo. La camera è fin troppo lussuosa, cosi' come la lista dei prezzi per lavare i vestiti (4.50$ per T-shirt! e ne abbiamo 10, piu' altri vestiti ) Da matti! Decidiamo di rinunciarci, troveremo una lavanderia in giro...
In cambio la piscina calda (ripeto con acqua calda! ) è semplicemente stupenda! Finalmente i nostri muscoli delle gambe ancor doloranti trovano pace, l'ambiente è idilliaco, quasi da addormentarsi lasciandosi cullare. Appena fuori dall'acqua però i dolori muscolari ci obbligano a camminare come vecchietti, assolutamente ridicoli! Una cena leggera al bar e una breve lettura sono tutte le attività serali di oggi. Domani si viaggerà a lungo, quindi meglio andare a nanna presto.

Die ersten Schritte am nächsten Morgen sind eine Tortur . Jeder Muskel schmerzt!!!! . Die Knien von Anna schreien sobald man trepen hinunter muss. Aber auch dass ist Zeuger unseres Abenteuers! . Heute machen wir alles langsam, es ist schliesslich Sonntag .
San isidro, das lebendige herzige Stadt schläft lange. Wir fahren um ca. 10 Uhr ab. Destination: "Valle Orosi", ein grüner Tal, in der Mitte unserer Strecke nach Nord. Dazwischen aber die "Cordillera", die Bergkette. D.h. wir fahren hinauf, hinauf, und hinunter. Nebel und kühle Temperaturen sind unser Begleiter, wenige Dörfer und viel viel viel Grün! Kein einziger Tunnel bedeutet kurvige Strassen! .
Nach ca.150 km in 2.5 Stunden kommen wir in Cartago an, eine Stadt von 127'000 Einwohner, riesig für uns. Der Nachbardorf Paraiso ist alles andere als ein Paradies und wir fahren weiter bis zum Tal, wo wir laut Lonely Planet günstige Übernachtungen finden sollten. Aber wir haben nicht mit einem Dorffest gerechnet!!!! . Wir fahren langsam mit Jimmy durch die der Strassen entlang stehenden Cowboys und eleganten Chicas.Die Stimmung scheint locker und "gesund". Wir finden hier leider keine Übernachtungen und fahren nochmals weiter. Unterdessen ist es bereit 16 Uhr, wir sollten ein Bett finden... Zum Glück sehen wir eine Werbungtafel für einen Resort. Das einzige freies Zimmer ist selbstverständlich nur das "Junior elegant", für 120 Fr., aber wir sind zu müde um an sparen zu denken... Dafür geniessen wir die elegante Anlage mit einem Bach in der Mitte, sehr gepflegt und das warme (ich schreibe richtig, WARMES WASSERPOOL!) Pool. Es ist genau das richtige für unsere arme, leidenden Muskel. Wir fühlen uns danach wie Neugeboren! . Nur unsere Absicht hier im Hotel die kleider waschen zu lassen bleibt eine Utopie. Es ist natürlich möglich aber um welchen Preis!jede Tshirt kostet 4.50$ und jede Unterhosen 3.50$. Wird würden ca. 200$ ausgeben! Verrückt! Die Kleider kaufen würde weniger kosten! Wir fühlen etwas "verarscht", aber ja nun... Ein leichtes Znacht und up ins Bett... nur das Vögelpfiffen begleitet unsere Träume
Prima tappa del viaggio: la lavanderia di Paraiso, che con nostra prima delusione, è una lavanderia a secco su comanda. Pero' siamo in America latina, qui ci si aiuta a vicenda e si aguzza l'ingenio... La "muchacha" della lavanderia chiama la lavanderia centrale che è diposta a bloccare per un attimo i macchinari enormi (WOW!) per lavare i quattro panni degli svizzerotti. Ci sentiamo un pochino imbarazzati, ma vabbé! . I vestiti dovrebbero essere pronti in un'ora, che passiamo in un centro internet a ordinare e inserire nel diario le prime foto del viaggio. L'ora diventa un'ora e tre quarti,ma i vestiti sono puliti e freschi, per la modica cifra di 15 Fr.
Bene, ora si riparte sul serio, obiettivo: la cittadella di Cariari, per poi lasciare Jimmy 2 giorni e avventurarci nei canali del parco nazionale Totuguero. Abbiamo previsto un paio di orette di viaggio, visto che la cartina indicava strade veloci. Ma che illusi! . Ci dimentichiamo sempre di quante montagne è contraddistinto sto paese!! Su e giu' nel ormai solito panorama nebuloso... finalmente il traffico diventa piu' veloce, aumenta e quindi significa che ci avviciniamo a San José, caotica per definizione .
In teoria dovremmo solo passarla in "tangenziale", ma ne scaturisce una vera a propria avventura. E sapete quale è la nostra difficoltà? No, no il traffico caotico... ce la destreggiamo benino! No, non la troppe corsie o i guidatori matti, no, no... semplicemente mancano alcune indicazioni, come per esempio l'entrata all'autostrada! Eh si, manca completamente... . Giriamo, giriamo e giriamo...infine chiediamo ad ogni angolo, dove vengono date spiegazioni precise, ma impossibili sa seguire da uno straniero (tipo: alla terza strada a destra dove c'è un minuscolo baretto invisibile... poi non si sa se si loro contano anche le stradine sterrate o no...). Vabbé, dopo piu' di un'ora riusciamo ad imboccare la maledetta "Autopista No.2", che ci porta a circa 60-80 km/h verso nord.
Cariari
Il villaggio di Cariari è bruttino, ma a noi serve solo una notte. Per la prima volta abbiamo prenotato una camera, visto che c'è un hotel solo e non volevamo rischiare. L'hotel Central è proprio in mezzo al caos cittadino, squallidissimo... vabbe, sopravviveremo! La padrona "Dona Patrizia" ci accoglie e precisa che il nuovo hotel è ad un chilometro da li'. Tiriamo un sospiro di sollievo .
L'hotel è completamente circondato da mura, il cancello d'entrata è imponente e la struttura sembra molto (quasi troppo) sicura. Jimmy sarà almeno al sicuro qui. La struttura ricorda pero' un pochino un carcere, la camera poi puzza di umido e la temperatura è da forno... vabbeh, ce la faremo! . Dona Patrizia ci aiuta ad organizzare il viaggio a Tortuguero, che si raggiunge solo in barca.

Das "Chicki-Miki" (wie schreibt man es eigentlich?) Resort müssen wir bereit verlassen. Erstens suchen wie eine öffentliche Langerie (Wascherei?) in Paraiso. Da diese nur eine chemische Reinigung ist,die nicht schnell waschen kann, ruft die nette "Muchacha" ihre Hauptlingerie, die den grossen Vorgang mit riesigen Machinen wegen unseren Kleider stoppen . Das ist Latino-America, unkompliziert und immer hilfsbereit. Wir nützen die Zeit um schnell ins Internetcafé unsere erste Fotos für das Tagebuch zu laden (nicht so einfach die Auswahl!). Wir zahlen 15 Fr für 6 Kg Wäsche und wir fahren endlich los!
Die fahrt heute sollte locker sein, mit dem Ziel nach ca. 150 Km das Städtchen Cariari, wo wir Jimmy für 2 Tage stehen lassen werden. Wir möchten nach dem Nationalpark Tortuguero, das nur via Wasser erreichbar ist. Wie gesagt, die Fahrt sollte locker und via "Autobahn" schnell sein... aber eigentlich wird es trotzdem mühsam . Anstatt die Strassenverhältnisse sind heute die mangelnden Strassenbeschriftungen unsere Hindernisse. Wir fahren um die Hauptstadt San José aber wir verfahren uns in einem Strassenlabyrint, um eine andere "Autobahn" zu finden. Auch die nette Einwohner sind nur begrenzt eine Hilfe, wenn man keine Beschriftungen und Orientierungen hat . Aber nach ca. 1 Stunde finden wir endlich die richtige Strasse und fahren los. Wir erreichen das Dörfli Cariari, wo wir zum ersten Mal ein Zimmer reserviet haben, da es laut Lonely nur ein Hotel gibt.Das Hostel Mitte im chaotischem Zentrum ist sehr alt, scheint schmutzig, ja nun, wir werden eine Nacht überleben! Die Besitzerin Dona Patrizia ist sehr nett, hilfsbereit. Unterdessen hat sie ein "besseres" Hotel ausserhalb der Stadt gebeut (oder besser gesagt, ist am bauen !). Dies ist von Mauer und einem riesigen Tor umrandet. Sicerheit ist ihr extrem wichtig, sie macht uns aber auch etwas Angst. Das Hotel hat 20 fast fertige, kleine, extrem feuchte Zimmer. Es scheint, dass nichts zusammen passt, wie wenn sie nur bei Aktionen etwas kaufen würden. Aber sie gibt sich sehr Mühe, und das schätzen wir. Wichtig sind für uns, dass wir mit ihr die weitere Reise nach Tortuguero organisieren können und dass wir Jimmy mit unserem Gepäck in Sicherheit lassen können .
Dormiamo maluccio, appiccicosi e la levataccia è alle 5.30. Prendiamo il bus pubblico, dove salgono tantissimi studenti e noi siamo gli unici stranieri. Dopo un'oretta e mezza tra piantagioni di banane Chiquita. arriviamo a la Pavona, che non è una città, ma una Finca con ristorante, dove mezz'ora dopo prendiamo una barca a motore per circa 20 posti, che ci scorterà attraverso il fiume a Tortuguero. Il viaggio è idilliaco tra la giungla su un fiume che è uno specchio d'acqua. Avvistiamo anche un coccodrillo...wow, iniziamo bene! . La mattina è magica su questi canali. Alle 9 già ci troviamo in Tortuguero. Il villaggio è nato su una penisola, circondato solo da canali, immerso nelle giungla Dagli anni '70 il villaggio è meta turistica, essendo stato definito Parco Nazionale protetto. I motivi sono due. Da una parte la giungla foltissima con i suoi innumerevoli animali e dall'altra la spiaggia, che come si puo' capire dal nome, è luogo di posa delle uova di tartaruga. Questo fenomeno purtroppo non avviene ora, ma in maggio e giugno
Tortuguero
Ma Tortuguero ha comunque da offrire. Il villaggio è davvero speciale, non un mezzo a motore, tutti gli edifici di legno, la piazzetta centrale dove arrivano le barche che funge da vero punto di incontro e l'atmosfera caraibica. Per caraibica si intende popolazione nera, ritmi piu' africani con il "Reggeton".
Appena toccato terra veniamo circondati da semi-guide che propongono dall'alloggio, al giro in barca. Michael, un ragazzotto senza denti non molla, ma gentilmente cerchiamo di fargli capire che non ci interessa. Patrizia ci ha consigliato un hotelino, il "Icaco", a cui diamo un'occhiata. Cono solo le 9 ed il sole scotta già. L'hotelino ci aggrada e poco dopo già siamo nelle onde del mare . E che onde!!! alte ed irregolari, non proprio invitanti al nuoto! Ci aspettavamo un mare "caraibico" da cartolina, ma forse è solo piu' a sud. Le onde ci divertono, ma ci danno anche qualche timore . Comunque il mare rinfresca. Il ristorantino piu' vicino è una carina pizzeria, dove Giambo apprezza una pizza. Purtroppo l'Annina per precauzione, gli ha dato una pastiglia anti nausea da barca, che in questo momento lo rendono ko! Solo la fame gli permette di tenere gli occhi aperti! Appena in orizzontale e al fresco crolla in un sonno profondo per 3 ore! Il pomeriggio lo passiamo quindi dormicchiando in camera o in spiaggia (wild!). Dopo le 3 il cielo si annuvola e ci permette di girare un pochino il villaggio. Qualche negozietto souvenirs, molti tour-operators, alcune "Sodas" (baretti-mini ristoranti), qualche mini-market e già il villaggio è terminato! Ma Tortuguero ha un'anima ed energia speciali, davvero carina! Ci prendiamo un cocktail al carinissimo Buddha-Bar e guardando il menu, ci ripromettiamo di passar per cena.
E la cena la passiamo davvero al Buddha-Bar, in una tranquilla atmosfera chillout, rilassante. La note è ormai fonda da tanto e domattina ci aspetta l'ennesima levataccia, sarà alle 4.45! Faremo un tour in canoa con guida. Al mattino presto si dovrebbero avvistare piu' animali .

Wir verbringen eine "klebende und kurze Nacht",der Bus kommt um 6.05 pünktlich pvorbei.Im Bus sind wir die einzigen Turisten, wir beobachten die Ticos interessiert und vergnügt.
Nach 1.15 Std, kommen wir an einer Finca an, wo wir das Boot nach Tortuguero nehmen werden. Natürlich auch hier haben die Ticos ein Restaurant gebaut. Und obwohl das Boot und der Fahrer bereit stehen würden, alle trinken zuerst ein Kaffee oder essen ein reichtes warmes Zmorgen mit Gallo Pinto (Reis und Bohnen) und Eier . Zusammen mit anderen 5 Einheimischen steigen wir in den 20 Plätze Motorboot. Der Fluss ist ca. 20 Meter breit und sehr ruhig. Die Flussfahrt ist traumhaft. Die Sonne ist nocht nicht hoch und das Wasser spiegelt wie Öl zwischen der Regenwald. Wir sehen sogar ein Krokodill, der aber scheint mehr Angst als wir zu haben . Wir erreichen das Dorf Tortuguero nach ca 1 Stunde. Das Darf liegt auf einer Halbinsel zwischen Karaibic-Ozean und Fluss. Keine Strassen, alles aus Hol; einige Privathäuser, einige kleine Restaurants, Souvenirshops, und mini-supermarkets, eine Kirche, eine Schule, ein Fussballfeld (fehlt nie in Costa Rica!) und einiege Hotelitos, das wärs Man atmet eine spezielle, angenehme, originelle Stimmung! Man merkt die Caraibische Seite mit den ursprünglichen Afrikanen, Reggae-Musik und Rasta-Styl.
Natürlich kaum angekommen werden wir von "Guides" angequatscht. Wir laufen abeer zuerst zum empfohlenen Hotel und entscheiden, zu bleiben. Das Hotel Icaco' liegt an der wilde Playa, ist klein, farbig, sauber. Wir gehen sofort ins Wasser, wir brauchen bereit um 9 Uhr eine Abkühlung. Die Wellen sind aber sehr stark und "unkoordiniert", was und Mühe ziemlichh bereitet.Wir verbringen den Nachmittag ganz ruhig. Wir gehen zuerst etwas essen (die Pizza von Gabriele ist erstaunlich nicht schlecht!). Gabrielehat vor der Bootfahrt eine Stugeron-Tbl gegeb Seekrankheit von mir erhalten. Im Nachhinein merken wir, dass sie nicht nötig war. Er spürt ziemlich schnell die Nebenwirkung von der Müdigkeit...er schläft beim Pizza-Essen fast ein . Deswegen schläft er danach gemütlich im Hotel und ich gehe zur Playa. Der Wind und die Wolken sind aber unangenehm. Wir spazieren im Dorf, geniessen ein Cocktail in der Buddha-Bar mit Chillout-Musik und Sonnenunterrgang. Wir entscheiden auch den znacht dort zu essen. Wir essen ein super feines Thunfisch-Carpaccio, das wir nicht so schnell vergessen werden . Und die Nacht fängt wie immer sehr früh an. Unser Tag-Nacht-Rythmus liegt bereit. Wir gehen früh ins Bett, da Morgen ein Guide uns um 5.20 Uhr für ein Canoa-tour abholen wird . Aber warum immer sooooo früh???!!!
Sveglia che fuori ancora dominano le tenebre, colazione con jogurt e corn-flakes e puntualissima la guida viene a prelevarci. Ci conduce fino al porto dove il giorno prima abbiamo attraccato e ci consegna due remi . Non siamo obbligati a pagaiare, ci dice, ma messa li' cosi' e' difficile non muovere un muscolo ...
Con il cielo che si rischiara cominciamo a muoverci lungo le sponde del fiume, paghiamo l'obolo a Caronte la guardia del parco e il tour vero e proprio ha inizio. Subito avvistiamo le simpatiche scimmie cappuccine, sentiamo l'urlo delle scimmie urlatrici e avvistiamo qualche scimmia-ragno. La quiete e' totale, interrotta solo sporadicamente da dei tours su barconi a motore
La guida ci mostra dei caimani praticamente invisibili: Lungo l'acqua stagnante di una riva grazie alle sue indicazioni avvistiamo undici caimani ! Proprio in quel punto facciamo colazione: La guida ci offre caffe' (Senza zucchero, l'ha dimenticato a casa), pane dolce e melone.
Proseguiamo pagaiando e avvistiamo diverse specie di uccelli, aironi (Uno vicino ad un nido dal quale spuntano due piccoli spelacchiati) e l'occhio espertissimo della guida riesce ad individuare delle iguane gigantesche arrampicate sulla cima degli alberi !
Quando il sole comincia a farsi sentire, ritorniamo alla base e ci godiamo la colazione preparata dalla gerente dell'hotelino (Uova, frutta e ... Wienerli ?!? Non ci posso credere, mi sono mancati !!). Dormiamo fino alle 11:00, riconsegniamo la stanza e ci aggiriamo per il paesello cercando di tirare le 15:00, l'ora della barca per il ritorno.
Proviamo a passare in un Internet Cafe per aggiornare i nostri compatrioti sulle nostre eroiche gesta, ma pare ci sia un problema di connessione . Anna decide di passare in un "salone di bellezza" per una pedicure, ma non c'e' nessuno . Alla fine Giambo cede, e mestamente si siede sulla poltrona di una parrucchiera, pronto a rinunciare alla sua leonina criniera . La parrucchiera e' una spagnola, arrivata in Costa Rica da pochi anni e innamoratasi del Tortuguero. Lavora bene, e per poco piu' di 7$ il risultato e' oltre le aspettative !
A colpo sicuro ci rechiamo al Buddha-Bar e ci rifocilliamo con una Buddah-Salad, mentre un'iguanina a pochi metri di distanza pigramente si arrampica su un'albero.
Torniamo all'hotelino per recuperare i sacchi e saliamo in barca, pronti per partire. A quel punto Giambo si accorge di aver perso uno scarpone che era attaccato al suo sacco. Con grande sprezzo del pericolo abbandona la barca che gia' aveva acceso i motori, e sotto un sole cocente percorre correndo la strada fino all'hotelino. Quando oramai ogni speranza pareva persa, come una visione lo scarpone compare: Eccolo, li', bello come quando e' uscito dalla scatola, e proprio vicino alla tana di un granchietto che ci eravamo fermati ad osservare
Alla barca intanto Anna aveva deciso di condividere l'infausto destino di Giambo, e si apprestava ad abbandonare il motoveicolo, quand'ecco che, con balzo felino, costui recuperava il suo posto, e la partenza verso la meta non aveva piu' cagion d'essere ritardata.
Percorriamo il canale in maniera possibilmente ancora piu' disgraziata che all'andata, a volte si ha proprio l'impressione che la barchetta debba capottarsi (E non solo per l'ingente mole di una donna seduta poco davanti a noi). Prendiamo il bus, mangiamo tanta polvere e tra sobbalzi e fermate piu' o meno casuali, arriviamo all'hotel (Non prima di aver dovuto urlare e fischiare e sbracciarci per far fermare il bus).
Qui Dona Patrizia ci accoglie come dei figli reduci da una guerra, attacca bottone e finalmente ci concede il tempo che necessitiamo per sciacquarci di dosso gli strati di crema solare, repellente per insetti, sudore e polvere che si sono accumulati nell'arco della giornata. Ci consiglia un ristorante li' vicino, e in sella al fidato Jimmy ci spostiamo per la cena. Il ristorante si rivela essere una sala multiuso facente veci di ristorante, bar, discoteca e probabilmente pure spogliatoio per il campo di calcio adiacente. Un filetto di manzo troppo cotto viene divorato mentre il disk-jockey da' mostra della sua bravura inserendo un CD preconfezionato e farcito di DUM-DUM e UNZ-UNZ.
Torniamo all'hotelino, ci godiamo un po della frescura serale e piu' tardi del solito affrontiamo il materasso-sabbie-mobili per la notte.

Driiiiin, driiiiiin, aufwachen Mitte in der Nacht???!!! Ja, es ist 4.45 und wir stehen schon unter der Dusche. Der Guides ist super pünktlich und im Dunkel laufen wir zum kleinen Hafen. Langsam wird es hell und wir steigen in unserer Canoa ein. Wir helfen auch rudern, damit die einzigen Muskel, die uns nicht schmerzten, auch weh machen werden . Der Sonnenaufgang sehe wir mit dem Augenwinkel, aber das "Schreien" der Affen (ich kann nicht anders beschreiben! !) lenkt uns ab. Nur dank dem Guide sehen wir drei verschiiedenen Affen, die natürlich für die Kamera nicht still halten können. Die Stimmung ist phantastisch. Das Wasser sehr ruhig, kein Lärm ausser die der Natur und einige andere Canoa auf den Kanälen. Wir sehen während 3 Std. kleinen Kaimanen, versch. Vögel und Iguanas. Wir machen eine kurze Pause mit Kaffe und süssem Brot vom Guide genau wo 11 Kaimanesbabys die Sonne geniessen. Gabriele und ich hätten sie nie gesehen, da nur die Augen über Wasser schauen. Aber weder sie noch wir, lassen uns gegenseitig von einander stören .
Der Tour hat sich wirklich gelohnt, mehr für die spezielle Stimmung als für die beobachteten Tiere.
Rudern hat uns Energie gekostet und wir kommen ins Hotel rechtzeitig für das Fühstück an. Wie gewöhnt: Früchte, Toast mit Rühei...fein! Da die Nacht kurz war, dösen wie noch bis 11 Uhr, wo wir auschecken müssen.Wir haben das Boot erst um 15 Uhr, also wir suchen Beschäftigung bis am Nachmittag.Der Internet Cafe ist ein super Alternative, da die Klimaanlage läuft, aber man hat Probleme mit der Verbindung (und darum haben wir seit Sonntag bis Donnerstag nicht mehr im Tagebuch schreiben können ). Also, Schönheit ist angesagt! ich gehe zu einem Salon de Belleza um French-Pedicure zu machen. Aber da das Salon einfach ein Zimmer in einem privatem Haus ist, finde ich niemand. Gabriele wollte seit Anfang Reise die Haare schneiden. Wir finden die "Peluquera" im Dorf, die eigentlich spanierin ist und die Haare für nur 7$ sehr gut schneidet. Wir essen wieder in der Buddha-Bar, da uns der Buddha-Salat empfohlen wurde und er erfüllt unsere Erwartungen. Auch eine Iguana leistet uns Gesellschaft...
So, Zeit um die schöne Atmsphäre von Tortuguero zu verlassen. Wir sitzen bereit im Boot als Gabriele merkt, dass er ein Schuh verloren hat (war am Rucksack verbunden). Mit einem Sprung steigt er aus und läuft wie verrückt die Strecke zurück. Ich versuche den Bootfahrer zu überzeugen zu warten. Aber kein Problem, alle lachen und man wartet... Gabriele kommt innerhalb Minuten mit dem Schuh zurück, super!!
Die Bootfahrt zurück ist etwas wilder als die Hinfahrt, da der Fluss unruhiger ist und unserer Fahren die Kurve wie in Moto nimmt. Aber das Boot scheint stabil zu sein .
Dona Patrizia wartet vor dem Hoteltor auf uns. Sie gibt uns ein anderes Zimmer, zum glück weniger stickig... Wir gehen in einem von ihr empfohlenen Restauant essen Leider das Restaurant ist auch eine Disco und bereit um 19 Uhr die Musik laut läuft... aber ja nun, das Essen war fein .
Durante la notte, per dare un po di frescura alla stanza, Anna decide di aprire la porta. Subito una rana, o meglio un bel ranocchio, ne approfitta per farci visita . Viene ingaggiata una dura battaglia a colpi di "scio', scio' !", lanci di flip-flop e colpi del reggi-tenda che per l'occasione e' finito al suolo. Ci liberiamo dell'intruso e ci incastriamo di nuovo nelle nostre sagome scolpite nel "materasso".
La mattina facciamo una colazione veloce e con la benedizione di Dona Patrizia ci mettiamo in moto diretti verso Alajuela. Ripercorriamo le montagne, attraversiamo quello che probabilmente e' l'unico tunnel di tutto il Costa Rica e senza sbagliare strada giungiamo a destinazione
Alajuela
Prima di andare all'hotel ci fermiamo a pranzare al Rosti Pollo, uno degli innumerevoli fast-food che offrono pollo presenti nel paese. Poi prendiamo possesso della stanza, ci accomodiamo al bordo della piscinetta dove il padrone, un americano/persiano cresciuto alle Hawaii, ci accoglie offrendoci una strana zuppa, contenente diverse dozzine di ingredienti, un po insipida ma gradevole. Finalmente una doccia calda in ordine !
Anna decide di andare in un "bugigattolo" qui vicino per farsi fare le unghie dei piedi ... Giambo la aspetta per mezz'ora, poi decide di andare alla sua ricerca. La scova beatamente distesa mentre viene viziata&coccolata dall'estetista che le rimuove i calli dai piedi, le fa un lavaggio con sapone e acqua calda e alla fine con una precisione chirurgica le dipinge le unghie. Giambo osserva le proprie unghie dei piedi, mezze incarnate, spezzate e rosicchiate, fa le spallucce e continua a sfogliare una rivista di moda del 2007 ...
Al ritorno all'albergo ci distendiamo di nuovo al bordo della piscina, chiediamo al cameriere piu' stressato di tutto il Costa Rica una limonata e aspettiamo che il sole cali. Stanchi ma soddisfatti andiamo a nanna.

Während der Nacht öffne ich die Zimmertür, damit etwas Luft reinkommen kann. Wir sind schliesslich eingebunkert, also keine Angst vor Kriminalität, oder? Leider kommt uns eine Kröte kommt uns besuchen . wir versuchen mit den Flipflop, Hosen aber nein, sie will bei uns übernachten. Während wir alle Säcke schliessen fällt zufällig der Vorhang mit einer Stange, die uns ermöglicht, den Gast nach draussen zu begleiten . wir können den Schlaf wieder finden.
Nach einem kleinen Zmorgen fahren setzen uns wieder in unserem lieben Jimmy, der uns gefehlt hat. Er fährt uns zurück nach San José, diesmal finden wir aber den Autobahneinfahrt ziemlich schnell . Wir kommen in Alajuela, unsere erste und letzte Stadt in der Nähe vom Flughafen. Wir haben lang überlegt, was wir in den letzten zwei Tagen machen konnte. Wir wollte eingentlich nur faulenzen. Das Meer ist aber doch etwas weit, wir hätten noch einigen Kilometer fahren müssen. Wir entscheiden uns gemütlich zu nehmen und wir bleiben in einem Hotel, das wir zufällig während dem Warten beim rent a car entdeckt haben. Es ist sehr gepflegt, extrem schön dekoriert und mobieliert und hat ein Pool . Also ideal für die letzte Tage. Wir werden extrem warm aufgenommen: der Besitzer ist ein lustiger Typ,ursprünglich aus Persien (Iran) aber in Hawaii aufgewachsen. Er hat ziemlich Erfolg als Stylist gehabt (hat das Brautkleid von Celine Dion gezeichnet!) und genug vom Stress gehabt. Er hat also das Hotel hier gebaut ung geniesst die Pura vida .
Er ist ein liebhaber für Details, man merkt es in jeder Ecke. Er gibt sich aber auch sehr Mühe, ist oft in der Küche zu sichten und verwöhnt die wenige Turisten. Wir sind max 8 Personen, also ideal zur Entspannung.
Beim lesen merke ich, wie meine Füsse vom Sand, trockener Luft, Wandererung usw gelitten haben. Ich erinne mich, dass ich eine "Peluqueria-Salon de Belleza" gesehen habe. Mache mich auf den Weg und lasse mich von einer netten Tica Pedicure machen. Gabriele kommt nach einer Stunde mich suchen und erstaunt die Kunst der Pedicure und v.a. French-Style . Meine Füsse wurden fast 2 Stunden verwöhnt..so schön! Und um so schöner, nur für 10 Franken .
Zum Znacht bleiben wir leicht, da wier Zmittag genug gegessen haben. Das Hotel ist auch ein geliebtes Restaurant. Der Chef erzählt uns, dass er morgen eine riesige Party in Persian-Style mit 120 Gäste organisiert, wir können für 18$ dabei sein. Persian-Party in Costa Rica...komisch aber zu geniessen, oder? .
Sveglia, colazione circondati da dei vecchietti americani e poi prendiamo il bus fino a San Jose. Qui visitiamo il mercato centrale, beviamo qualcosa e poi percorriamo a piedi la strada principale, zona pedonale, guardando i vari negozi che si affacciano. Giambo compera un rasoio, dato che il trasformatore del suo ha dato forfait, e comperiamo gli ultimi souvenirs.
Dopo un pranzo al Subway, decidiamo di tornare in Hotel, e prendiamo il bus per il ritorno. Purtroppo qualcosa va storto, e dopo aver cambiato all'aeroporto ci troviamo su un bus che porta nella direzione opposta rispetto all'Hotel . Scendiamo al volo e prendiamo un taxi (Che ci viene a costare come fare avanti e indietro due volte in bus da San Jose) e finalmente siamo di ritorno.
Mentre Annina si riposava, Giambo temerariamente decide di portare i suoi vestiti in una lavanderia. Seguendo le istruzioni della receptionist si reca fino al centro di Heredia (una cittaadine che dovrebbe essere qui vicina) su una strada trafficata e con delle buche talmente grandi da poter accogliere comodamente una Smart . Giunto in centro bombarda di domande gli indigeni, ma qui pare che nessuno sappia dove si possono lavare dei vestiti . Niente paura, piano B, lavanderia di Alajuela ! Giro l'auto, prendo la strada parallela, poi svolto a sinistra e quindi a destra, la scorciatoia attraverso il quartiere periferico e ... Mi sono perso . Chiedo in giro, ma la prima risposta assomiglia molto a un brano degli Stones ascoltato al contrario. Finalmente una ragazzina coadiuvata da un vecchietto senza neppure un dente sanno darmi le indicazioni per l'autopista. Felice come una pasqua, sapendo che da li a poco sarebbero calate le tenebre, mi accingo a imboccare la strada quando un dubbio mi assale: Direzione "di qua" o "di là" ? A questo punto una vale l'altra, svolto a destra e mi trovo imbottigliato in un traffico bello denso. Sara' la direzione giusta ? Allora, il sole cala a ovest, il muschio cresce a nord e la stella polare non e' ancora visibile ... Hmmm ... Ma sbaglio o quello che solca il cielo e' un esemplare di Boeingus siete-uno-siete ? Questo uccello migratore di fabbricazione americana viene avvistato spesso nelle vicinanze degli aeroporti, questo significa che sono sulla strada giusta !
Per caso trovo la lavanderia di Alajuela, per 2000 Colones (ca. 4 Fr.) il tale mi assicura che il giorno dopo alle 11:00 i miei vestiti sarebbero stati puliti; missione compiuta, posso tornare alla base !
Qui mi accoglie un'Annina meno preoccupata di quanto sperassi , decidiamo di cenare nell'hotel gustando uno dei piatti tipici della cucina persiana. Il padrone di consiglia un'insalata fredda come antipasto, che assomiglia tremendamente alla nostra insalata di patate . Poi 4 diversi tipi di carne, un bicchiere di vino rosso e un dolcetto stranamente ... dolce .
Passiamo la serata a ciciarare al bordo della piscina, poi ci spostiamo in camera per l'ennesima battaglia serale tra il repellente "Autan" e le zanzare .

Die Nacht wird vom Strassenlärm, Mosquitos und Flugzeuge (gerade über den Kopf!) etwas gestört, aber irgendwie sind wir langsam gewöhnt und wir erholen uns trotzdem . Der Himmel ist bewölkt, also ideal für eine "Vuelta" in der chaotischen Hauptstadt. Es wurde uns erklärt, wie man mit dem Bus dorthin fahren kann, da wir lieber Jimmy stehen lassen. Wir halten kurz am Flughafen, weil Gabriele sein Ticket für Cancun noch kaufen muss. Das Reisebüro hat aber komische Öffnungszeiiten, also er wird es per Internet kaufen.
Wir fahren nach San José für eine halbe Stunde und wir finden ziemlich nah "el mercado central". Hier kann man essen, und alles mögliche kaufen. Von Küchenutensilien, zu Souvenirs, Fleisch, Fisch, kleine Tiere, usw. Also ein typischer Markt von Latino-America . Die Temperatur ist deutlich gesunken, ist bewölkt und windig. Man weiss, dass in San josé nie heiss ist, aber kühl habe ich doch nicht erwartet . Ich muss schnell ein Jäckli kaufen gehen (wow für 6 Fr.!). Wir spazieren die Hauptstrasse entlang, gehen etwas schoppen, ohne aber viel zu kaufen. Als Sehenswürdigkeiten bietet San José sehr wenig an, und Lust für Museen haben wir eingentlich nicht.
Wir fahren dann mit dem Bus zurück, aber so einfach war nicht. Der Bus nimmt in der Nähe vom Hotel eine andere Streke und wir müssen dann mit dem Taxi zurück. Gabriele möchte vor dem Weiterreisen nach Mexico nochmals waschen. Er lässt sich vom Hotel erklären, wo eine Wäscherei im Nachbardorf sich befinden. Aber ohne sein Kopilot Anna verfährt er sich im Labirynt der vielen Strassen. Er findet endlich den Rückweg und eine Wäscherei in Alajuela (also er war umsonst nach einem anderen Dorf gefahren!) und kommt nach 2 Stunden bei der Dämmerung an. Ich war unterdessen schon etwas besorgt, aber ich konnte mich vorstellen, dass der Verkehr ihn hinterte..
Abends essen wir im Hotel als fast einzige Gäste. Wir probieren die persischen Späzialitäten und geniessen wir sie. Es ist ziemlich kühl und ich packe nach langer Zeit mein Pulli wieder aus. Das Hotel lädt wirklich zur Entspannung ein. Auf Sofas mit grossen Kissen neben dem Pool raucht Gabriele eine "Sisha". In der Nacht kämpft er wieder mit den Mosquitos, nur dank dem Autan erholt er sich schlussendlich .
Penultimo giorno in Costa Rica . Giornata splendida, solo le montagne/ i vulcani che fanno da cornice alla città sono già coperti da nuvoloni. Chissà se le nuvole ricopreranno piu' tardi il cielo come spesso accade nelle zona di San José. Giornata di gran riposo questa, in questo hotelino ci sentiamo davvero quasi quasi a casa. Siamo soli in giro e ci mettiamo al bordo delle piscina (Anna al sole, Giambo in mezza ombra) e già alle 9 il sole scotta. Una piacevole brezza fa resistere al sole e l'acqua della piscina é talmente fredda, che ci vuole coraggio per affrontarla. Piano piano si riesce ad immergere le gambe...solo dopo ca. 2 ore di sole pero' quasi non si resiste al caldo e una breve immersione nelle acque gelide è un vero toccasana . Verso mezzogiorno decidiamo di muoverci. Il sole scotta troppo e incominciamo ad avere un languorino. Passiamo a prendere i panni puliti dalla lavanderia e ci fermiamo al Mc Donald's. Ma non pensate che ci infoghiamo di Hamburger, no, una bella insalata con pollo e...vabbé un Sandae come dessert .
Nel frattempo le puntuali nuvole hanno davvero coperto tutto. Approfittiamo allora per preparare le valigie . Chi cosa prende su? Un piccolo, sensato scambio di merce tra noi due, e i sacchi sono piu' o meno pronti. Ma chi ha scritto la legge che al ritorno c'é sempre meno spazio, anche se non c'è piu'roba??? . Ma che enigma...!! Piano piano in hotel si osservano i preparativi per la festa Persiana. Decorazioni, buffet, personale in piu' che pulisce, prepara, serve, ecc. Una penichella prima di cena ci fa bene e verso le 19 ci accomodiamo sul "nostro" divano, che ha praticamente dentro i solchi dei nostri leggeri corpicini . Secondo il padrone Henrie, la cena verrà servita verso le 20.30 e sono attese ca. 120 persone. Henrie è indaffaratissimo, ha occhi (severi) dappertutto.I camerieri sono attentissimi, non finiamo neanche una bibita che già ce ne offrono un'altra . La cameriera postata nelle nostra zona è alla sua prima serata, ma si impegna molto e ci prende in simpatia. Visto che le confessiamo che abbiamo fame, con "non chalance" i porta del pane . A proposito, il pane tipico delle zona araba viene preparato in un'anfora, con la funzione di un forno a legna...che bontà! A farci trascorrere il tempo prima di cena arriva un gruppo di ballerini di danza del ventre. L'ambiente si scalda, i ticos apprezzano e alla fine dello spettacolo sono pure in pista . Verso le 21 viene (finalmente) aperto il buffet. Henri ci prende fuori dalla coda per farci cominciare dall'altra parte... ma la sua sarebbe una buona idea se i ticos farebbero il giro del buffet solo in una direzione. Ci troviamo come due tonti i senso contrario... ma vabbé . La cena è molto buona, anche me la immaginavo piu' ricca di sapori speziati. La serata è piacevole, osserviamo e "tagliamo giu' i panni" a tutti . Verso le 10.30 tanti se ne vanno (che strano!) e verso le 11 anche noi ci ritiriamo in camera. Ultima notte, che tristezza.


Vorletzter Tag in Costa Rica. Das Wetter ist wunderschön, nur über die Bergen stehen Wolken, die wahrscheinlich nie von dort verschwinden. Ideal zum "sünnele"! Der Platz um das Pool ist begrenzt, ohne Liegenstühle (nur einen kleinen Stuhl) aber wir sind alleine und ich lege mein Parero auf der Wiese. Die Sonne ist um 9 bereit hoch. Gabriele bleibt lieber im Halbschatten. Das Poolwasser ist sehr kalt auch für eine Schweizerin. Nur die Beine zuerst . Aber nach 2 Stunde finde ich doch den Mut, zu springen...brrrr, eine richtige Abkühlung!.
Um 12 ist der Himmel bereit bewölkt und wir gehen die frische Kleider von der Langerie abzuholen und ins Mcdonald's. Aber nein, nicht für einen Hamburger...wir bleiben leicht mit 2 Salate mit Pollo...und tja, ein Sundae zum Dessert .
Am Nachmittag ist leider Zeit zum packen! Wir tauschen einigen Sachen, die für die Weiterreise von Gabriele Sinn machen. Ein kurzes Schläfchen vor der Fiesta tut uns sehr gut. Die Stimmung im Garten ist noch ruhig, einige Gäste sind angekommen, als wir auf "unserem" Sofa setzen. Der Chef ist überall beschäftigt, von der küche, zu Reception, zu PR. Live Musik unterhält uns im Hintergrund. Wir werden mit Getränke verwöhnt und die Kellnerin in unserer Nähe, die ihr ersten Auftrag hat, findet uns sympatisch. Wir beobachten die Gäste, geniessen wir die Stimmung. Der Hunger steigt und die Kellnerin bringt uns heimlisch einen Korbchen Fladenbrot, das gerade in einer Holzhofen gebacken wird...fein .
Eine Gruppe von Bauchtänzerinnen unterhält uns Gäste und die Ticos scheinen es sehr zu schätzen. Die Stimmung steigt und am Schluss tanzen sogar die Ticos . Das Buffet wird um 21 eröffnet. Sehr feines Essen, coole Atmosphäre. Ein Schwarztee zum Abschluss und um 22.30 die erste Gäste gehen bereit (komisch...). Um ca. 23 Uhr gehen wir auch ins Bett, die Musik wird bald abgestellt und wir schlafen bald ein. Unsere letzte Nacht .
... Eh si... ci svegliamo col "magone"...
Passiamo la mattinata a leggere e scrivere il diario, il primo andare all'aeroporto sarà Giambo (parte già alle 13) e dato che l'hotel è vicinissimo, Anna passerà il pomeriggio in hotel...

Questa é l'ultima volta che scrivo nel diario da "protagonista"...poi mi vedrete solo nelle veci di "commentatrice" a cio' che il mio moroso vivrà nel suo viaggio in Mexico . E' stato un vero piacere condividere con voi le nostre avventure, ora passo il testimone a Giambo... a te! ciao ciao ciao a tutti!


... wir wachen traurig auf...
Wir verbringen den Vormittag am lesen und schreiben. Gabriele wird der erste sein, der zum Flughafen muss. Ich werde ins Hotel zurück kommen und einige Stunden im Hotel verbringen, bis ich den Flug um 18.45 nehmen kann.

... Das war meine Freunde! Es war eine riesige Freude mit euch unsere Abenteuer zu erleben. Ich werde von zuhause das Abenteuer von Gabriele verfolgen und kommentieren.
Ich übergebe ihm das Wort und verabschiede mich von euch!!! ciao ciao ciao


Ciao ciao Annina, mi mancherai tanto ! E' stato bello viaggiare con te, quel che mi consola e' sapere che non sara' l'ultima volta

Dopo che ho fatto il check-in e preso il volo, la prima gradita sorpresa: Gli aerei della Mexicana sono spaziosi ! Due ore di volo tranquille, pranzo a base di pollo (Sai che novita') e atterro a Cancun. Il tempo e' nuvoloso, e fuori ci sono 17 gradi. Temperatura ideale per me ! Il lucchetto della cerniera del mio sacco si incastra nel nastro dei bagagli, bloccando tutto, poi vengo scelto per una perquisizione del bagaglio piu' approfondita
Provo a mandare un SMS per avvisare Anna del mio atterraggio ma mi accorgo che il mio Natel qui non funziona, non riesco a prendere la rete !
Cancun
Accalappio il bus e arrivo in centro. Qui mi scappa la voglia di cercare l'hotel che avevo scelto sulla guida e prendo il primo che mi capita a tiro. Purtroppo la seconda sgradita sorpresa: La mia fida carta di credito viene rifiutata ... Pago cash la prima notte, e provo a mettermi in contatto con la help-line del credit suisse da un call-center, ma la chiamata fallisce ripetutamente ! Prima di lasciarmi prendere definitivamente dal panico e mettermi a correre e urlare per le strade della citta', mi reco presso un bancomant dove riesco a fare scorta di fruscianti banconote locali .
Il prossimo passo e' rimettere in carreggiata il Natel, ma sembra impossibile, anche una schedina SIM locale fa scena muta ... La signorina dice che e' bloccato, che potrebbe sbloccarmelo, ma mi pare strano . Mi rassegno a comperare un nuovo telefonino con numero locale (++52 99 82 04 27 54) che si rivela essere veramente un cesso (Vabbeh, per 19.-, con 4.- di chiamata non potevo pretendere chissa' cosa ) e finalmente lo stress cala .
Torno in Hotel e scopro che la corrente erogata non e' 220V come credevo ! Googlando un po scopro che pure in Costa Rica la corrente non era quello che pensavo. Eppure abbiamo sempre caricato Natel e il Laptop senza problemi ... Vuoi vedere che allora il mio rasoio non era rotto, bensi' ...
Esausto dopo l'intensa giornata, me ne vado a nanna presto.
Una notte senza zanzare, senza dovermi cospargere di Autan, non mi pare vero !
Riesco a mettermi in contatto con la banca per sapere per quale ragione la carta di credito mi e' stata rifiutata. La signorina dice che ho sbagliato in PIN, ma mi pare strano due volte ... In ogni caso mi consiglia di non usare il metodo elettronico per pagare, bensi' quello classico basato sull'apparecchio meccanico che fa una "copia carbone" della carta.
Esco e gironzolo per la citta'. Cavolo, Cancun e' veramente brutta ! Se in Costa Rica la maggior parte dei negozi erano officine per automobili o ristoranti, qui ogni 20 metri c'e' un negozio che vende cellulari. Mi infilo in uno e chiedo a un tipo che mi pare competente perche' il mio Natel non funziona. Prova con una scheda locale ma niente da fare. Mi dice che secondo lui il mio telefono e' "bloccato", e che per 400Pesos potrebbe sbloccarmelo. Ma senza garanzia di riuscita. Visto che 400Pesos e' piu' di quanto mi e' costato il telefonino-cesso, declino la sua offerta.
Passeggio per la strada principale, la temperatura e' migliore di ieri e il cielo ha poche nuvole. Ma dopo un paio di ore mi stufo, torno in albergo e consulto la guida. Questa dice che l'unica cosa interessante a Cancun sono delle rovine Maya poste a diversi km di qui ... Uffah, che barba ! E ho pagato per due notti !
Vabbeh, mi attacco al PC e estendo il diario includendo la sezione "nuovi commenti" (Nella barra a sinistra, dopo il link alle fotografie e prima della cronologia) che permette di vedere chi ha scritto cosa e sotto quale giorno. Poi mi metto a googelare e scopro che il Messico usa una rete GSM a 1900Mhz, mentre il Costa Rica (E il mio telefonino) usano EGSM a 1800Mhz .
Consultando la cartina per individuare la stazione dei bus per domani, mi sono accorto di averla impugnata al contrario, di non aver percorso cioe' la strada principiale nella direzione piu' "interessante" . Cercando cena, quindi, do a Cancun un'altra possiblita' e al calar del sole mi incammino. No no no, Cancun resta una citta' brutta !
Decido di cenare con un burrito, ma dopo aver visto che il suo diametro si aggira sui 10cm (Contro i quasi 30 dei "nostri"), ne prendo due ... Tanto uno finira' sull'asfalto dopo il primo morso .
Tornando verso l'hotel passo per una zona di negozietti, dove vengo assalito da venditori. Uno, nello spazio di 10 metri, cerca di vendermi delle magliette, un tour, marijuana e ragazze !
Me ne torno all'hotel, e mi preparo per la trasferta di domani a Isla Mujeres.
Poco prima di mezzanotte un gruppo ha preso rumorosamente possesso delle stanze attorno a me, e altrettanto rumorosamente le ha abbandonate all'alba
Faccio colazione con un paio di galloni di caffe' americano, riconsegno la stanza e vado alla fermata dal bus. Qui sotto il sole cocente e carico come un'asino, aspetto un bus che mi porti fino al porto. Finalmente scorgo un furgoncino, faccio un cenno e mi trovo seduto di fronte a una simpatica vecchietta che mi fa il terzo grado. Mi dice pure che me la cavo mica male con lo spagnolo !
Il ferry per Isla Mujeres e' nuovissimo, velocissimo e silenziosissimo. Mi trovo catapultato in mezzo a un'orda di americani che scattano fotografie e salutano qualsiasi imbarcazione incrociamo. Io mi gusto il mare di un'azzurro incredibile
Isla Mujeres
Appena sbarcato schivo innumerevoli tassisti e venditori vari e mi dirigo verso la scuola di sub. Qui un'impiegato mi fa una breve introduzione, mi mostra i libri (Disponibili pure in italiano !) e mi dice di ripassare alle 17:00, per mettersi d'accordo con il boss.
Rifaccio la strada indietro, sempre cargaa come un'asan e sotto la scianca dal sol, e prendo possesso della stanzettina dell'hotelino. Pago con la carta di credito, e con immenso gaudio noto che viene accettata !
La mia tenuta non e' delle migliori: Scarpe da trekking con calzettoni, pantaloni neri lunghi e maglietta nera. Mi adatto alla temperatura del posto, e come un vero turista faccio un giro dell'isola. La spiaggia a est e' di una fine sabbia bianca, e l'acqua cristallina. Gia' che ci sono passo dall'ufficio postale e mi spedisco il libro che ho finito di leggere (Nota per Annina: L'ultimo giorno l'avevo finito, mancavano solo due pagine di eplilogo e una ventina di "approfondimento" ). Il tale dell'ufficio me lo avvolge nella carta, poi nel nastro adesivo e ancora carta e nastro adesivo. Alla fine prende dei francobolli, ci spalma sopra con le dita della colla e tappezza tutto il pacchetto .
L'isola e' carina, ma molto turistica: Si vedono ovunque americani, ragazzoni palestrati accompagnati da esili donnine oppure uomini e donne di una certa eta' che scorrazzano avanti e indietro a bordo di Golf-Kart. C'e' ancora un "qualcosa" che pare originale, ma e' praticamente sommerso da negozi che vendono magliette con frasi scontate, sombreri messicani o collanine probabilmente prodotte in Cina ...
Poco prima di dell'appuntamento con l'istruttore di sub mi concedo un pranzo a base di pesce, con cosi' tanta salsa che avrebbe potuto essere qualsiasi cosa, tanto si sentiva solo il sapore dell'aglio. L'istruttore si rivela essere il classico californiano, abbronzato, muscoloso, biondo e con i modi di fare da "fascinoso". Infatti la tipa che stava istruendo al momento era tutta sorrisini e occhioni . Mi spiega che il corso PADI sarebbe stato disponibile solo dopodomani, ma che avrei potuto fare il NAUI. Sono equivalenti, entrambi buoni. Vada per il NAUI allora, speriamo che Annina non mi faccia il predicozzo . Mi consegna della documentazione da leggere, e appuntamento per domani alle 14:00 !
Passo il resto della serata a istruirmi, mentre fuori degli artisti di strada picchiano forsennatemente sui loro tamburi.
Tragitto
Notte tranquilla, nonostante l'hotelino si trovi sulla via principale (Pedonale), dalle 22:00 il silenzio era quasi assoluto.
Colazione con una gigantesca omelette al formaggio, accompagnata da toast imburrati e rösti ! Credo che saltero' il pranzo, cenero' presto dopo la prima lezione.
Mi spalmo un po di crema, acchiappo la macchina fotografica e mi sposto sulla spiaggia al nord, per scattare qualche fotografia della sabbia bianchissima e dell'acqua cristallina . Purtroppo il tempo e' nuvoloso, quindi gli scatti risultano piuttosto "malinconici" .
Torno all'hotelino e mi piazzo nella corte a leggere la documentazione per il corso. Alle 14:00 sono puntualissimo, ma l'istruttore non si vede . C'e' stato un malinteso, lui finiva il corso alle 14:00, l'appuntamento era per mezz'ora dopo . Faccio per pagare il corso ma la carta mi viene di nuovo rifiutata ! Mi accordo per pagare cash il giorno dopo.
Non vi terro' ulteriormente sulle spine e vi anticipo che ho passato il test di nuoto ! Non e' stato facile, sopratutto il combattimento a mani nude contro la piovra gigante ... Un po di teoria sull'equipaggiamento, domani appuntamento alle 09:15 per la prima vera immersione !
Prelevo i soldi per il corso, ceno con una fetta i pizza (Il pizzaiolo, italiano, quando viene a sapere che vengo da Lugano, mi chiede se sono ancora aperti i canapai ... Rigiro la domanda a voi !)
Mi siedo nel cortile dell'hotelino e, al suono degli immancabili tamburi (Accompagnati da trombettieri), leggo un po prima di andare a nanna.
Mi sveglio pronto prntissimo per la mia prima lezione di sub !
Per paura di colare a picco, mangio solo la meta' di quel che mi viene servito per colazione (In ogni caso credo che pochi riescano a mangiare tutto quel che c'e' sul piatto), e alle 09:15 in punto sono davanti alla scuola. Con l'aiuto dell'istruttore preparo l'attrezzatura, poi ci spostiamo verso il mare, che fortunatamente e' meno agitato di ieri.
Il primo impatto con l'acqua non e' dei piu' facili, l'istinto spinge a voler tornare in superficie, ma gia' dopo pochi minuti nuotare con il respiratore mi viene naturale.
Gli esercizi consistono nel riuscire togliere, svuotare e rimettere la maschera sott'acqua (Esercizio questo temuto da molti, come mi racconta l'istruttore), comunicare a gesti, togliersi e rimettersi l'imbragatura, condividere il respiratore, aiutare il "buddy" in difficolta', ... Nessun problema per il sottoscritto, e' un tripudio di "Good" e "Very well". Del resto non mi aspettavo un risultato diverso
Poi un po di teoria e esercizi sulle tavole di decompressione, pausa pranzo (Una micro-pizza presa da un'italiana in un micro-negozietto) e una volta arrivato all'hotelino mi accorgo di essermi beccato una bella botta di sole in faccia ... Ecco cosa avevo dimenticato prima di uscire !
Anche la seconda sessione di immersioni va bene. In profondita' il senso di "oppressione" e' piu' forte, e ancora una volta ci sono voluti un paio di minuti prima che mi abituassi e che respirassi con regolarita'. Piu' o meno gli stessi esercizi della mattina, poi teoria fino al calare del sole. Mi e' stato consegnato il formulario per l'"esame", che posso fare come e quando voglio, da consegnare prima dell'ultimo giorno del corso. Lo scopo e' quello di assicurarsi che si siano capiti i concetti spiegati, non e' un vero e proprio "esame", quindi non devo preparare nessun "bigino"
Per cena passo da un ristorante che ieri metteva in bella mostra dei pesci giganti e fette di carne alte una spanna. Opto per un T-Bone, cottura "cruda" con contorno di patatine. Mi vengono pure servite le loro tipiche chips triangolari, con una salsa verde piccantissima ! Declino cortesemente la musica offera da dei musicisti di strada vestiti tipicamente, e torno all'hotelino a studiare per l'esame
Stamattina sveglia presto, l'appuntamento con l'istruttore e' alle 08:30. Faccio colazione "al solito posto", decidendo di rimanere leggero: Caffe' e succo d'arancia. Stranamente il conto e' molto piu' salato delle altre volte, quando avevo preso omelette o uova con bacon. Ora che ci penso ogni volta il conto era piu' salato della volta precedente ! Credo che non mi vedranno piu' in quel ristorante ...
Arrivo puntualissimo, e sul posto trovo un gruppo formato da 3 americani, un'inglese e una svedese. Faranno delle immersioni pure loro, quindi andremo in gruppo: Mentre loro si divertono, la ragazza che faceva gli occhioni all'istruttore l'altro giorno ed io faremo i nostri esercizi.
Chiacchiero un po con la tipa, che parla un po di italiano, e scopro che viene da Monaco, nel frattempo ha preso il brevetto e ne sta facendo un'altro, e che ogni anno si licenzia e viaggia per 3 mesi ... Nota per Mapo: Lavora come cameriera in quella famosissima birreria di Monaco
Ci prepariamo e con la barca ci spostiamo in un posto decisamente piu' interessante, dove si possono vedere i coralli e i pesci. La prima immersione va bene, ma la fatica degli esercizi di salvataggio uniti al rollio e il beccheggio della barca mi fanno presto vomitare la colazione in mare (Al coro di "feed the fishes !", questa gente non ha rispetto proprio per niente !).
Ci spostiamo in un'altro luogo per la seconda immersione, e come promesso dall'istruttore appena saltato in acqua il mal di mare sparisce. Ora tocca alla Monachese ... Monasca ... Monaca ... alla ragazza di Monaco fare i suoi esercizi, orientarsi con la bussola sott'acqua. Colgo l'occasione per gironzolare, osservo i pesci (E loro, con egual interesse, osservano me) e i coralli. Mi esercito per trovare il mio equilibrio idrostatico (Che pare chissa' che parolone, ma significa non piombare sul fondo come un sasso o non schizzare in superficie come un palloncino) e con piacere noto che non me la cavo mica male sott'acqua !
Saliamo in superficie, la barca ci recupera e ancora sulla scaletta regalo ai pesci ancora un po della mia colazione .
Torno all'hotelino, mi metto la crema doposole sulle gambe dove mi ero dimenticato di metterla stamattina (Due belle zampette rosse rosse) e visto che sono gia' le 15:00 passate, mi fiondo nel primo ristorante per riempire il pancino prematuramente svuotato.
Un po di studio per l'esame e poi di nuovo presso la scuola per il debriefing della giornata. Purtroppo domani l'istruttore probabilmente dovra' portare delle persone a visitare un relitto, il quale si trova a una profondita' troppo grande per me . Mi ha detto di passare alle 14:30 per la conferma, se fosse il caso le prossime immersioni slitteranno di un giorno. No problem, il tempo sta dalla mia parte !
La sete mi spinge a cercare qualcosa da bere, e incontro per strada la "Monaca" e una sua amica. Beviamo assieme qualcosa, ci scambiamo le impressioni delle giornata e quando proprio gli occhi mi si chiudono per la stanchezza, mi congedo e mi infilo sotto le coperte.
Come preannunciato, oggi giornata di riposo
Porto i vestiti in lavanderia e mi porto avanti con lo studio dell'esamino. Pranzo con uno spiedino di pesce, patatine fritte e una specie di focaccia con olio e aglio. Il tutto mi costa poco piu' del caffe' e succo d'arancia della colazione di ieri
Alle 14:30 passo alla scuola, dove l'istruttore mi dice che la discesa verso il relitto programmata per oggi purtroppo e' stata interrotta a meta', quindi verra' riproposta domani. Questo per me significa che le mie ultime due immersioni per concludere il corso slittano ulteriormente, a lunedi' . Vabbeh, facciamo ancora un po di teoria e l'appuntamento per l'esame e' domani alla stessa ora !
Oramai mi sento pronto, quindi nel tardo pomeriggio mi limito a leggere un po di libri scaricati da Internet sul mio portatilino, e cerco di far andar via la fastidiosa puzza di piedi che si e' impossessata dei miei sandali .
La sera passo a ritirare i vestiti (Spaventando a morte la tipa della lavanderia) e passeggio per la citta', cercando di fare qualche foto artistica (Quelle con l'otturatore aperto a lungo, cosi' che rimanga la "scia" di quelli che passano ... A voi il giudizio del risultato finale !).
Vengo svegliato da un SMS mandatomi da Annina, colazione robusta (Ieri ho solo pranzato tardi) e per ammazzare il tempo faccio un giro cercando qualche fotografia interessante. Sulla spiaggia bianchissima e sotto un sole impietoso, mi copro subito di sudore, e dopo mezz'ora ritorno al riparo dell'ombra dell'hotel. Qui la ragazza che fa le pulizie cerca di buttarmi fuori, dato che secondo lei non ho pagato per oggi. Le dico che ieri sera ho pagato un giorno in piu', ma alla reception non c'e' nessuno per confermare.
Aspettiamo e finalmente arriva il padrone. Disguido chiarificato, gia' che ci sono pago una notte in piu', dato che le ultime immersioni sono slittate a domani e non ho voglia di mettermi in viaggio subito dopo .
Finalmente arriva il momento del test: 85 domande "multiple-choice". Consegno il foglietto e facciamo appuntamento per domani alle 09:30, per le ultime due immersioni (E, spero, per il risultato positivo del test !). Incontro la tipa di Monaco, che non e' molto contenta perche' anche oggi non e' potuta scendere a 30 metri dove sta' il relitto. Necessita di queste immersioni (Piu' una notturna) per completare il suo secondo corso, ma il problema e' che ha il volo di ritorno il 31 . Mi pare che il gestore della scuola, il "Capitano", guardi piu' al profitto immediato (Immersioni di turisti gia' in possesso del brevetto) che al buon funzionamento dei corsi che devono tenere i suoi dipendenti ...
Sulla strada del ritorno mi fermo in una gelateria per reintegrare i liquidi persi, e per la cifra esorbitante di 25 Pesos mi gusto un gelato alla vaniglia mezzo sciolto ma squisito .
Dopo un breve riposo, al calare del sole, esco a caccia di cibo. Un ristorante mette in bella mostra bistecche, aragoste e pesci. Entro. Mi ritrovo al fianco ad un tavolo popolato da una famiglia appartenente alla specie di Americanus Burinos: Madre che sfoggia un tatuaggio sulla spalla da ventenne, due figli minori sui 14 anni e quella che presumo essere la figlia maggiore con suo marito. Ordinano aragosta per tutti, e subito dopo i due figli spariscono cosi' che il povero crostaceo se ne rimane tutto solo a raffreddarsi. Il marito della figlia passa il tempo a fumare sigari e a tracannare drinks, cosi' che quando arriva il cibo e' cosi' ubriaco da doversi fare aiutare dalla moglie per mangiare . Da parte mia ceno in compagnia di un gatto talmente sfaciatto che non posso rifiutargli un po del mio pollo satay e qualche pezzettino di shrimp .
Giro un po per la citta', mi godo la frescura e poi me ne vado a nanna, sperando di poter completare la mia istruzione domani !
Appena svegliato mi accorgo che qualcosa non va ... Il cielo e' coperto, e tira un forte vento.
L'istruttore mi dice che le condizioni meteo sono brutte, nessuna immersione oggi, hanno pure chiuso il porto ! Vabbeh, mi consegna l'esame (Passato !) e riguardiamo assieme le domande che ho sbagliato. Poi un po di teoria sull'uso della bussola sott'acqua e me ne torno in hotel, dove pago per un'altra notte in piu'.
Il vento mi fa desistere dal mettere il naso fuori di casa e passare il pomeriggio ad abbrustolirmi in spiaggia. Pranzo con una pizza al gorgonzola, poi mi barrico in stanza dove finisco di leggere "Io Uccido", un libro mica male consigliatomi da Annina (Ma forse non una lettura "leggera" da affrontare in vacanza ).
La sera il vento non sembra essere calato, e diversa gente gira con un leggero maglioncino. Metto il naso fuori, gironzolo un po, mi faccio salassare dalle zanzare e decido per un dietro-front, direzione hotel. Qui sfoglio le ultime fotografie scattate e, complice un collegamento Internet piuttosto traballante, dopo lunghe peripezie riesco a metterne qualcuna sul sito.
Spero proprio che domani il tempo sara' un pochino meglio, l'idea di passare un'altra giornata cosi' noiosa non mi entusiasma affatto !
Stamattina il cielo limpido e una leggera brezza sono la promessa per una giornata d'immersioni .
Mi preparo, mi incremo per benino e mi dirigo verso la sede della scuola. Qui sono tutti in fermento, gente che vuol fare immersione, gente che vuol cominciare il corso, gente che vuole fare snorkelinkg ... Ci dividiamo in due gruppi su altrettante barche. La piu' piccola ospita il sottoscritto e l'istruttore, piu' una coppia canadese e un tipo americano che vanta un'esperienza ventennale in fatto di immersioni. Prima di partire mi viene gentilmente offerta una pastiglia contro il mal di mare, che accetto anche se non pare ondoso come l'altra volta.
Ci spostiamo sul luogo designato, e poco prima di immergerci il "capitano" consegna ad ognuno un braccialetto che attesta il pagamento del biglietto d'entrata al "parco subacqueo". Strano l'altra volta questa procedura non e' stata seguita ... Pochi minuti dopo veniamo accostati da una barca della polizia, che controlla che tutti abbiano il braccialetto al polso. Mi sa tanto che il "capitano" ha ricevuto una soffiata
Scendiamo noi due per primi, esercizi d'orientamento con la bussola e quindi pure gli altri 3 membri del gruppo si tuffano. Nuotiamo per circa 45 minuti tra coralli e innumerevoli pesci. La visibilita' e' ottima e c'e' poca corrente. Purtroppo essendo inesperto rimango a corto d'aria prima degli altri, e quindi bisogna risalire (Occasione questa per un'altro esercizio).
Veloce cambio di bombole, ci spostiamo in un'altro luogo e anche questa volta prima di far scendere gli altri compio gli ultimi esercizi (In superficie). Sul fondo visitiamo possibilmente ancora piu' coralli, banchi di pesci e il tipo con molta esperienza (Che mi e' stato assegnato come compagno d'immersione, "buddy") mi mostra dei barracuda che nuotano vicino alla superficie. Questa volta faccio piu' attenzione all'aria che uso, modero i movimenti e quindi il bisogno d'ossigeno. Dopo quasi 40 minuti mi ritrovo con ancora circa 1/3 di bombola, togliendo la riserva calcolo ancora una decina di minuti, figata ! Purtroppo pochi secondi dopo questa considerazione la tipa canadese si lamenta del freddo (???), risaliamo .
Appena sulla barca l'istruttore annuncia che ufficialmente ho terminato la scuola, applausi e pacche sulle spalle dal resto della ciurma !
Giunti alla scuola ci accordiamo per le ultime formalita' da espletare domani, e stracco me ne torno all'hotel. Una doccia veloce, 4 burritos uno dietro all'altro per placare una fame mostruosa (A colazione ho solo bevuto, e ieri niente cena !), una chattata con Annina via Facebook e mi butto sul letto.
Mi sveglio che fuori e' quasi buio, riesco a bere finalemnte un succo d'arancia proveniente da vere arancie spremute e faccio un giro per la citta' e sulla spiaggia illuminata da una luna pienissima. Credo che in fondo un po mi manchera' questa isola' "finta", dove le orde di turisti americani trattano i locali come amici di vecchia data, dove i negozi non aprono prima delle 10:00 e chiudono a orari indefiniti e dove dopo l'ora di cena gli artisti di strada sono numerosi quasi quanto la popolazione locale .
Ultimo giorno sull'isola !
Mi sveglio, preparo i bagagli e vado a ritirare il mio diploma. Purtroppo l'istruttore mi dice che, causa non meglio precisati problemi con la carta di credito (Dev'essere comune qui, ieri ho colto parte di un discorso di altri americani con il mio medesimo problema), non ha potuto prepararmelo . Mi dice di ripassare alle 15:00, devo far passare il tempo.
Leggo un po, poi consegno la stanza dell'albergo alle 12:00. Mi piazzo in un bar/ristorante alternativo, con annessa sala di lettura, e qui prendo un libro a caso e inizio a leggerlo. Pranzo con una baguette deliziosa, e quando mi accorgo di essermi trasformato nel rifornimento preferito di zanzare-tigre, scappo . Sotto un sole cocente vago per la citta', e spendo volentieri 60Pesos per un'ora di Internet, in un locale con aria condizionata
Finalmente si fanno le 15:00, mi reco alla scuola di sub e qui mi viene consegnato l'attestato (Provvisorio) . Mi consigliano pure altri posti dove fare immersioni in Messico, prendo nota e saluto tutti.
Arrivo all'imbarcadero che la nave sta per salpare, e in pochi minuti mi lascio alle spalle Isla Mujeres.
Cancun
Rieccomi a Cancun, brutta, brutta citta' . Prendo un taxi abusivo e mi faccio portare all'hotel dell'ultima volta, proprio di fronte alla stazione centrale dei bus. Il prezzo e' 3 volte e mezzo quello dell'hotelino sull'isola, pero' in cambio ho una stanza posta proprio vicino a "qualcosa" che fa un rumore continuo ...
Scendo in strada per prendere qualcosa da bere, e qui vengo fermato da un tipo di colore che mi chiede se parlo inglese. Mi spiega che e' un pastore di Chicago, che e' in vacanza con la sua moglie (Diabetica) e 4 figli e che le sue valigie sono state mandate nella citta' sbagliata da Acapulco. Insomma, per farla breve, ha bisogno di soldi . Mi pare sincero, quando lo aiuto e' commosso fino alle lacrime, e continua a dire che nonostante sia ateo chiedera' ai suoi fedeli di pregare per me e che e' felice che il colore della sua pelle non mi infastidisca . Mi da il suo indirizzo, dicendomi di passare a trovarlo a Chicago, vuole il mio indirizzo email per sapere come ridarmi i soldi ... Mah, vedremo, nel caso si riveli essere una fregatura, mi faro' prendere in giro come l'Ale da tutti vuoi, senza difendermi
Mi informo sulle partenze dei bus per Playa Del Carmen, da dove prendero' il ferry per Cozumel, poi salgo in stanza e mi preparo per la giornata di domani.
Un mese che sono in giro !
Stamattina sveglia prestissimo, ho come il presentimento che a causa della settimana santa gli alberghi saranno presi d'assalto, e voglio arrivare a Cozumel prima degli altri
Senza fare colazione vado alla fermata dei bus, dove per un prezzo paragonabile a quello di un caffe' a Zurigo, compero un biglietto per Playa Del Carmen. Il bus e' moderno e comodo, l'aria condizionata va al massimo e nonostante il traffico e i lavori in corso giungo a destinazione in poco piu' di un'ora.
A Playa Del Carmen schivo i soliti venditori che mi vogliono appioppare auto a noleggio, sigari e uno pure una "fidanzata" di riserva. Medito a lungo su quest'ultima proposta, poi improvvisamente mi ricordo che gia' ho una fidanzata e quindi gentilmente declino la proposta .
Compero il biglietto per il Ferry fino a Cozumel da una tipa gigantesca, truccata in maniera orrida e con pure un bel paio di baffi ! Pago senza fiatare un prezzo esagerato, e poco dopo mi trovo seduto in un Ferry con all'interno una temperatura polare.
Cozumel
L'isola e' decisamente piu' grande di Isla Mujeres, piu' turistica e "sciccosa" (Ci sono negozi paragonabili a quelli della Bahnofstrasse).
Pago l'hotel per una notte, poi mi reco al centro sub per prenotare un'immersione per domani alle 10:00.
Dato che l'ultimo cibo solido l'ho ingurgitato piu' di 24 ore fa, mi piazzo nel primo ristorante che trovo e comando un Burrito. Mi viene consegnato un piatto immenso, accompagnato da una limonata finalmente in ordine. A fatica finisco quel che c'e' sul piatto, torno in hotel e in pochi minuti mi addormento.
Mi sveglio nel tardo pomeriggio con una gran sete. Dato che la stanza dell'hotel mette a disposizione pure un piccolo frigorifero, lo riempo di bibite e ne scolo la meta'. Scopro che nello spazio comune dell'hotel c'e' una colonnina per l'acqua, mi ci attacco e bevo a ripetizione. Ecco, ora va meglio ! Mi sa che con il vento onnipresente su quest'isola non mi sono accorto di essere semi-disidratato .
Reidratato e riposato, esco a fare un breve giro in centro, poi me ne torno in camera e mi metto a nanna, fresco e riposato per l'immersione di domani mattina !
Ieri sera, mentre stavo per scivolare nel sonno, arriva il gestore dell'hotel e mi dice che c'e' una chiamata per me. E' il centro sub, che vuole sapere il mio numero di brevetto. Purtroppo non ce l'ho ancora (Mi e' stato spedito a Zurigo), ho un foglietto "temporaneo". Va bene, nessun problema, appuntamento la mattina alle 08:30
Dormo e vengo cagnato diverse volte da una zanzara-ninja, invisibile e silenziosa. Snervato decido di farla finita, e dopo 10 minuti passati in piedi immobile accanto letto, la vedo. SCIACK ! . Buona notte Giambo !
La mattina bevo un caffe', e puntuale puntuale sono alla scuola di sub. Ci spostiamo a piedi fino al pontile, poi con una barca velocissima andiamo a prelevare due americani (Padre e figlio, quest'ultimo ha 17 anni e sono 5 che fa immersioni !) e una coppia sui 40 anni, pure loro americani (Ma pensa un po ).
Arriviamo sul luogo della prima immersione e la guida ci dice che sara' un drift-dive: Ci lasciamo trasportare dalla (Forte) corrente, finita l'aria si risale e la barca viene a prenderci.
La prima immersione e' molto bella: Passiamo attraverso gigantesche costruzioni di corallo, ci infiliamo pure in "tunnel" molto suggestivi, riusciamo a vedere una tartarugona e siamo sempre circondati da una miriade di pesci, da quelli grandi come una mano fino a certi delle dimensioni di un bambino ! Data la mia inesperienza finisco l'aria per primo, risalgo e aspetto gli altri.
Con la barca ci spostiamo in una spiaggia, pranziamo con delle banane e del melone, facciamo passare un po di tempo per far scendere l'azoto nel sangue e dopo circa un'ora siamo pronti per la seconda immersione. Questa e' meno spettacolare come ambientazione (Meno "costruzioni" di corallo), ma la vita marina e' ancora piu' florida: Ancora una tartaruga (Piu' piccola), una bruttissima murena nel suo nascondiglio, un branco di pesci che nuota ordinato sul fondo sabbioso, un pesce bello grosso che mi viene incontro senza nessuna intenzione di cambiare traiettoria, una manta con un disegno simile a quello di un leopardo, e migliaia di altri pesci di tutte le forme (Uno blu veramente strambo) e colori (Dai piu' sgargianti a dei semplici pesci neri con una sottile strisciolina bianca). L'aria e' finita, ora di salire ! Pausa di 3 minuti a 5 metri per la decompressione, poi stanchi morti risaliamo in barca.
Torno al centro di sub con la guida per farmi dare i dati dell'immersione da mettere nel mio "logbook", poi il capo mi chiede se domani ho voglia di fare ancora delle immersioni. Ma che domanda ! Appuntamento per le 08:50 al pontile, mi spiegheranno pure come funziona il computerino da polso ... chissa' domani che cosa vedro' !
La fame mi assale: Il Burrito di ieri e' gia' stato ampiamente digerito, e' ora di procacciarsi altro cibo ... Esco dall'hotel e dietro di me una voce squillante urla. Mi volto e vedo una processione enorme che avanza. Spaesato mi guardo in giro e scopro che il piccolo piazzalino di fronte all'hotel e' stato adibito a stazione numero IX della Via Crucis ("Gesu' cade per la terza volta", se il mio spagnolo non fa cilecca). Mi allontano verso il centro e scopro che la maggior parte degli esercizi commerciali sono chiusi . Mi infilo nel primo ristorante aperto e comando uno spiedino di filetto di manzo. Prima che venga servito il piatto forte sulla tavola mi ritrovo: Un cestino stracolmo di "nachos", una salsa di pomodoro e cipolle, altri "nachos" con guacamole, pane all'aglio e una zuppa di pollo, pane, cipolle e "lime" (Buona !). Mi getto famelicamente sul cibo, e quando arriva lo spiedino ("Spiedone", sarebbe il caso di dire) sono gia' sazio . Mi faccio forza e, come per il Burrito di ieri, finisco tutto quel che c'e' sul piatto. Non mi stupisce che in Messico ci siano un mucchio di obesi, a me basta un solo pasto del genere per tirare avanti 24 ore !
Piano pianino faccio ritorno all'ovile, dove mi getto sul letto per smaltire il pantagruelico pasto ...
Mi sveglio al calar del sole, esco a fare un po di compere e quando torno all'hotel mi accorgo di aver chiuso la stanza con dentro le chiavi . Mi faccio aprire dal gerente e leggo un libro italiano trovato nella mini-libreria ("Il castello di Otranto") finche' giunge l'ora di andare a nanna.
Seconda giornata di immersioni !
Arrivo al pontile puntualissimo, e dopo 10 minuti compare il primo americano. E' un tipo simpatico del Michigan, che fa immersioni da 19 anni. In ritardissimo arriva un tipo suoi 50 anni accompagnato da una ragazza forse trentenne, mooooolto carina . Il tipo del Michigan gli chiede senza peli sulla lingua chi sia, e risulta essere sua figlia (Tra l'altro la nonna e' svizzera, di un paesino vicino a Berna, del quale proprio non ho capito il nome). Saliamo sulla barca e passiamo a prendere altri due tipi con una mega-attrezzatura fantascientifica. Questi resteranno in disparte e non parleranno molto.
La prima immersione e' a piu' di 100 piedi (Circa 30 metri), piuttosto lontana dalla costa. Ci immergiamo e mi ritrovo di fianco a un "muro" di corallo, alto diversi metri che corre parallelo alla costa. Lo costeggiamo un po finche' la guida non ci indica un passaggio. Ci infiliamo nel tunnel, destra, basso, sinistra, alto ... Spunto sull'abisso ! Qui il fondale scende quasi a piombo, vedere quel blu intenso ha un'effetto quasi ipnotico, verrebbe voglia di scendere, scendere, scendere !
Seguiamo la parte esterna del muro di corallo, avvistando tantissima flora e fauna. Ad un certo punto la guida attira la nostra attenzione su una tartaruga. Il bestione lentamente si solleva dal suolo e comincia a nuotare ... nella mia direzione ! Non so bene cosa fare, non credo che voglia farmi del male, pero' la sua mole incute timore. Alla fine passa pochi centimetri sotto di me, e posso ammirarla in tutto il suo splendore.
Proseguiamo l'immersione, e con stupore noto che sto consumando poca aria. Troppo poca ... Hmmmm ... Picchietto il contatore, e l'indicatore passa da 1000psi a 500psi: Il maledetto s'era bloccato ! Avviso la guida di essere al disotto del minimo per l'emersione, mi indica piu' in avanti un passaggio nel corallo per ritornare dalla parte verso la costa e mi fa segno di risalire. Tenendo un'occhio ben fisso sull'indicatore dell'aria e l'altro sul computerino da polso, comincio la risalita. Faccio la pausa di decompressione convinto di raschiare il fondo della bombola, poi mi ritrovo in superficie.
Quando arrivano gli altri membri del gruppo e la guida spiego il problema. Mi viene sostituito l'erogatore, e tra i partecipanti l'unico commento e' stato un sommesso "Fortuna che hai picchiettato il contatore !". Non so bene come interpretare questo fatto. Il tipo del Michigan mi fa che questa agenzia opera da tantissimi anni, e' molto rinomata e sopratutto non e' come tante altre sull'isola che nascono e muoiono in fretta. Questo "incidente" pero' un po mi da da pensare: Se non fossi stato un "novellino" che controlla l'aria ogni minuto, sarei rimasto a corto 30 metri sotto il livello del mare ?
Una pausa di circa un'ora su una spiaggietta idilliaca, un paio di banane e melone, un po d'acqua e siamo pronti per la seconda immersione.
Lo scenario e' totalmente diverso: Oltre a essere a profondita' decisamente minore (Sui 20 metri), il corallo e' quasi interamente sostituito da un'"autostrada" di sabbia, e una forte corrente che ci trascina. Quasi immediatamente avvistiamo una manta leopardata (Non so se si chiama veramente cosi' ), e' gigantesca !! Credo che al suo interno ci starebbero comodi due adulti, ha una coda lunga diversi metri e il modo come si muove sott'acqua e' affascinante. Proseguiamo l'immersione, avvistando strani pesci tropicali dalle svariate forme e colori (Tra i quali quello "classico" da acquario, quello che ha un mucchio di escrescenze), una tartaruga che pigramente "bruca" sott'acqua, un "qualcosa" che potrebbe essere un'incrocio tra un gambero e un ragno, e dei coralli a forma di vaso talmente grandi che un bambino potrebbe stare in piedi nel suo interno senza che la testa spunti.
Stranamente anche questa volta finisco l'aria per primo: Salgo e vengo presto raggiunto dagli altri membri del gruppo. Il tipo del Michigan dice che la manta e' una delle piu' grandi che abbia visto in tutta la sua carriera. Che colpo di fortuna, Giambo !!
Torniamo al molo, ci salutiamo, passo in agenzia per dire che domani faro' una giornata di pausa ma che volentieri mi prenoto per lunedi', quindi dopo aver soddisfatto lo spirito posso finalmente arrangiarmi per soddisfare pure il corpo . Ho voglia di pasta, quindi mi arrischio a ordinare delle "Fettuccine Alfredo". Sono buone, anche se stracotte. Ma l'insistenza del cameriere per avere la mancia del 10% mi fanno decidere che in quel ristorante difficilmente ci tornerno' . Lentamente mi avvio verso verso l'hotel, dove il sonno mi coglie di sorpresa facendomi dormire fino al calar del sole.
Mi sveglio un po rimbesuito, faccio un giro per la citta' guardando i vari artisti di strada e provando a fare qualche fotografia alle gigantesche navi ancorate nel porto. Purtroppo sento ancora il rollio della barca, e decido quindi di tornare in hotel per una sana dormita ristoratrice.
Oggi giornata di riposo. Dormo fino a tardi (Tardissimo: Durante la notte e' scattata l'ora legale/solare), poi esco per farmi un giretto. Il tempo e' nuvoloso, e non invoglia ad andare in spiaggia. Colgo l'occasione per fare bucato: Mi faccio spiegare dove sta la lavanderia e mi incammino. I vestiti saranno pronti per le 14:00, me ne ritorno all'hotel e senza quasi accorgermene mi addormento di nuovo.
Mi sveglio nel pomeriggio inoltrato, passo a ritirare i vestiti e visto che il tempo e' migliorato decido di gironzolare per la citta'. Il caldo e' micidiale: Con la scusa di rinfrescarmi e mangiare qualcosa mi rifugio in un ristorantino, il quale purtroppo ha l'aria condizionata fuori uso .
Provo a rinfrescarmi con un gelato, ma il sole picchia forte e con la coda tra le gambe me ne ritorno all'hotel, dove leggero' fino all'ora di andare a nanna.
WOW, che giornata emozionante !
Oggi di nuovo immersioni
Vengo svegliato all'alba dalle "campane" della chiesa della citta'. Quel che odo pare un pezzo composto e arrangiato da un gatto ubriaco, e suonato dal medesimo passeggiando sulla tastiera di un organo
La barca e' piena: 10 persone ! C'e' ancora il tipo dell'altra volta, poi una coppia australiana, un tipo svedese che pare il prototipo di un "Marines", un americano pelosissimo e una coppia americana dell'Indiana. Quest'ultimi faranno delle immersioni separati dal resto del gruppo, dato che la donna soffre di dolori all'orecchio (Ma allora cosa ti immergi a fare !?!)
Il luogo della prima immersione e' vicino a dove ho avuto problemi con l'indicatore. Ci immergiamo e aspettiamo sul fondo diversi minuti che giunga il resto del gruppo. A quanto pare qualcuno ha problemi a scendere ... Il luogo e' stupendo: Alte torri di corallo che si affacciano sull'abisso, tra le quali procediamo zigzagando. Purtroppo il cielo e' coperto, e la visibilita' non e' delle migliori. Il mio buddy riesce comunque a intravvedere un granchio gigante: Paura !
Poco prima del termine dell'immersione la guida si accorge che manca qualcuno (Il tipo peloso). Ci fermiamo in una "piazzola" di sabbia e aspettiamo. La guida prova a chiamarlo facendo rumore, ma non compare. Gironzolando mi imbatto in una tomba sommersa, di un certo Martin morto nel 2006 ... Non e' un buon presagio . Risaliamo, la barca ci viene a prendere e il tipo peloso e' li': A quanto pare non riusciva a svuotare d'aria il suo jacket e scendere oltre i 60 piedi (Poco meno di 20 metri), e non riuscendo ad avvisare ne' la guida ne' il suo bubby, e' risalito.
Pausa su una spiaggietta, anguria e banane e mi metto a chiacchierare con il Marines svedese. Mi racconta che il suo lavoro gli permette di guadagnare abbastanza per prendere e andarsene in giro per il mondo ogni tanto. Ha fatto immersioni praticamente ovunque e mi consiglia gli Emirati Arabi (Dove pero' non e' facile ottenere il visto turistico e le donne devono girare tutte coperte) e il Sud Africa. Come prossima tappa mi consiglia di immergermi nei "Cenotes". So che che ne sono a Tulum, prendo nota
La seconda immersione e' in un luogo chiamato "Tormento". Si scende poco, una decina di metri, e quando il sole fa capolino tra le nubi la visione e' stupenda: Coralli di tutti i colori, branchi di pesci che guizzano veloci tra il corallo o pacatamente nuotano nella corrente. Purtroppo il luogo e' piuttosto affollato, c'e' pure un gruppo di fotografi con tutta l'attrezzatura. Quando ancora ho 1/3 dell'aria decido di risalire assieme alla coppia australiana: Sento un pochino di freddo e il panorama si e' fatto monotono. Sulla barca mi accorgo che il computerino non ha marcato quest'ultima immersione .
Una doccia veloce all'hotel, pranzo con linguine, pomodori secchi, carciofi e gorgonzola e prima del sonnellino pomeridiano passo a riservare un'immersione per domani.
Mi sveglio che il sole e' gia' basso sull'orizzonte. Esco a cercare qualcosa da bere e poi mi ritiro nel giardinetto dell'hotel a leggere finche' giunge l'ora di andare a nanna.
Stamattina vengo di nuovo svegliato dal gatto ubriaco che marcia sulla tastiera dell'organo ... brutta piaga, l'alcolismo felino ...
Mi dirigo al pontile per l'ultima giornata di immersioni a Cozumel. Incontro l'onnipresente americano con 20 anni d'esperienza, c'e' ancora la coppia australiana e in piu' un'altra coppia che pero' fa un corso speciale e si immergera' con un'altra guida. Completa il gruppo un tipo dell'Indiana, un musicista che ha girato il mondo e che ama la Svizzera .
Il luogo della prima immersione e' Palancar Bricks, la stessa del 02.04.10. La guida (Ogni immersione ne ho avuta una diversa) ci spiega che si chiama cosi' perche' tanti anni fa una nave in difficolta' durante una burrasca mollo' il suo carico per riequilibrare lo scafo. Il carico erano appunto mattoni ("Brick").
Prima di scendere controlliamo l'attrezzatura, il tipo dell'Indiana apre la valvola della sua bombola e BLAM! PSSSSSSSSSSSS !! il tubo con l'aria ad alta pressione che va al contatore salta ! Mentre viene montato un regolatore di riserva, la sua laconica osservazione e' "Meglio ora che sott'acqua" . La guida decide che 15 pounds (Circa 7.5kg) di peso sono troppi per me, e li riduce a 14.
Ci immergiamo e subito avvistiamo l'ancora della nave adagiata sul fondo. Attraversiamo il primo tunnel e questa volta sono piu' rilassato e posso godermi lo spettacolo incredibile del sole che filtra tra i "buchi" nel corallo e il blu intenso dell'"abisso". L'immersione procede senza problemi, dove l'altra volta picchiettando il contatore ero rimasto con 500psi ora ne ho piu' di 1000 (Il che mi fa sorgere un dubbio). La guida avvista dei mattoni che spuntano dalla sabbia e ce li mostra per indicarci che non era una bugia la storia del carico della nave . Procedendo l'immersione supero i 30 metri di profondita' (Nuovo record !) e poco prima di risalire la guida scova in una cavita' nella roccia uno squalo (Non di quelli pericolosi, pero' ).
La solita piccola pausa nella spiaggietta idilliaca (Sovraffollata questa volta) e siamo pronti per la seconda immersione. Questa sara' a profondita' minore e sara' un drift-dive: Come dice Anna praticamente ci si lascia trasportare dalla corrente e si osservano le immagini che passano . La guida mi riduce ulteriormente il peso: 11 pounds. Veniamo trascinati dalla corrente lungo il fianco di una collinetta, e l'esplosione di vita marina e' incredibile: Coralli su coralli e tra questi migliaia di pesci che si cibano. Vale la pena nominare un pesce-angelo (Credo che si chiami cosi') gigante, un'altro pescione mezzo verde e mezzo rosso, e ancora uno squalo, questa volta in movimento. Non so se era uno squalo innocuo per l'uomo, ma la sua sagoma inconfondibile e il suo movimento sinuoso mettono un po in apprensione . Il nuovo peso si rivela essere perfetto: Galleggio molto meglio e il jacket e' praticamente sgonfio d'aria. Nuovo record personale: 51 minuti !
Tornati sulla terraferma mi lavo via il sale, passo in agenzia per saldare il conto e qui ho una sorpresa: Mi vengono conteggiate 3 immersioni con due bombole, invece che 4. In un attacco di onesta' lo faccio notare, e la signorina scopre che la prima immersione l'ho gia' pagata, pero' ho pagato un pochino troppo (?). Rifa' i conti e alla fine paghero' 3 immersioni e un pochino di meno .
Me ne torno all'hotel dove mi getto sul letto e mi addormento come un sasso. Vengo svegliato poco dopo dalla donna delle pulizie, alla quale dico che non necessito che mi venga pulita la stanza. Ma oramai e' troppo tardi, il mio stomaco e' sveglio e reclama la sua parte. Decido di punirlo e mi reco in quel ristorante dove mi hanno servito uno spiedino di manzo con un contorno pantagruelico. Anche questa volta non vengo deluso, e le "costine" di maiale alla brace mi ricordano che fra poco a Zurigo ricominciera' la stagione delle grigliate (Anna, Mapo, prendete nota !). Torno all'hotel e finalmente mi concedo una lunga dormita.
Mi sveglio con una gran sete, esco a cercare qualcosa da bere e mi godo la frescura della sera. Purtroppo le solite zanzare mi fanno battere in ritirata: Mi rifugio nella stanza dell'hotel dove preparo il sacco per domani.
Ieri sera, dopo aver preparato il sacco, scendo un attimo nel giardino dell'hotel per godermi la frescura serale, e qui incontro un'americano di Chicago. Mi pare un po brillo, ma ha voglia di chiacchierare e quindi gli do corda. Discutiamo di tutto, politica, economia, e mi racconta di come il Messico e' cambiato negli ultimi 15 anni, dalla prima volta che e' venuto qui. Mi dice che e' pieno di americani, che pare di stare negli USA e che molti turisti si aspettano proprio questo. Mi racconta di essere andato a sciare sulle montagne del Messico (Piccolo appunto mentale: Nel caso non sappia cosa fare ...) e mi consiglia un paio di posti da visitare lungo la costa. E' estasiato da quel che gli racconto, di come viaggio senza una meta precisa, del fatto che i miei "avi" siano svizzeri da innumerevoli generazioni e del fatto che parli cosi' tante lingue (Sul francese ho un po bluffato, credo di parlarlo piu' o meno come parlo lo spagnolo )
Finalmente si congeda, e posso andare a nanna.
Stamattina vengo svegliato dal solito gatto alcolizzato interprete di discutibili melodie . La sua esibizione dura poco, e posso tornare a dormire fino all'alba delle 10:00. Sacco in spalla e mi dirigo verso il porto, dove scopro che il traghetto e' partito alle 10:00 e che il prossimo sara' a mezzogiorno . Mi rifugio al fresco di un piccolo bar dove gusto un'espresso mica male e l'immancabile "limonada" servita in un bicchiere grande quanto la classica boccia per il pesciolino rosso. Uso una connessione wireless a "sfroso" per navigare un po e rispondere agli Email .
Il traghetto e' quello dell'altra volta, con temperatura interna paragonabile a quella attuale in Islanda . Giunto a Playa Del Carmen il caldo si fa quasi insopportabile. Vado alla stazione dei bus e per poco piu' di due franchi compero il biglietto fino a Tulum (Circa un'ora di viaggio). Purtroppo il primo bus che giunge e' strapieno, mi viene detto di aspettare il prossimo. Dopo mezz'ora di attesa arriva un'altro bus, ma anche questo e' stracarico. Mi accorgo di aver perso il biglietto, ne compero in fretta e furia uno nuovo e salgo per ultimo: Faro' gran parte del viaggio in piedi.
Tulum
Giungo nell'afosa Tulum, e prendo un taxi fino alla spiaggia, dove sta l'hotel che ho scelto e il centro per le immersioni. L'hotel ha solo "cabanas", che poi sono dei bungalow piuttosto lussuosi. Decido di pagare comunque l'alto prezzo e riservo per due notti.
Mi sposto a piedi lungo la strada che costeggia la spiaggia, sotto un sole cocente e sotto stretta sorveglianza di innumerevoli iguana. Non senza qualche difficolta' giungo al centro immersioni. Chiedo in inglese alla ragazza se e' possibile immergersi domani in un Cenote, e mi risponde qualcosa del tipo "Ies, tumorrou iz possibol !". Capisco al volo che e' italiana, e la discussione prosegue nella nostra lingua madre . Mi racconta che e' in Messico da 4 mesi ma che gli affari vanno male e probabilmente il centro chiudera'. Questo rafforza l'impressione che ho avuto a Cozumel, dove spesso notavo vetrine vuote e ristoranti chiusi: Un paese che si basa sul turismo USA risente fortemente della crisi finanziaria che ha colpito quest'ultimi .
Torno all'hotel, mi sciacquo il sudore della giornata e mi piazzo nel ristorante, che e' direttamente sulla spiaggia, con i tavoli posti sulla finissima sabbia bianca. Chatto un po con Annina, poi lo stomaco che e' vuoto da ieri a pranzo reclama. Lo soddisfo cenando con un'insalata caprese e una pizza quattro stagioni decisamente buona ! Si vede che il posto e' gestito da italiani . Pago un prezzo paragonabile a quello di Zurigo e mi ritiro in stanza, dove protetto da una rassicurante zanzariera mi addormento come un sasso .
Il rumore del mare a pochi metri di distanza concilia il sonno. Dalle 02:00 inoltre spengono il generatore di elettricita' fino alle 06:00: L'oscurita' e' totale.
Dopo una veloce doccia percorro a piedi il pezzo di strada fino all'agenzia per immersioni. Qui faccio la conoscenza di una coppia austriaca (Lui poco fa ha fatto un'immersione in Austria, sotto i ghiacci ) e di un'americano tanto silenzioso quanto solerte nell'aiutare a preparare l'equipaggiamento. Ci pigiamo in un furgoncino sgangheratissimo e in mezz'ora siamo al Cenote "Dos Ojos".
Questo e' un'apertura su una complessa e estesa struttura di fiumi (O laghi ?) sotterranei. E' acqua dolce, quindi meno peso (8 pounds), e vista la temperatura dell'acqua attorno ai 24 gradi, la muta e' completa. Ci viene inoltre consegnata una torcia elettrica.
La prima immersione e' il "tragitto breve" e viene fatta dalla guida per controllare come i partecipanti reagiscono a una immersione in una "caverna". Dopo 45 minuti usciamo alla luce del sole, e la guida e' molto soddisfatta, sopratutto del novellino svizzero, che si e' dimostrato estremamente tranquillo (L'austriaco conferma) .
Dopo una breve pausa procediamo alla seconda immersione, questa volta il tragitto e' piu' lungo. Devo dire che in certi punti ho avuto un po di paura: Ci si trova al buio completo, con nessuna "via di fuga" nel caso qualcosa andasse storto. Sapere che ci sono due guide con due bombole ognuna, che vantano anni di esperienza aiuta un pochino . Passiamo dalla zona di cambiamento climatico, dove l'acqua calda di superficie si mescola con quella fredda sul fondo, e la visuale si fa confusa. Se inoltre ci si trova troppo vicini al fondo, si rischia di sollevare molto fango che in assenza di corrente rimane in sospensione a lungo
Risaliamo un pochino e ci troviamo in una gigantesca grotta dai mille anfratti e innumerevoli stalattiti e stalagmiti: Uno spettacolo impressionante e inquietante pensare a chi per la prima volta ha esplorato questi luoghi, senza l'ausilio del filo giallo che marca il percorso da seguire. Uno stretto passaggio, come un "tubo" nella roccia ci porta verso un'apertura: Lo spettacolo dell'acqua azzurra colorata dal sole, che fa da sfondo alle formazioni rocciose e' incredibile. La guida con la sua torcia elettrica piu' potente illumina un gruppo di ragazze che nuota qualche metro sopra di noi
Ora l'acqua si fa piu' bassa (Un paio di metri), ancora un passaggio difficile e spuntiamo da dove siamo partiti. Chi l'avrebbe mai detto, ho perso il senso dell'orientamento
Dopo essermi liberato dell'attrezzatura mi concedo ancora qualche bracciata in quest'acqua dolce, osservo la luce del sole che filtra dall'alto e decido che, nonostante sia stata una bella immersione, preferisco il mare aperto. I colori della flora e della fauna della barriera corallina sono molto piu' affascinanti di seppur impressionanti formazioni rocciose nascoste nel buio della terra.
Consegno l'equipaggiamento, consiglio alla ragazza italiana di farsi regalare dalla guida (Alla quale evidentemente ha donato il suo cuore) un sostituto dell'orecchino con brillante che ha perso nella caverna, e me ne torno all'hotel per pianificare gli spostamenti dei prossimi giorni.
Per cena mi gusto delle squisite pennette al salmone, pago un conto esorbitante e quando faccio per collegarmi a Internet mi viene detto che e' da questo pomeriggio che non funziona .
Mi ritiro in camera, leggo un po e poi mi metto a dormire.
Tanti auguri a me, tanti auguri a meeeee !! Oggi compio 25 30 38 anni !
Stamattina mi accorgo che Internet funziona di nuovo: Evidentemente l'interruzione di corrente della notte ha fatto bene. Ho potuto quindi pubblicare la giornata di ieri, ci scusiamo per il disguido tecnico
Faccio una leggera colazione e poi consegno la stanza dell'hotel. Esco e sotto un sole gia' cocente e mi incammino in direzione citta' sperando nella comparsa di un Taxi. Ne compaiono due, proprio mentre una gentile coppia americana mi chiede se ho bisogno di un passaggio
Giungo alla stazione e faccio il biglietto del bus: Dovrebbe partire alle 10:20, ma l'esperienza mi dice che ho tutto il tempo per cercare un venditore di carte prepagate e ricaricare il cellulare.
Il viaggio fino a Cancun e' tranquillo: Questa volta trovo un posto a sedere di fianco a un donnone Maya che si addormenta dopo 2 minuti. Dopo due ore mi trovo alla ben conosciuta stazione degli autobus di Cancun. Al primo tassista che mi chiede se ho bisogno, gli dico di portarmi al piu' vicino car-rental. Sconsolato me ne indica due dall'altra parte della strada . Chiedo l'auto piu' piccola e economica che hanno, e il tipo subito si fa in 4: Mi dice di fare una finta riservazione in Internet, cosi' da avere un forte sconto, e poi tempesta di domande tutte le filiali per farmi avere l'auto il piu' presto possibile. Finalmente arriva: Una Atos nera, praticamente nuova (Poco piu' di 7000km) e con l'autoradio ! Carico i bagagli e noto che non ha le targhe: E' talmente nuova che sfoggia un permesso temporaneo, che scade il 21 Aprile ... Il tipo sara' anche gentile, ma e' poco sveglio . Altro giro di telefonate, salgo in auto e vengo trasferito vicino all'aeroporto, dove mi viene consegnato lo stesso modello ma con piu' di cinquantamila chilometri, rossa e senza autoradio. Vabbeh, l'importante e' che abbia l'aria condizionata !
Parto in direzione Merida, con l'intenzione di fermarmi per strada in qualche paesino per pernottare. Purtroppo l'autostrada si rivela essere una strisci di asfalto drittissima che taglia in due la foresta, senza uscite ! La strada e' deserta: Supero un motociclista e una Mercedes risalente ai tempi di quando Kennedy era ancora presidente. Mi lascio alle spalle il Quintana Roo e entro nello stato dello Yucatan (Pedaggio: 225Pesos) e con un'occhio sull'indicatore di benzina dopo piu' di un'ora giungo a una stazione di rifornimento. Faccio il pieno e ne approfitto per mettere un paio di tacos nel pancino. Il cameriere mi indica quale salsa e' piccante e io provo a condire un tacos con mezza punta di cucchiaino: Scopro cosi' che picante in lingua locale da noi verrebbe tradotto come "Un inferno di bruciore che attanaglia tutta la cavita' orale"
Chichen Iza
Al calar del sole giungo a Chichen Iza, e mi aggiro per la citta' alla ricerca di un posto dove dormire. Facendo manovra mi imbatto in una penzioncina di poche camere. Il prezzo e' ragionevole, mi fermo qui.
L'idea, ieri sera, era quella di andare a letto presto, per poi svegliarsi all'alba e visitare le rovine quando ancora il sole non picchia e i turisti ignari stanno scendendo dal letto . Purtroppo non ho fatto il conto con due fattori: Il caldo soffocante della camera (Il ventilatore aiuta solo in minima parte) e il rumore della statale che passa li' vicino. Il risultato e' che ho dormito poco e male, mi sono svegliato tardi e quindi ho rinunciato alla colazione per recarmi sul luogo delle rovine Maya .
Giungo al gigantesco parcheggio e noto che e' praticamente vuoto. Sul luogo stesso avvisto una troupe televisiva, due ragazzotti americani e 3 donne. Siamo solo noi . Mi aggiro per il sito e scatto qualche fotografia (Ne scatto molte, ma le condizioni di luce sono difficili e se ne salvano poche), osservo con occhio critico i "sassi" messi uno sopra l'altro da civilta' precolombiane e compero un regalino da un venditore con una parlantina incredibile. Quando il sole si fa alto nel cielo e i fiumi di turisti si ingrossano, decido che e' ora di spostarsi.
Torno alla pensioncina e ritiro i sacchi che avevo affidato alla ragazza che stava alla reception. Non c'e' nessuno. Chiunque avrebbe potuto rubarmi tutto .
Mi metto in moto in direzione Merida, e sulla strada decido di fare una deviazione per Izamal. Questa e' una cittadina carina, con tante case gialle che danno sulla strada principale. Mi fermo a mangiare una mega-porzione di tacos in un ristorante sulla piazza, faccio un giro e scatto qualche fotografia, poi il calore mi fa tornare in fretta all'aria condizionata dell'auto.
Merida
Entro a Merida e mi imbottiglio nel caos del traffico cittadino. Fortunatamente riesco a decifrare il codice della numerazione delle strade: Queste sono poste a reticolo, quelle con numero dispari sono parallele tra di loro (Per esempio Calle 53, 55, 57, ...) e perpendicolari a quelle con numero pari (Calle 62, 64, 66, ...) che quindi a loro volta sono parallele tra di loro. Quindi, viaggiando su Calle 65, interseco Calle 48, 50, 52, ... Inoltre ogni calle e' a un solo senso di marcia: Per esempio posso voltare a destra in Calle 48, 52, 56, ... e a sinistra in Calle 50, 54, 58, ... Semplice, no ?
Giungo facilmente alla pensione a conduzione familiare che ho scelto, dopo aver arrancato a passo di lumaca chiuso nel caldo dell'auto con l'aria condizionata al massimo. Vengo amichevolmente accolto dal proprietario che mi mostra due stanze, scelgo quella piu' aerata. Procede mostrandomi la cucina con acqua purificata e ghiaccio e tutto il necessario per cucinare, la piscinetta (Nella quale mi gettero' subito dopo), mi presenta gli altri ospiti (Dei docenti irlandesi e una coppia polacca che parla russo e che vive a Gerusalemme). Il posto e' veramente carino, accogliente, pulito e tranquillo. Prenoto per due notti, ma quasi quasi mi fermo una notte in piu', la citta' pare essere interessante !
Appena il sole cala, e con lui la temperatura, mi armo di macchina fotografica e mi dirigo verso la piazza centrale. Il sole sta tramontando, e fa capolino in una viuzzola creando un effetto suggestivo. Troppo tardi mi accorgo di aver dimenticato di inserire la schedina di memoria nella macchina fotografica . La sera la piazza si anima come mai visto in altre citta' del Messico: Venditori ambulanti di cibo, giocolieri, parrucchieri, donne Maya che vendono i loro vestiti tradizionali, lustrascarpe, e in un'angolo una manifestazione celebrativa della morte di Zapata: Ascolto il discorso introduttivo, e mi domando come fa il pubblico a rimanere impassibile e non imbracciare i fucili al grido di "¡Viva la Revolución! "
Sorseggio un espresso (Caffe' americano in una tazzina piccola ) e il cameriere mi intrattiene spiegandomi che nei prossimi giorni ci sara' una grande festa Maya. Si svolgera' in parte qui, a Merida, e in parte a Cuzama. Lui stesso, orgogliosamente, si definisce discendente dai Maya e la sua passione mi contagia: Domani prendero' l'auto e percorrero' i 40 minuti di strada che mi dividono dal luogo della festa !
Stamattina mi sveglio presto con l'idea di recarmi a Cuzama in auto. Salgo sul veicolo e seguo le indicazioni datemi ieri. Purtroppo non riesco a trovare la cittadina: Chiedendo in giro ricevo spesso come risposta un'alzata di spalle e pure informazioni contrastanti. Rinuncio, faccio inversione in autostrada (Si, si puo', basta fare attenzione ai ciclisti ) e me ne torno a Merida.
Le strade attorno alla piazza principale sono chiuse al traffico, pascolo un po e ritrovo il posteggio della pensione. Mi reco in centro per una prima colazione a base di tortillas, uova, pomodoro, platano, piselli (?), salsa di fagioli e prosciutto, il tutto con contorno di caffe', succo d'arancia e frutta varia. La colazione yucateca, buona !
Per ora la festa e' solo per i bambini: Nella piazza si susseguono clowns e pupazzi, con contorno i soliti venditori di ventagli e "sigari cubani". Mi aggiro osservando le bancarelle e vengo "agganciato" da un tipo che parla italiano piuttosto bene. Mi mostra la facciata dell'edificio di una banca, che ha in un bassorilievo che mostra la vittoria degli spagnoli sui Maya. La targa descrittiva e' scritta pure in lingua Maya e lui me ne legge un pezzo. Mi spiega che solo nei villaggi rurali la lingua e' ancora parlata, molti quando si spostano nelle grandi citta' preferiscono lo spagnolo e lo stile di vita dei "messicani". Mi accompagna nel suo negozio ("Solo per vedere !", e te pareva ) e mi mostra come la cooperativa che lo rifornisce lavora l'Agave per ricavarne la fibra che viene usata per amache, cappelli Panama o camice. Queste ultime catturano il mio interesse, ma il prezzo e' alto
Prendo un gelato al cocco per rinfrescarmi, e questo in pochi minuti si scioglie: Credo che me ne tornerno' alla piscina della pensione, aspettando la sera e temperature piu' miti.
Dopo il tramonto un venticello leggero mi convince a uscire dalla frescura della stanza e recarmi alla piazza. Questa e' ghermita di gente, giocolieri, clown, predicatori, venditori ambulanti e bancherelle che vendono di tutto. Ceno con un po di patatine fritte accompagnate da una strana carne, e cerco di fotografare qualche donna Maya vestita nei tradizionali abiti. Al quarto rifiuto capisco che non e' il caso di insistere e abbandono l'impresa. Peccato, a differenza delle altre messicane incontrate, queste hanno lineamenti piu' dolci, armoniosi, e nei loro vestiti colorati sono un buon soggetto per una bella foto (Annina, non fare quella faccia !).
Una leggera pioggerella mi convince che e' ora di tornare all'ovile, mi affretto prima che rischi di trasformarsi in un violento nubifragio.

PS: Ho caricato nuove foto
Stamattina sveglia presto Stamattina dormita micidiale ! Visto che oramai la possibilita' di visitare Uxmal la mattina presto e' sfumata, me la prendo comoda e faccio bucato.
Parto in direzione del sito archeologico, passo per una piccola citta' strapiena di riscio' a motore, mi perdo e chiedo indicazioni, arrivo sul posto. Come l'altra volta, i turisti sono veramente pochi: Forse perche' il sole e' a picco ? Visito il sito e lo trovo decisamente piu' interessante e ricco di Chichen Iza, scatto diverse fotografie, mi arrampico dove e permesso (E anche dove non lo e' ) e quando mi sento disidratato al punto giusto esco. Mi scolo una "Fresca" (Prezzo triplicato) in pochi secondi, salgo nell'auto-forno e mi metto in moto in direzione Merida.
Alla periferia della citta' mi imbatto in un gigantesco centro commerciale. Qui trovo, oltre al sapone per la doccia, diversi ingredienti per una cena improvvisata: Pollo, pasta, latte, gorgonzola e champignons. Vedremo cosa viene fuori !
Passo a ritirare la biancheria lavata&piegata, poi sfuggo alle ore piu' calde facendo spola tra il ventilatore della camera e la piscinetta.
Arriva ora di cena, e mi metto ai fornelli: L'acqua ci mette un'eternita' a bollire, ma alla fine il risultato e' di tutto rispetto ! Purtroppo la porzione risultate e' per almeno due persone: Chiedo all'argentina che si sta preparando delle pizze al microonde se ne vuole un po. E' entusiasta, divora la mia creazione e rimette le pizze in frigo . Troppo tardi mi accorgo di non essermi spalmato di repellente antizanzare: Tempo di mangiare il piatto di pasta e mi ritrovo con 5 (Cinque) fastidiosissime punture . Navigo un po in internet, poi un po piu' tardi del solito vado a nanna.
E alla fine e' giunta anche l'ora di lasciare questa carina e accogliente pensione ... Consegno la stanza alle 11:00, poi imbocco la strada in direzione Campeche. Il tempo e' brutto, e la prima parte del tragitto la faccio sotto la pioggia. Stranamente non incappo in nessun posto di blocco della polizia, probabilmente con l'acqua se ne restano rintanati in caserma
Sul tragitto mi imbatto in una giovane coppia che fa autostop: Viaggiare da soli e' una noia, mi fermo e li carico su. Sono due argentini, che stanno viaggiando in autostop da diversi mesi. Sono partiti dal loro paese e sono arrivati fino qui, sperano in un passaggio fino a Citta' del Messico. Per circa un'ora parliamo dei posti che abbiamo visitato, loro sono rimasti "folgorati" dalla Colombia e dicono che non e' pericolosa come si dice in giro ... Mi consigliano San Cristobal Della Valle, nel Chapas: Ci hanno piantato la tenda e ci sono rimasti quasi due mesi da quanto gli e' piaciuto ! Li scarico alle porte di Campeche, augurandogli buon viaggio
Campeche
Campeche e' una grande citta' affacciata sul mare. La parte vecchia ha stradine acciottolate sulle quali si affacciano casine colorate ognuna in maniera diversa. Seguendo la solita logica della numerazione delle strade arrivo facilmente all'hotel che ho scelto e prendo la stanza. Questa si rivela essere piccola, buia e con un soffitto molto alto: Potrebbe essere la cella di una prigione . Come se non bastasse, un rubinetto perde ...
Esco a fare un giro, gironzolo un po ma l'umidita' e' micidiale. Ritorno in stanza (Che ha l'aria condizionata !) e mi metto a leggere. Passo un po di tempo a "chattare" in Skype con Anna, poi la fame si fa sentire (Oggi solo un po di cioccolata per colazione). Esco, gironzolo dalle parti del parco cittadino e scelgo a caso un "posto" che vende "roba" da mangiare. Ordino quello che sul menu ha il numero maggiore di ingredienti dei quali comprendo il nome, e mi viene consegnato una specie di hamburger con patatine fritte, salsa piccante, bacon e carne. Buono, buono ! Passeggio ancora un po, ma con il buio non c'e' molto da vedere, quindi stanco e appiccicoso di sudore me ne torno all'hotel a proseguire la lettura.
Oggi giornata dedicata alla visita della citta'. Con l'aria ancora fresca (La brezza marina di notte fa scendere la temperatura a livello "accettabile"), mi metto il sacco piccolo in spalla e girovago per i Calle.
Visito un paio di musei: Uno sullo stile di vita dei conquistatori spagnoli e uno sull'arte Maya. Entro in una chiesa piuttosto spoglia e con orribili statue di santi, cercando in ogni modo di schivare i raggi del sole. Purtroppo dopo mezzogiorno la temperatura si fa decisamente alta, e le nuvole che ieri in parte davano sollievo ora sembrano sparite. Me ne torno con la coda tra le gambe alla stanza-bunker dell'hotel, e guardo un po di tele, crogiolandomi nell'aria condizionata.
Quando pare che fuori il pericolo-calura sia passato, decido di dare un'occhiata al mercato municipale. Sulla strada mi concedo una breve deviazione e salgo sui bastioni della citta'. Qui, sotto un sole impietoso, scatto qualche fotografia alla citta'. L'unica persona che incrocio e' una solitaria turista asiatica che si rivolge a me in spagnolo, e mi chiede di scattarle una foto . Il mercato municipale non e' turistico, e' un vero mercato per la gente del posto. Si vende un po di tutto: Frutta, verdura, uova, cinture, copri-cellullari e occhiali da sole. Gli odori sono forti, e il sole si fa sentire. Me ne torno in hotel .
Quando dopo il tramonto la temperatura cala, esco dalla mia grotta e mi avventuro per la citta'. In giro c'e' un mucchio di gente, nella piazza principale non trovo una panchina libera. Cerco un posticino dove cenare, ma non riesco a trovare un ristorante che mi soddisfi (Uno, che promette caffe' italiano e cioccolata Lindt cattura la mia immaginazione ...). Alla fine mi arrendo e mi siedo in un Burger King: Qui ordino un hamburger con guacamole, e mi viene servito un panino della dimensione di un 45 giri ! Me lo gusto lentamente, osservando il viavai di gente: Per la maggioranza famiglie con un bambino, e la madre irrimediabilmente tanto larga quanto alta .
Passeggio un po per il centro, mi godo la frescura del brezza marina, poi torno in hotel a controllare le foto fatte oggi e a scrivere queste righe .
Oggi giornata di trasferta. Vengo svegliato da un gruppo schiamazzante di turisti tedeschi, mi preparo e lascio l'hotel presto (C'era la colazione inclusa, me ne sono accorto troppo tardi !)
Sulla strada per Villahermosa evito l'autostrada a pagamento, e questo giro mi permette di fermarmi a Edzná a visitare le rovine Maja. Giungo sul posto nell'ora piu' calda della giornata, il sole e' praticamente perpendicolare su di me ! Scatto qualche foto, mi arrampico sull'edificio principale (Imponente, il piu' grande visto fino ad ora) e all'ombra di qualche pianta mi riposo guardando le iguane rincorrersi.
Ritornando verso l'autostrada vedo un tipo che fa autostop: Lo prendo su e cominciamo a comunicare, lui in spagnolo e io in qualcosa di simile . Ha con se un sacchetto contenente qualcosa che assomiglia a dei peperoni, e mi spiega che basta mischiarli con ghiaccio e zucchero per avere una bevanda rinfrescante. Come ringraziamento mi lascia due semi, chissa' se attecchiranno a Zurigo ? Nel punto nel quale lo faccio scendere un'altro autostoppista sale, questo non ha bene in chiaro il fatto che io non parli spagnolo, e per tutto il viaggio mi racconta la rava e la fava . Faccio scendere anche lui e mi immetto nell'autostrada.
Attraverso Champotón e contemplando il mare turchese parallelo alla strada, per poco non investo un'iguana kamikaze. Stridio di gomme (Ve l'ho detto che, oltre all'autoradio, l'auto non ha airbag, servosterzo e ABS ?) e mi prendo gli insulti di chi mi sta dietro. Non faccio neanche a tempo a riprendermi dallo spavento che sulla strada compare un'altra iguana, ma questa volta sono preparato
Attraverso Ciudad del Carmen, e qui la strada diventa a singola corsia e punteggiata da centinaia di dossi per rallentare il traffico . Poco dopo c'e' la frontiera con il Tabasco, e cosi' gli stati attraversati diventano 4: Quintana Roo, Yuvatán, Campeche e ora Tabasco. Compero delle arance da un ragazzino che e' appostato strategicamente poco prima di uno degli innumerevoli posti di blocco dell'esercito, ne addento una e getto il resto dal ponte: Sono piu' secche di segatura !
Villahermosa
Giungo a Villahermosa che il sole sta tramontando, pascolo in questa citta' caotica (Le strade non sono perpendicolari tra di loro, e al posto di numeri hanno nomi !) cercando l'hotel che ho scelto sulla guida, ma dopo quasi un'ora rinuncio e prendo il primo che mi capita. Questo si rivela essere di livello poco superiore alla "Topaia": La porta si apre solo operando qualche strana alchimia, una sola lampadina su 3 funziona (Sto scrivendo dal bagno, almeno vedo la tastiera), le coperte sono bucate e mancano diversi vetri alle finestre . Unica nota positiva ... No, non c'e' nota positiva !
Pure il quartiere pare malfamato, girano tipi strani, le edicole hanno le inferiate e non c'e' neppure un ristorante ... mi riduco a cenare con dei dolcetti. Salgo in stanza, scendo per chiedere al ragazzo di aprirmi la porta, poi mi metto a letto e dormo, sognando San Cristòbal de Las Casas .
Stanotte un'acquazzone ha colpito la citta': Fulmini e scrosci d'acqua, mi aspettavo di vedere 'sta topaia cascare come un castello di sabbia
Mi sveglio presto e scappo. Prima di mettermi in autostrada mi fermo a far benzina: La distribuzione e' controllata dal governo, non c'e' concorrenza e si trovano poche pompe di benzina, solitamente all'inizio delle autostrade (Che terminano/iniziano alla periferia delle citta'). Per questa ragione certe sono fornite di una piccola "rampa", dell'altezza di una decina di centimetri, sulla quale l'auto sale con una sola ruota: Cosi' inclinata si riesce ad inserire un paio di litri di benzina in piu' .
Seguendo la mappa della guida imbocco la statale 197, in direzione di Tuxtla Gutiérrez. Ben presto abbandono lo stato del Tabasco, e mi inerpico sulle montagne del Chapas. All'inizio il panorama pare quello del Costa Rica (E centro pure un paio di buche degne di questo paese ), ma poi le montagne diventano ancora piu' maestose. Attraverso diversi villaggi dove vedo uomini a cavallo vestiti da cow-boy e donne con il classico poncho messicano. Un paio di volte mi devo fermare per via di una corda adornata di bandierine tesa in mezzo alla strada: Dal nulla quindi spunta un bambino che chiede la carita'
In uno dei punti piu' alti mi fermo a mangiare: Qui la temperatura e' piacevolmente fresca, non devo neppure accendere l'aria condizionata ! La discesa si fa piu' dolve, e la vegetazione ora pare quasi quella delle nostre montagne. Sembra di essere a casa, se non fosse per gli immancabili dossi rallentatori e cartelli che ricordano di allacciare la cintura, di non guidare stanchi, di fare attenzione ai pedoni, di non gettare spazzatura, ...
Purtroppo qualcosa va storto, e non raggiungo San Cristòbal de Las Casas . C'e' da dire che per tutto il tragitto non ho mai visto una sola indicazione per questa destinazione, ma sapevo che ad un certo punto dovevo svoltare a sinistra. Alla fine, grazie a Google Maps e Google Street View, scopro che avrei dovuto svoltare qui: Voi vedete qualche indicazione ? Tenete presente inoltre che quando sono passato io nel paese c'erano auto su due corsie, carretti, bus collettivi e mi pare pure un'asino "posteggiato" al bordo della strada ! Vabbeh, faccio buon viso a cattiva sorte e decido di pernottare a Tuxtla Gutiérrez.
Tuxtla Gutiérrez
La citta' presenta la classica pianta a scacchiera, ma qui non viene usato il sistema di numerazione dei Calle, bensi' un'altro piu' complesso: Dal centro della citta' si diramano due strade principali, perpendicolari tra di loro, una chiamata "Calle Central" e l'altra "Avenida Central". Se ci si piazza immaginariamente in questo centro, si vedranno quindi 4 strade: A destra (Avenida Central Oriente) e a sinistra (Avenida Central Poniente) come pure una davanti (Calle Central Norte) e una didietro (Calle Central Sur). Tutto chiaro fin qui ? Ora, tutte le strade parallele all'Avenida Central e al Calle Central hanno numeri progressivi man mano che ci si distanzia. La prima parallela all'Avenida Central ma a Nord si chiamera' 1a Avenida Norte, la seconda 2a Avenida Norte e cosi' via. Chiaramente quelle parallele ma a Sud dell'Avenida Central si chiameranno 1a Avenida Sur, 2a Avenida Sur, ... Lo stesso ragionamento vale per i Calle, usando Oriente se si trovano a destra rispetto all'Avenida Central e Ponente se si trovano a sinistra. Se non vi siete persi, ancora l'ultimo passaggio : Vi ricordate che Avenida Central era divisa in Oriente e Poniente, e che Calle Central era diviso in Norte e Sud ? Lo stesso vale anche per tutte le alte. Quindi, per esempio, la terza strada parallela al Calle Central e alla sua sinistra, posta nella parte nord della citta' si chiamera' "3a Calle Poniente Norte". Il mio hotel sta nella prima parallela all'Avenida Central nella parte sud, posta a destra: "1a Avenida Sur Oriente". Semplice no ? No, non e' semplice, forse per chi ci e' abituato. Io ho pascolato e mi sono orientato grazie alla chiesa e al mercato centrale
Dopo aver preso la stanza dell'albergo esco a fare un giro per la citta', e vengo attratto dal mercato municipale. E' veramente grande, e ricorda piu' un bazaar. Ci sono sezioni dove viene venduta frutta e verdura, una dove viene venduta carne (La puzza degli intestini appesi a essiccare e' incredibile), una con solo piccole bancarelle che vendono spremute, ... Bevo come un cammello spremute di arancia e pesca, cerco di spiegare a un venditore di DVD contraffatti che non parlo spagnolo, ma un fastidioso mal di testa mi convince a tornare in hotel, dove schiacciero' un pisolino fino al tramonto.
Con la frescura serale esco di nuovo a gironzolare, ma tranne il mercato (Ora semi-deserto) questa citta' non offre molto. Pago il parcheggio per l'auto (Le buone abitudini ) poi me ne ritorno nella stanzetta per sciogliere i muscoli intorpiditi da due giorni passati a guidare ...
Per San Cristòbal de Las Casas ci sono sue strade: Una e' a doppia corsia, nuova e a pagamento. L'altra si inerpica su per le montagne, e' stretta e piena di buche (Oltre di cani randagi). Siccome sono tirchio parsimonioso, decido di inerpicarmi su per gl'irti colli
Un pieno di benzina, un po di cioccolata e mi metto in viaggio. Il panorama e' simile a quello di ieri, ripide montagne una dietro all'altra, a tratti disboscate, e punteggiate da minuscoli "villaggi". Per strada mi imbatto in una colonna d'auto addobbate per un matrimonio: Un furgoncino aperto stracarico di persone e un paio di maggiolini Volkswagen. Tutti addobbati con bandierine multicolore e rami d'albero.
San Cristòbal de Las Casas
Arrivo poco dopo mezzogiorno, e pascolo un po alla ricerca dell'hotel. Quello scelto da me non ha stanze libere, quindi passo al prossimo della lista. Posteggio l'auto nel parcheggio apposito poi esco in avanscoperta.
La citta' si trova a 2120 metri sul livello del mare, questo significa temperatura accettabile . Mi dirigo verso il mercato, grande e variopinto, e mi fermo ad ascoltare un imbonitore che, mischiando pseudo-scienza e religione, vende un intruglio da bere. Le solite donne che vendono vestiti, pochos e cinture multicolore oppure collane e braccialetti, mentre i ragazzini vendono dolciumi o sigarette singole e i piu' anziani lustrano le scarpe. Accarezzo l'idea di salire fino al Cerro de Chapultepeque, ma nonostante tutto la temperatura non e' poi cosi' bassa .
Mi rendo conto di aver passeggiato parecchio, la natura chiama e decido di tornare all'hotel. Non ho idea di dove si trovi l'hotel . Pascolo avanti e indietro fino a quando trovo un punto di riferimento noto. Da qui tornare all'hotel e' facile ... Bravo Giambo, quasi quanto Annina a Istanbul !
Dopo essermi pentito del pollo mangiato l'altro giorno in un "bugigattolo" per strada, mi armo di macchina fotografica e torno a visitare la citta'. Scopro che quel che pensavo fosse il mercato non era che una piccola parte, prevalentemente per turisti. Il vero mercato sta a un centinaio di metri, ed e' incredibile: Copre un'area di un campo da calcio, e a tratti offre bancarelle ordinate e pulite, a tratti delle semplici coperte messe per terra sulle quali sono ammucchiati generi alimentari di tutti i tipi. Qui ci vuole una citazione da una canzone dei Modena City Ramblers (Grazie, Grifa !):

Remedios lavora
al mercato a San Cristobal
al banco della frutta di sua madre
a cinque anni ha già imparato
a fregare sul resto
con i gringos e i turisti giapponesi
discende dai Maya, signori della Terra
per un dollaro la puoi fotografare
e nelle foto non sorride,
ma sembra che ascolti
il suono di una musica lontana

Sono sopratutto donne quelle che vendono frutta o verdura, e spesso hanno un neonato avvolto al petto in una coperta colorata. I bambini, appena riescono a camminare, sfrecciano da tutte le parti: Mocciosi a piedi nudi che scivolano tra le gente, magari con un paio di Pesos in mano da spendere in una caramella o un piccolo gelato.
Nel tardo pomeriggio il mercato comincia a svuotarsi, decido quindi di salire sul Cerro de Chapultepeque (Che poi e' una scalinata come quella che dalla stazione porta al centro di Lugano) a scattare qualche fotografia della citta' vista dall'alto. Purtroppo gli alberi nascondono la vista, il risultato e' deludente .
Poco dopo comincia a gocciolare, e mi rifugio in un'enoteca italiana. Mi bevo un Cabernet Sauvignon Malbec del Messico (Non male !) e scambio qualche parola con il padrone. Questi mi dice di essere "scappato" dall'Italia quando ha compiuto 30 anni e alla mia domanda su come riuscire a fotografare le donne che vendono abiti del posto, mi dice che spesso il loro rifiuto (Oggi ne ho collezionati altri 3) si riesce ad aggirare con qualche Peso o acquistando qualcosa di piccolino che hanno in vendita. Domani ci provo, voglio riuscire a scattare una foto come quella famosa del National Geographics !
Stamattina mi sveglio presto (Grazie al gallo che non la smetteva di strillare), e cerco di scacciare il freddo della notte con una doccia calda. Purtroppo l'acqua calda dura il tempo di insaponarsi da capo a piedi, il risciacquo l'ho dovuto fare con acqua gelata ...
Mi concedo una colazione "in ordine" (Niente decilitro di Nesquik o bicchierone di succo d'arancia): Uova, pane e marmellata. Chiedo espressamente un caffe' non americano, che abbia insomma poca acqua. Mi viene servito un tazzone di "caffe' cargado", simile a quello che devo ingurgitare la mattina appena arrivato al lavoro
Mi reco di nuovo all'affascinante mercato, questa volta con l'idea di visitarlo interamente. Vista l'ora presta e' ancora in allestimento: Posso quindi osservare i pick-up carichi di gente e mercanzia arrivare e ripartire, mi trovo incolonnato con uomini che tengono in ogni mano 3 o 4 polli e osservo con che perizia vengono ammucchiate le albicocche e i pomodori fino a formare delle piccole piramidi
In un angolino poco piu' grande di un'armadio IKEA mi concedo un succo d'arancia fresco, tra un bancone che vende teste di pollo e uno che vende mele. Passeggio un po per la citta' ancora poco affollata, provo a scattare qualche fotografia alle donne in abiti tipici della regione, ma le mie doti di contrattazione sembrano essere insufficienti (20 Pesos per una foto ?!?). Quando vedo che la citta' comincia a riempirsi di turisti (Sopratutto quelli in pantaloncini corti, maglietta che a stento trattiene un ventre prorompente e cappellino da baseball), decido di concedermi una pausa e torno all'hotel per pianificare i prossimi spostamenti.
Nel tardo pomeriggio la fame comincia a farsi sentire, consulto la guida e scelgo un piccolo ristorante italiano nel centro. Bruschette e tagliatelle alla carbonara, quanto mi siete mancati ! Gironzolo ancora per la citta', poi poco prima del tramonto il sole fa capolino tra le nuvole e illumina di una luce magica i muri gialli delle case e delle chiese. Torno di corsa all'hotel, arraffo la macchina fotografica solo per arrivare in centro pochi secondi dopo che il sole si e' rituffato dietro alle nubi . Passeggio avanti e indietro senza meta, provo lo stesso a fare qualche scatto, ma paiono tutti molto "piatti" . Il sole tramonta, ho perso l'occasione per immortalare l'anima di San Cristobal ... Vado a letto sperimentando acidita' di stomaco, fatto che non succedeva da mesi, vuoi vedere che non sono piu' abituato alla cucina italiana ?
Partenza, direzione Palenque ! Il tipo della reception (Che per me e' un po gay) si offre di accompagnarmi fino all'auto, e si prende sulle spalle pure il sacco piccolo. Peccato che mi sono dimenticato di lasciargli la mancia
Mi dirigo verso l'uscita del paese, sbaglio strada e mi metto a fare manovra (Ho gia' detto che non ho il servo sterzo ?). Proprio quando sono di traverso sulla carreggiata, odo un clackson, rumore frenata e poi BLAM!. Un furgoncino mi ha preso . Scendiamo a guardare i danni: Il furgoncino ha la fiancata sinistra graffiata dal mio paraurti e quella destra graffiata dal guarda-rail. La mia auto ha il paraurti anteriore graffiato e la targa tutta accartocciata. Il tipo mi chiede come vogliamo risolverla, se deve chiamare la "Policia Federal". All'idea di sedermi in un commissariato messicano, in mano alla polizia federale, un brivido mi corre lungo la schiena . Oppure potrei mollargli sull'unghia 2'000 Pesos (Circa 170.-) e chiudere la faccenda. Ancora un pochino sotto shock non provo neppure a trattare il prezzo, mollo il denaro e mi rimetto in marcia.
Salgo e scendo per le montagne, la natura pare simile a quella dell'Engadina nei punti piu' alti, e a mano a mano che si scende diventa sempre di piu' "Foresta Tropicale". Scopro che una gran percentuale dei "Topes" (Dossi per rallentare) onnipresenti sono abusivi: Oltre a non essere segnalati sono formati da terra e fango, e immancabilmente accanto ad essi c'e' qualcuno che vende frutta o camicette Maya ...
Palenque
Questa piccola e caotica cittadina e' formata praticamente da una strada principale, accanto alla quale corrono strade per lo piu' sterrate. Arrivo relativamente facilmente all'hotel e prendo la stanza (Carina, ma molto buia !). Il caldo e l'umidita' sono i soliti, quindi di uscire a fare un giro (E a vedere cosa ?) non se ne parla neanche. Le famose rovine, inoltre, chiudono nel tardo pomeriggio e neppure correndo ce la potrei fare ad arrivare in tempo. Mi chiudo in stanza, accendo l'aria condizionata e mi metto a leggere.
Al calar del sole esco a cercare qualcosa da mangiare. La guida consiglia il "Pollo alla Veracruz" in un ristorante a pochi metri dall'hotel. Deve essere un ristorante rinomato, dato che riesco ad acciuffare l'ultimo posto libero . Ordino il famoso pollo, e quello che mi viene consegnato e' ... Un pollo ! Un pollo intero, con parti che da noi normalmente vengono scartate (Collo, zampe, ...). Dato che oggi ho solo bevuto un succo d'arancia e mangiato 4 biscotti, l'appetito non manca, ma devo deludere tutti i miei "fan" confessando che non sono riuscito a terminarlo .
Una breve passeggiata per digerire, godendomi la frescura serale, poi vado a nanna, che domani mi aspettano sei o sette ore d'auto (Piu' la visita alle rovine) .
Ieri sera, dopo esser tornato dall'Internet Cafe' dove ho pubblicato il diario (La tipa dell'hotel non conosceva la password del wireless), mi accorgo di aver chiuso le chiavi nella stanza . Chiedo alla tipa di aprirla, ma a quanto pare non esiste pass-partout ... Mi dice di aspettare li', poi torna con qualcosa "nascosto" nel palmo della mano. Si mette ad armeggiare alla serratura, e in circa un minuto l'ha aperta scassinata !
Vabbeh, entro in stanza e trovo ad aspettarmi una specie di lucertola-geko (Scacciata fuori a pedate) e uno scarafaggione (Schiacciato con una pedata, e lasciato li' in bella mostra ). Mi accorgo che non ci sono gli asciugamani, chiedo alla tipa e mi risponde che no, gli asciugamani non ci sono in questo hotel ! Bah, almeno l'aria condizionata funziona, ma credo che scrivero' alla Lonely Planet dicendo di aggiornare la loro lista di hotel ... Ah, mancava pure la carta igienica, fortuna che me ne sono accorto prima .
Dormo male a causa dell'acidita' di stomaco causata dal pollo mangiato a cena, pero' alle 07:00 sono in piedi per andare a visitare le rovine. Entro appena aprono (Prima di me solo una giovane coppia) e con una temperatura ancora accettabile comincio a esplorare il sito. E' grande, il piu' grande visto fino ad ora, e il fatto che sia immerso nel verde lo rende decisamente interessante ! Scatto diverse fotografie, raccolgo dei souvenirs che un bambino ha seminato per strada (Me ne regala un paio come ringraziamento ) e dopo poco piu' di un'ora noto di essere circondato da turisti. Esco, faccio colazione con una coca-cola (Sperando possa mettere in sesto il mio pancino) e parto per la luuuuuunga trasferta verso Chetumal.
Poco fuori il sito archeologico carico due autostoppisti. Lei: Chilena, carina, con spalle e bicipiti tatuati, e' artista di strada e fa volteggiare i birilli. Lui: Del Chihuahua, brü com'ul pecaa, pieno di tatuaggi e piercing (Si e' pure fatto tagliare la parte superiore delle orecchie per averle "a punta" ) e' artista di strada e si esibisce con un monociclo. Provo a intavolare un discorso, ma lui mi pare piuttosto addormentato, mentre lei continua a ripetere "Vai a Chetumal, che beeeelloooo !". Li lascio dopo una ventina di km e procedo per Chetumal.
Lo stomaco continua a darmi fastidio, compero un'altra coca-cola da un venditore piazzato strategicamente prima di un posto di controllo militare (Forse per questa ragione mi fermano e perquisiscono l'auto) sognando di arrivare a Chetumal. I km da fare sono tanti (Piu' di 300) e durante il tragitto non succede nulla di interessante, tranne: Sfreccio accanto alla carcassa si un cavallo e la puzza che invade l'abitacolo e rischia di farmi vomitare, faccio una strage di farfalle nere che volteggiano proprio in mezzo all'autostrada, prendo in pieno una buca talmente violentemente da farmi battere i denti.
Chetumal
Finalmente, con i muscoli del collo e della schiena indolenziti, e con lo stomaco che pare andare un pochino meglio, arrivo a Chetumal. Mi dirigo subito verso l'hotel, vista l'esperienza di ieri ne scelgo uno "sciccoso". Mi viene detto che non ci sono piu' stanze normali, ma solo quelle "executive". Fa nulla, i prezzi sono buoni e per poco piu' di 62.- mi ritrovo in una stanza di lusso, con un letto piu' largo che lungo, poltrona con poggiapiedi, tavolo da lavoro e una cosa mai vista fino ad ora: Una vasca da bagno ! OK, e' poco piu' grande di quelle usate per fare il bagno agli infanti, pero' fa un bel effetto .
Provo a mettermi a dormire ma l'acidita' di stomaco non sembra darmi tregua. Prendo uno, due Rennie e mi metto a guardare la TV aspettando che facciano effetto. Finalmente lo stomaco la smette di bruciare, e posso infilarmi sotto le coperte.
Ahhhh, che dormita ! In questo lettone, in un hotel silenzioso, con aria condizionata alla giusta temperatura mi sono proprio riposato ! Visto che e' dall'altro ieri che non mangio, decido di fare colazione: Uova con bacon (O, meglio, bacon con uova), un caffe' orrendo, un paio di toast e l'immancabile banana fritta e pasta di fagioli.
Salgo in auto e mi metto in moto, destinazione Mahahual.
Mahahual
Questa piccola cittadina sul mare e' stata praticamente distrutta qualche anno fa da un'uragano, ma ora le cose sono cambiate: Al posto della strada sterrata c'e' uno stradone dritto-dritto e molte abitazioni sono state ricostruite. Presenta praticamente solo una strada lungo la spiaggia, con edifici a destra e a sinistra.
Raggiungo facilmente l'agenzia per immersioni che ho scelto (Una delle migliori, se non la migliore, del Messico). La tipa che mi accoglie e' americana, e pare molto seria: Vuole controllare la mia licenza temporanea, il mio log-book, controlla pure che sia veramente io chiedendomi un documento di identita' e mi fa altre domande. Bene ! Le chiedo consiglio per un hotel e mi dice che qui vicino ci sono delle "Cabanas" lungo la spiaggia, pulite e accoglienti. Prendo possesso dell'alloggio (Simile a quello di Tulum, ma per un prezzo meno della meta') e faccio due passi lungo la spiaggia.
Il sole picchia forte, ma la brezza dal mare rende la temperatura accettabile. Quando giunge il tramonto mi piazzo su un'amaca e mi faccio cullare dal vento, e intanto navigo in internet ... Ahhhh, che vita ! La sera faccio un giro sul lungomare, ma pare che la massa di turisti che affollava la spiaggia nel pomeriggio sia sparita ... Probabilmente vengono qui da complessi alberghieri posti nell'entroterra, boh ? Fatto sta che non c'e' nessuno, tranne la gente del posto che beve e chiacchiera seduta fuori da qualche bar. Mi aspettavo qualcosa di simile a Isla Mujeres oppure Cozumel, invece qui la sera si sentono solo il mare e il vento (E qualche cane che abbaia).
Mi metto a letto, mi avvolgo nella zanzariera e dormo ...
Dopo aver dormito come un ghiro, coccolato dal rumore delle onde e del vento, mi sveglio di buon ora per andare a fare l'immersione. Con la tipa di ieri scegliamo l'equipaggiamento (Tutto tenuto molto bene, sembra nuovo di zecca !), poi arrivano gli altri partecipanti, direttamente da una nave-crociera gigantesca ormeggiata al largo.
Il mare e' molto mosso, ma il tragitto fino al punto prescelto e' breve. Siamo 7 persone in totale, quindi si formeranno due gruppi: Andro' con la tipa inglese e con due americanoni tutti depilati e tatuati (Per me sono amanti), mentre l'altra tipa americana condurra' una donna talmente grassa che non usa la muta, una tipa sui 50 anni e un cinese.
La visibilita' non e' delle migliori, ma qui il corallo forma come dei "canyon" in miniatura nei quali la fauna marina pullula: Oltre ai soliti pesci multicolori vediamo anche tantissime aragoste che minacciosamente ci puntano addosso le loro "antenne". L'immersione e' semplice (Massimo 18 metri), ma la maschera che ho scelto e' troppo piccola e mi fa male il naso ! Dopo 45 minuti e' tempo di risalire, nonostante abbiamo ancora molta aria: Questa e' la regola, credo vogliano mantenere i rischi al minimo.
In superficie la barca balla molto e vengo colto dal mal di mare. Attracchiamo per una pausa di mezz'oretta al porto, mi rimetto in sesto e poi partiamo per la seconda immersione. Il luogo si chiama, con molta fantasia, "dos ojos" (due occhi"), questo perche' il corallo forma come degli anfiteatri nella sabbia del fondo. Avvistiamo ancora molte aragoste, i "classici" pesci tropicali e in un piccolo anfratto vedo una murena che mi fa le smorfie (Non mi avvicino troppo)
Torniamo a riva, e decido di prenotarmi per la mia ultima immersione in Messico domani !
Giungo all'hotel stanchissimo, e mi getto sul letto.
Mi sveglio dopo mezzogiorno, e vado alla ricerca della lavanderia. Tornando indietro i profumi dei ristoranti mi ricordano che nelle ultime 24 ore ho solo bevuto acqua, quindi mi fermo a mangiare un po di pesce con patatine. E mi concedo pure un gelato italiano, da mangiare rigorosamente sparapanzato sull'amaca ! Grazie all'ombra del tetto del Bungalow e al vento che soffia dal mare passo diverse ore sull'amaca in uno stato di dormi-veglia, interrotto solo dalla padrona dell'hotel che mi chiede di spostare l'auto. Controllo l'ora e passo a ritirare i vestiti lavati, me ne torno sull'amaca sulla quale restero' in compagnia del laptop fino all'ora di andare a nanna.
Stamattina va il telefono, brutta sorpresa: A causa del forte vento niente immersioni. La tipa mi fa che mi chiama ancora stasera e mi dice se eventualmente domani c'e' una possibilita' ... L'idea pero' di mettermi in viaggio subito dopo un'immersione non mi va molto a genio, credo che declinero'.
Mi reco sul lungomare a passeggiare, e faccio colazione con un po di frutta. Il vento e' fastidioso, e in giro non c'e' quasi nessuno. Faccio un po di compere e me ne torno all'hotel, sparapanzato all'ombra sull'amaca a leggere ...
Nel primo pomeriggio vado alla ricerca di un po di cibo sostanzioso, e mi rendo conto che il paesino e' deserto: Sono sparite le bancarelle che vendono souvenirs, molti ristoranti e bar sono chiusi. La nave ormeggiata al largo ieri e' salpata, questa e' la ragione. Mi aggiro come un fantasma sul lungomare, trovo un localino che vende tranci di pizza (Con l'ananas ) e osservo una casa in costruzione. Il papa' di Anna si metterebbe le mani nei capelli: Gli operai lavorano su impalcature costruite alla bell'e' meglio che pare debbano crollare da un momento all'altro, ovviamente niente casco o guanti ma calzoncini e maglietta e uno ai piedi calza dei semplici sandali ! Vedendo come fanno a portare ai piani superiori i secchi di cemento mi viene male alla schiena: Niente carrucole, semplicemente una corda da tirare ...
Ritorno in stanza e schiaccio un pisolino fino al tramonto (Interrotto solo da un geko che dal tetto di paglia piomba sul letto, accompagnato da uno strano squittio), quindi esco a cercare qualcosa da mangiare (Hei, oggi praticamente ho fatto 3 pasti !). Ritorno nel ristorantino di ieri e mi faccio consigliare dal padrone il loro hamburger-speciale. Cavolo, buono, altro che McDonalds e Burger King ! Ciciaro un po con lui e nella discussione entra pure una coppia di San Diego, che ha oltrepassato i 50. Hanno girato il mondo, sono stati anche a Zurigo, e a sciare a Zermatt e Grindenwald. Consiglio loro di andare a San Cristobal e magari di fare qualche immersione a Cozumel . Quando la discussione rischia di scivolare su temi caldi (UBS Vs. USA), con una scusa me la svigno, passeggio sul lungomare e quando le zanzare cominciano a diventare troppo aggressive, opto per una sana dormita.
Stamattina il tempo non promette bene ... Preparo i bagagli, carico la macchina, riconsegno il bungalow e mi reco comunque all'agenzia. Qui la tipa bionda mi accoglie con un abbraccio, e mi comunica che date le condizioni meteo, niente immersioni . Vabbeh, la saluto, come premio di consolazione vinco un bacio sulla guancia e mi metto in moto in direzione Playa Del Carmen.
Sulla strada passo per Tulum, e mi fermo a visitare le rovine Maya che l'altra volta avevo sacrificato in favore dell'immersione nel cenote. Posteggio la macchina (40Pesos, 30 metri piu' in la era gratis, e pure all'ombra !) e attraverso un piccolo villaggio in miniatura fatto di negozietti che vendono souvenirs. Ci sono pure dei tipi abbigliati come dei giocatori di pelota maya che si lanciano una palla di caucciu' usando solo i fianchi. La stradina che porta al sito archeologico vero e proprio mi fa inzuppare la maglietta di sudore, e quando arrivo all'entrata mi sono gia' scolato piu' di mezzo litro d'acqua. Rispetto a altri siti, quello di Tulum e' tenuto molto bene: Tutto attorno ai monumenti c'e' un prato ben tagliato e punteggiato da piccole palme. Sentieri ben marcati e delimitati da alberi che fanno ombra guidano il turista attraverso i vari edifici e poi fino all'uscita. C'e' pure una scalinata che scende a una piccola spiaggia, proprio sotto un tempio: La vista e' mozzafiato ! Scatto diverse fotografie, cercando di tagliar fuori la fiumana di turisti, poi quando credo di averne avuto abbastanza ritorno all'auto (Che nel frattempo e' diventato un forno) accendo l'aria condizionata al massimo e mi metto in moto.
Playa Del Carmen
Giungo nel tardo pomeriggio e prendo una stanzettina arredata simpaticamente in un piccolo hotel. Deposito i bagagli e mi reco presso l'agenzia per immersioni per vedere se e' possibile fare qualcosa domani. Il tipo che mi accoglie parla un'inglese stentato, pare abbia un accento francese ma non glielo chiedo per paura di dovermi esprimere in questa lingua . Mi dice che oggi niente immersioni a causa del cattivo tempo, domani chissa'. In caso non si possa nell'oceano, andremo al Cenote di Tulum ("Dos Ojos", gia' fatto ). Riempo i moduli e quando il tipo li legge mi si rivolge in Züridutch ! Mi dice di essere del Vallese ma di aver vissuto parecchio a Zurigo, prima di spostarsi definitivamente qui. Bene, professionalita' e qualita' svizzera, l'immersione di domani non puo' che essere un successo ! Torno in stanza, mi do una rinfrescata e schiaccio un pisolino.
La sera esco per fare un giro in citta'. Playa Del Carmen e' lo stereotipo della citta' turistica: Nella strada pedonale che costeggia la spiaggia si trovano decine di bar, negozi che vendono souvenirs (Ma c'e' qualcuno che veramente compera un sombrero rosso con le "pailettes" e i brillantini ? La risposta e' "si" ) e gli immancabili fabbricanti di sigari cubani. Dopo aver scartato diversi ristoranti e fast-foods, opto per il Rolandi's e mi concedo una cena piu' cara di una notte all'hotel: Insalata caprese, calzone ripieno di prosciutto, funghi e asparagi e per finire un buon espresso. Il tutto annaffiato da un vino italiano (Che per me sapeva un po di tappo) e mezzo litro di San Pellegrino. Aaaaaahhhh, che magnata !
Passeggio su e giu' per digerire, osservando incuriosito i gruppi di ragazzi americani che urlando trangugiano tequila, poi quando mi sento finalmente un pochino meno gonfio torno all'hotel, domani alle 08:00 devo essere pronto per l'immersione !
Faccio fatica a prendere sonno, mi sa che e' colpa del caffe' bevuto a cena: Che non sia piu' abituato ?
Mi sveglio presto e ancora imbambolato mi reco all'agenzia. A quanto pare a causa del forte vento il porto e' chiuso, niente immersioni nell'oceano . Mi viene proposto di andare al cenote di Tulum, ma ci sono gia' stato e non mi va di farmi tutti quei chilometri per un'immersione che non mi ha entusiasmato. Restiamo d'accordo per domani, stessa ora, torno all'hotel e riprendo a dormire.
Il caldo del mezzogiorno mi sveglia: E' andata via la corrente e il ventilatore si e' fermato, sono in un bagno di sudore . Cerco qualcosa da bere e gia' che ci sono prendo anche un piccolo sandwich che al primo morso riversa meta' del contenuto per terra . Il vento e' calato, il caldo si fa sentire, mi rifugio all'hotel e mi piazzo nel cortile interno all'ombra delle piante a leggere fino al calar del sole.
Esco a fare un giro nella brezza serale e osservo i vari artisti di strada che si esibiscono. Una coppia che fa turbinare fiaccole strappa dei gridolini di sorpresa ai turisti e ovunque si sente gente che "fa festa". Prendo un gelato al cocco veramente squisito, poi annoiato ritorno in camera (La corrente e' tornata), mi piazzo al laptop e scrivo queste poche righe che state leggendo .
Stanotte ha piovuto, in due mesi credo di non aver mai sentito la pioggia !
La mattina il vento pare calato, mi reco presso l'agenzia e la buona notizia e' che si, oggi ci si puo' immergere ! Siamo un piccolo gruppo: Un canadese magriiiiiissimo, una coppia germanica e una tipa che ci filmera'. Prepariamo il materiale (Chiedo espressamente una muta corta, quelle lunghe non mi piacciono e la temperatura dell'acqua e' perfetta !) e ci rechiamo alla spiaggia per imbarcarci.
La prima immersione si svolge sul fianco di un "muro" di corallo, quindi sul fondo sabbioso. Scopro subito che la tipa ha problemi a mantenere la profondita' giusta, e scalcia spesso sabbia che rende l'acqua ancora piu' torbida . Provo a piazzarmi quindi davanti a loro, ma il suo ragazzo ha la pessima abitudine di passarmi sotto o di affiancarsi a me, cosi' che cozziamo diverse volte ... In ogni caso riesco a vedere diversi branchi di pesci nascosti sotto tettoie di corallo e la guida ci mostra diversi buchi nei quali stanno le murene: Ne ho vista una gigantesca, di sicuro superava il metro e mezzo ! Con quella loro brutta faccia e quei denti aguzzi c'e' poco da scherzare ...
Il canadese scheletrico non partecipera' alla seconda immersione: Mi racconta che ieri ne ha fatta una, ma che poi il capitano, visto il mare mosso, ha deciso di rientrare. Avendo gia' pagato per due immersioni, oggi ha fatto la seconda.
La visibilita' sul secondo luogo e' un pochino migliore, ma la corrente e' veramente forte. Scendiamo in fretta per non disperderci, poi ci facciamo trascinare su questa "pianura" ricca di spugne giganti. Avvistiamo molte tartarughe che pigramente brucano le alghe, una in particolare e' molto grande e quando ci avviciniamo troppo comincia a risalire, per fare scorta d'aria. L'immagine della tartaruga vista dal basso e che muove le pinne diretta verso il sole e' magica ! I due tipi germanici vogliono interrompere l'immersione dopo 15 minuti, dato che uno dei loro computer dice che e' ora di risalire. La guida dice di no, e nonostante la loro insistenza continuiamo l'immersione, avvistando altre tartarughe piu' piccole (Ma pur sempre immense). Cercare di rimanere fermi a osservare un'animale, nuotando contro corrente, e' faticoso e fa consumare molta aria ! Alla terza tartaruga decido quindi di non combattere piu' la corrente: Trovo il mio equilibrio, mi metto "seduto" con braccia e gambe incrociate e mi faccio trascinare . Arriva il momento di risalire, la coppia germanica che sempre si e' tenuta per mano mi spunta tra le game e rischiamo di attorcigliarci, insistono per fare una pausa di decompressione di 5 minuti, poi risaliamo in barca e torniamo alla "base".
Qui la tipa che filmava ci mostra il suo lavoro: Avendo piazzato un filtro arancione davanti alla telecamera, i colori sono molto piu' vivi di quelli che si osservano a una dozzina di metri sott'acqua. Sono affascinato dal filmato, vengo ripreso sullo sfondo di pesci multicolore, si vedono le tartarughe, le murene, i branchi di pesci, i coralli ... Decido di farmi spedire il DVD a casa, per la modica cifra di 65USD (Alla faccia !).
Torno in hotel, mi faccio una doccia e esco a cercare un po di cibo. Opto per un ristorante che ho spesso visto molto affollato, specializzato in carne alla griglia. La loro "grigliata mista" e' veramente mista: Costolette, filetto, gamberoni e pesce impanato. Molto buono, la solita porzione impossibile da terminare, pago e ... Torno indietro, ho pagato 100Pesos di meno del dovuto . Ringraziamenti e meraviglia da parte del cameriere, ora posso tornare in hotel a farmi una meritata dormita !
Quando mi sveglio mi ritrovo coperto da punture di zanzara: A quanto pare una zanzariera ha ceduto, e questi maledetti vampiri in miniatura ne hanno approfittato ! Faccio ancora un breve giro per la citta', solo per sentirmi offrire sigari cubani un'ultima volta, poi vado a nanna che domani alle 09:00 devo essere a Cancun per riconsegnare l'auto !
Sveglia alle prime luci dell'alba (06:00) per poter essere a Cancun in orario ... Carico i bagagli in auto, faccio il pieno (Altrimenti mi caricano 60 Pesos per ogni ottavo di serbatoio mancante rispetto a quando ho ricevuto l'auto) e mi metto in moto. Giungo a destinazione poco dopo le 08:00, e in agenzia non c'e' nessuno . Una coppia americana aspetta gia' da un po di tempo per consegnare la loro auto, dato che poco dopo hanno il volo di ritorno. Non so se la ragazza e' tesa o cosa, ma ha una voce talmente stridula da far male alle orecchie ! Finalmente giunge qualcuno, e posso riconsegnare il veicolo. Controllo che tutto sia a posto e mi aspetto problemi per l'incidente avuto a San Cristobal. Un addetto appiattisce la targa e la rimonta, il responsabile dice che va bene cosi', posso andare, qualcuno si mettera' in contatto telefonico con me (No, non ricevo nessuna telefonata). Mi aspetto la fregatura quando giungero' a Zurigo, anche se sono convinto di non aver firmato la ricevuta "in bianco" .
Cancun
Arrivo al solito hotel bruttino ma relativamente a buon prezzo e mi metto a dormire.
Mi sveglio nel pomeriggio, con un certo languorino. Opto per il McDonald's dall'altra parte della strada, e mentre sono seduto a gustarmi il mio "Quarto de libra", un tipo americano mi si avvicina. Mi racconta che ha avuto un'incidente e blah blah ha perso tutti i soldi e i documenti e blah blah ... Piu' per levarmelo di torno che per altro gli consegno un po di spiccioli, e riprendo a mangiare. Non ho neppure finito le patatine che un'altro tipo mi si avvicina: Lui e' del Texas, gli hanno rubato tutto ed e' finito in prigione e ... Non lo lascio neanche finire, gli dico che questa storia l'ho gia' sentita ! Diamine, almeno il pastore a inizio mese recitava molto bene e la sua storia pareva credibile !
Mi rifugio nel fresco della stanzetta e guardo un po di TV. Quando il sole cala esco di nuovo e mi faccio un giro sulla piazza del mercato. L'odore del cibo delle bancarelle non mi attira, prendo semplicemente qualcosa da bere e me ne ritorno all'hotel. Per terminare bene la giornata, un pipistrello in volo radente decide di farla proprio sulla mia schiena ...
Stamattina mi concedo un po di sonno in piu', tanto l'aereo parte alle 13:00.
Prendo il bus fino all'aeroporto, passo incolume tutti i controlli e mi ritrovo nella sala d'attesa. Faccio fuori gli spiccioli pranzando con un hamburger "nostrano" formato da pane, tantissima carne rinsecchita e dura e ... basta . Mi avanzano ancora un po di monetine, le inserisco in una scatola di plexiglass della Croce Rossa, per la gioia di una bambina che osserva affascinata le monetine scendere in uno scivolo a spirale.
La cartamoneta la cambio in Euro (Nonostante quanto fosse pubblicizzato, non avevano franchi svizzeri), ora sono pronto per partire ! Mentre attendo la chiamata per l'imbarco mi diverto a vedere gli ultimi ritardatari che corrono dopo aver ricevuto "l'ultimo avviso", finche' tra i nomi dei ritardatari compare anche il mio . Mi imbarco in un'aereo mezzo vuoto (Ho la fila tutta per me) e poco dopo il decollo mi addormento. Vengo svegliato per il pranzo, ho poca fame avendo gia' mangiato, ma il pollo alla orientale con riso stuzzica l'appetito. Turbolenza, il Costa Rica e' coperto da nuvole, piove, atterrato.
San Jose
Al controllo del passaporto mi sorge un terribile dubbio: Il bagaglio solitamente di recupera prima o dopo ? L'addetto mi conferma che viene consegnato dopo, posso entrare nel paese . Il caldo terribile che quasi due mesi fa mi aveva colpito ora non c'e': Pioviggina e la temperatura e' accettabile. O forse mi sono abituato. Vengo assalito dai soliti tassisti che cercano di rifilarmi pure un hotel, tiro sul prezzo della corsa e giungo all'hotel dal quale ero partito per il Messico. Ah, quanti ricordi ! L'ultima volta non ero solo, c'era il sole e la festa persiana ... Ora invece piove, sono distante 10 fusi orari dal mio amore e la vacanza e' finita ! Prendo un succo d'arancia al bar, poi mi sdraio sul letto a schiacciare un pisolino.
Fuori ora piove a dirotto, sul tetto dei tecnici stanno lavorando all'impianto elettrico ... infatti va via la corrente. Anche se non ho fame decido lo stesso di mangiare un delizioso piatto persiano: Filetto alla griglia con riso e spezie speciali ... Ahhhh, che goduria !
Con lo stomaco ora decisamente pieno, mi appresto a passare l'ultima notte della mia vacanza.
Stamattina mi sveglio presto, anche perche' in Costa Rica c'e' un'ora in meno rispetto al Messico . Dopo le mangiate di ieri, colazione leggera, un paio di toast e un succo di pera. Ora devo solo trovare il modo di far passare tutte queste ore prima dell'aereo (17:20) .
Passeggio un po su e giu' per la strada, gioco con il cane del padrone (Che e' tutto impegnato a riparare il tetto), osservo i mango che cascano e si spatasciano per terra, poi finalmente arrivano le 14:00 e prendo il bus verso l'aeroporto. Cavolo, non mi ricordavo che guidassero in maniera cosi' spericolata !
Pago di nuovo la tassa d'imbarco (Ho cercato di fare il furbo e presentare quella dell'altra volta, che non ha data di scadenza, ma non ha funzionato ), passo i controlli e mi trovo a bighellonare nell'aeroporto. Fortunatamente c'e' wireless gratuito per tutti (Un mucchio di persone sedute per terra contro il muro, con il laptop attaccato nella presa della corrente) quindi dopo aver fatto scorta di cioccolatini all'arancio per Annina e del caffe' per quell'ingrato di Mapo, posso ammazzare il tempo surfando in Internet. Arrivano le 16:45, e' ora di imbarcarsi ... O cosi' pare: Aspettiamo mezz'ora che decidano di aprire il gate, finalmente possiamo salire sull'aereo. Ancora un quarto d'ora fermi ad aspettare l'OK per il decollo, poi finalmente si parte.
Avendo dimenticato le Pilloline Magiche di Anna nel sacco grande, prendere sonno e' un'impresa ardua . Riesco a dormire a sprazzi, attraversiamo diversi fusi orari e poi anche la linea di demarcazione della data .
Atterro a Madrid stanco morto: L'orologio dice che e' passato da poco mezzogiorno, per me non e' ancora l'alba . Questo aeroporto e' un caos: Per passare da dove sono atterrato al terminale dal quale dovrei partire, devo sottopormi a due controlli del passaporto e un controllo (Minuzioso) del bagaglio a mano. Quando finalmente giungo al terminale "S" e posso leggere il tabellone, scopro che a differenza di quanto riportato sulla carta d'imbarco ora il terminale e' "M". Questo significa un ulteriore controllo del bagaglio a mano e del passaporto ! La tipa mi chiede se sono gia' passato da quel controllo (Eh, mi ha quasi spogliato per controllarmi), e quando le dico di si mi fa passare in fretta.
Faccio passare un po il tempo giocando con il laptop e girando in tondo, quando finalmente giunge l'ora di imbarcarsi ... Non succede nulla . Il volo e' posticipato di piu' di un'ora, hurra' ! Quando finalmente riesco a sedermi nel mio posto, l'ultima sorpresa di questa giornata stressante: Il tipo accanto a me e' un'obeso-obeso veramente obeso ! Questo significa che "ingloba" i braccioli che ci dividono, e che la sua massa corporea invade pure il mio spazio . Non che questo mi impedisca di dormire (Mi addormento ancora prima del decollo), ma in una posizione scomodissima che mi fara' dolere i muscoli e le giunture per diverso tempo ...
Zurigo
Mi sveglio poco prima dell'atterraggio, a Zurigo piove (Ma vah ?). Con la ipica efficienza elvetica veniamo sbarcati, controllo, ritiro bagagli e in pochi minuti mi trovo fuori dall'aeroporto. Sono stanco, brozzo, puzzo di sudore e ho fame: Non ho nessuna voglia di prendere S-Bahn e bus, quindi prelevo qualche franco e prendo un Taxi. Il tipo non ha da darmi il resto (Vabbeh, "propina" anche per lui), sotto una pioggia scrosciante e con il sacco in spalla percorro gli ultimi metri, salgo gli ultimi gradini, giro la chiave e apro la porta.

Casa.